I migliori thriller psicologici da vedere per incasinarti la mente

I migliori thriller psicologici da vedere per incasinarti la mente

MONDO – Sono opere complesse e niente è come sembra. Si fanno beffa delle nostre menti e ci portano ad esorcizzare l’angoscia senza però riuscirci completamente, perché quel film o quel finale non l’abbiamo ancora rimosso dalla nostra mente. Sono i thriller psicologici, un genere florido e ancora oggi amatissimo.

È un genere che indaga la psiche umana, e già fa paura così. Racconta l’angoscia, ci fa addentrare nella perdita della razionalità e per farlo utilizza ingredienti oscuri, dall’ansia al mistero, dalle atmosfere cupe allo spavento. Che cos’è? È il Thriller psicologico, un genere che ha trovato la sua massima rappresentazione negli anni 50’ e 60’ – chiedere ad Alfred Hitchcock per conferma – ma che ancora oggi attrae in modo morboso un pubblico trasversale e può vantare grandi maestri della Settima Arte ancora in attività. Registi come Alfred Hitchcock, David Fincher, e Christopher Nolan, solo per citarne alcuni, hanno saputo farci calare in una spirale di follia, paranoia, frustrazione, il tutto tramite la suspance, la vera arma dei migliori thriller psicologici.

E allora, senza sprecare ulteriormente il vostro tempo, proviamo a dare ai nostri cervelli un assaggio dei migliori thriller psicologici, opere complesse che non potranno che incasinarci la mente.

20) Un bacio e una pistola

Il nostro viaggio tra i migliori thriller psicologici parte dal 1955. Unite all’atmosfera inquietante del noir, un fiammeggiante disastro nucleare. Il quantitativo di ansia non è abbastanza? Beh allora aggiungeteci un personaggio feroce come pochi se ne sono visti nel cinema, vale a dire il corrotto e brutale Mike Hammer (Ralph Meeker) un vanitoso investigatore, antieroe tra gli antieroi. Cosa l’ha reso così? La cupa Los Angeles.

19) Il gioco di Gerald

Molti romanzi di Stephen King sono stati trasposti al cinema e il risultato è sempre lo stesso: ne usciamo con la mente incasinata! E Il Gioco di Gerald non fa eccezione. La trama: moglie e marito – Jessie e Gerald – decidono di staccare dalla routine per trascorrere del tempo in una casa sul lago in Alabama. I due, appena arrivati, si dirigono in camera da letto e Gerald trattiene al letto Jessie con le manette nel tentativo di ravvivare le cose. Jessie è a disagio e chiede a Gerald di liberarla, ma dopo qualche secondo l’uomo ha un attacco di cuore e muore. Jessie, sconvolta, non può muoversi e resta ammanettata. Vivrà una notte di puro orrore, tra allucinazioni e voci oscure.

18) Blow Out

Un racconto di paranoia superbamente stilizzato dal grande Bryan De Palma, con un John Travolta perfettamente a suo agio nei panni di un ex poliziotto divenuto tecnico del suono, che crede di aver scoperto un omicidio tramite le sue registrazioni. Il film è sostenuto da una serie di scene ad alto contenuto di tensione, in un mix di intrighi politici e drammi inebriante.

17) Scappa – Get Out!

Quanta ansia vi mette conoscere i genitori della vostra ragazza? Se la risposta è “tanta”, vi consigliamo di non guardare questo film, tra i migliori thriller psicologici degli ultimi anni. Scappa! Get Out, segna il debutto nel genere di Jordan Peele, e racconta la storia di Chris (Daniel Kaluuya) che si dirige verso nord per incontrare i genitori della sua compagna. Inizialmente va tutto bene, la loro gentilezza è travolgente, ma come sempre succede nei thriller psicologici, le cose non sono mai quelle che sembrano.

16) Searching

La figlia sedicenne di David Kim, Margot, scompare senza lasciare alcun indizio e persino un’indagine della polizia non riesce ad ottenere risultati. L’unica cosa che resta da fare a David è controllare tra le chat private della figlia, chiamare i suoi amici e guardare le foto e i video per un possibile indizio.

Il  film d’esordio di Aneesh Chaganty presenta una struttura particolarmente intelligente e originale per un thriller, implementata alla perfezione da un montaggio astuto e innovativo. Il film Searching si affida quasi interamente al volto di John Cho. Guardare quest’uomo cercare sua figlia in preda alla disperazione vi incasinerà la mente e non poco in una pellicola che fa riflettere e ci fa chiedere: quanto conosciamo i nostri figli fino in fondo?

15) Il Cigno Nero

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Una ballerina incredibilmente appassionata di nome Nina (Natalie Portman) viene scelta per sostituire la prima ballerina nel ruolo del Cigno Bianco ne Il Lago dei Cigni. Ma poco dopo aver ricevuto la buona notizia, Nina s’imbatte nella concorrenza di una nuova ballerina, Lily (Mila Kunis), anch’essa appassionata e ambiziosa. La rivalità iniziale prende una piega oscura e la relazione tra Nina e Lily si trasforma in qualcosa di inaspettato.

14) Il Silenzio degli Innocenti

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Se amate le tinte horror, ma desiderate la profondità dei thriller psicologici, Il Silenzio degli Innocenti è il film perfetto per voi. Ispirato alle malefatte del serial killer Ed Gein e tratto dal romanzo di Thomas Harris, la pellicola è incentrata sul personaggio mitico di Clarisse (Jodie Foster) una tirocinante dell’FBI alla ricerca dell’assassino di donne Buffalo Bill. Per addentrarsi nella mente del criminale, Clarice chiede consiglio ad un altro serial killer (imprigionato), il dottor Hannibal Lecter, di professione cannibale. Le conseguenze? Disastrose a dir poco, ma anche inaspettate.

13) Animali Notturni

Esistono i serial killer dalla doppia personalità. Beh, esistono anche i film dalla doppia trama. Basato sul romanzo di Austin Wright e diretto dallo stilista Tom Ford, Animali Notturni è incentrato sui character di Susan Morrow (Amy Adams) ed Edward Sheffield (Jake Gyllenhaal). I due sono stati sposati e a qualche anno dal divorzio, Edward chiede a Susan di leggere il suo nuovo libro. Glielo deve, non si era comportata troppo bene con lui. Il libro che Edward dà a Susan è veleno puro, è violento e triste, e rappresenta una metafora del trauma subito Edward dopo il divorzio.

12) Sto pensando di finirla qui

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Potresti chiamarlo un orrore romantico. Potresti chiamarlo un viaggio verso il nulla. O potresti trovarlo divertente o semplicemente spaventoso. Il nuovo film di Charlie Kaufman ( recensito qui su MyWhere) è un test di Rorschach dagli improbabili brividi e dagli inaspettati giochi mentali che vede protagonisti due piccioncini senza amore  – Jessie Buckley e Jesse Plemons – mentre camminano sul pericoloso precipizio della vita di coppia. Lo scenario si consuma in autostrada in un viaggio talmente inquietante da ricordare il film Vite Vendute di Clouzot.

11) Seven

 

Il thriller di David Fincher non teme gli stereotipi. Dai poliziotti disadattati e infelici allo psicopatico eccessivamente intelligente, la pellicola soddisfa tutti i tipi di cliché. Ma la sua grandezza sta nell’ambientazione, un mondo claustrofobico, un inferno urbano piovoso che non può che destabilizzarci, fino ad arrivare al finale. La sceneggiatura di Andrew Kevin Walker alterna l’indagine complessa, teorica e psicologica all’azione impulsiva che si sviluppa fino agli orribili momenti finali del film, che lasciano lo spettatore in un dilemma morale che forse non ha risposta.

10) La signora di Shanghai

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L’unico film uscito prima degli anni ’50 nella nostra classifica dei migliori thriller psicologici, porta la firma di Orson Welles. Rita Hayworth imprigiona il marinaio irlandese Michael (Orson Welles) in un noir magistrale. La Signora di Shanghai segnò la fine della relazione tra la Hayworth e Welles, ma nonostante questo la loro chimica sul set è mostruosa ed è avvolta da una narrativa vertiginosa e turbolenta che avvolge l’omicidio, il doppio gioco e l’intrigo. Il finale nella sala degli specchi poi, ha fatto scuola e ha ispirato grandissimi film e serie tv degli anni successivi.

9) Mulholland Drive

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Capolavoro sexy fatto di mistero e angoscia, il neo-noir non lineare di David Lynch è un thriller oscuro, scivoloso e affascinante come la città che celebra. La pellicola è incentrata su due archetipi femminili – la bionda Betty (Naomi Watts) e la bruna Rita (Laura Harring) – che si legano indissolubilmente mentre navigano nel ventre criminale di Los Angeles, incontrando il regista in erba Adam Kesher (Justin Theroux) lungo il percorso. Mulholland Drive è un viaggio, un viaggio che alla fine ci porta a mettere in discussione la natura stessa dell’identità e della realtà.

8) Memento

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La mente geniale di Christopher Nolan. Il regista con Memento, firma una pellicola che parla di dolore, perdita e memoria, il tutto con un’intensità oltre i limiti. Memento è incentrato su un mistero così complesso che sembra quasi impenetrabile. È come quadro, dipinto a chiazze non lineari e segue l’amnesia di Leonard Shelby, interpretato sapientemente da Guy Pearce, mentre cerca di vendicare l’omicidio di sua moglie. Ovviamente quando si parla di thriller psicologici non è mai semplice, ma ciò che si evince da subito è quanto le nostre azioni e la nostra identità siano plasmate delle percezioni e dalla memoria.

7) Il Sesto Senso

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Anche se non hai visto Il Sesto Senso, potresti avere familiarità con una famosa citazione di uno dei personaggi principali del film, Cole Sear (Haley Joel Osment): “Vedo la gente morta”. Le strane affermazioni di Sear portano all’intervento dello psicologo Malcolm Crowe (Bruce Willis) ma attraverso i loro incontri, Crowe scopre sempre di più su se stesso, fino ad arrivare a delle risposte che non avrebbe mai potuto immaginare.

6) Old Boy  

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Immagina. Vieni rapito, vieni messo in un motel con nient’altro che una tv e un piatto di gnocchi per colazione, pranzo e cena. Non ti è permesso uscire, non hai mai nessuno con cui parlare e non sai perché sei stato imprigionato. Dopo 15 anni vieni liberato, e non sai perché, ma ti viene detto di risolvere il mistero del perché sei stato punito altrimenti morirai. Old Boy di Park Chan è un viaggio nell’inferno e nell’ignoto, un revenge movie crudo e intenso, fluido e godibile, ricco di plot-twist assurdi ma dotato di spiccati momenti commoventi… Con un finale che più folle non si può. Retto sulle spalle di un Choi Min-sik gigantesco e girato con estrema eleganza da un Chan-wook attento alla perfezione delle simmetrie, Oldboy gioca bene con le carte del noir truculento e del melodramma, e regala una delle scene d’azione in piano-sequenza (quella del corridoio) tra le più belle e violente mai viste in assoluto.

5) La finestra sul cortile

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Nessuna classifica dei migliori thriller psicologici sarebbe degna senza il grande Hitchcock. La Finestra sul Cortile vede come protagonista Jeff  (James Stewart), fotografo alla ricerca del brivido, intrappolato nel suo appartamento dopo essersi rotto le gambe in un incidente sul lavoro.

Il fotografo si diverte a spiare i suoi vicini, di cui scoprirà vizi e debolezze in poco tempo ma il gioco si fa pericoloso quando scopre un possibile omicidio. Hitchcock riprende l’intero film dall’interno dell’appartamento di Jeff, creando un ambiente claustrofobico e trasformando tutti noi in voyeur. Assistendo solo a ciò che vede il nostro eroe, non pensiamo mai di mettere in discussione la sua interpretazione del crimine. Quindi, ogni volta che uno dei personaggi  ci fa notare quanto siano scarse le prove effettive, siamo costretti a negare la logica e a cadere nella mentalità paranoica del nostro eroe. O peggio, ad ammettere che potremmo essere stati abilmente ingannati.

4) Donnie Darko

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Sono passati molti anni, ma ancora oggi descrivere la trama di Donnie Darko risulta complesso. Questa complessità però non sminuisce (anzi) l’agghiacciante film a tinte lynchane firmato Richard Kelly. Donnie Darko si fa beffa di noi, con quel coniglio gigante chiamato Frank e oltre a presentarci una trama articolata e a incomprensibile fino a pochi minuti dalla fine della pellicola, ci fa pensare e riflettere su temi ancora attuali nella nostra società: si va da un ragionamento sull’isolamento degli adolescenti, fino ad arrivare alla follia del cervello umano, il tutto condotto sapientemente e sorprendentemente da Jake Gyllenhaal che offre una performance intensa e minacciosa, cupa ed enigmatica, in perfetta sincronia con il film.

E poi naturalmente, l’evergreen dei viaggi nel tempo, che non potranno che lasciarvi a bocca aperta.

3) Psyco

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Considerato uno dei migliori film del Maestro della suspace  – e spesso citato come uno dei migliori film di tutti i tempi – Psyco di Alfred Hitchcock ha aperto la strada a temi divenuti poi cardine del cinema americano mainstream, dall’accettazione della violenza al comportamento deviante della sessualità.

Ambientato negli anni ’60 a Phoenix, in Arizona, il film narra la storia di Marion Crane (Janet Leigh) segretaria immobiliare fuggita con 40 mila dollari in contanti. Lungo la strada si rifugia al Bates Motel, dove Norman Bates (Anthony Perkins) il proprietario dall’aspetto e dal carattere fanciulleschi, la accoglierà a “braccia aperte”.

2) Shutter Island

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Quando il maresciallo americano Teddy Daniels (Leonardo DiCaprio) viene chiamato per indagare sulla scomparsa di un assassino all’ospedale Ashecliffe – un manicomio situato su un’isola remota – unisce le forze con l’investigare Chuck Aule (Mark Ruffalo) per portare avanti le indagini. Nel corso del tempo Daniels capirà che l’unico modo per uscirne vivo sarà quello di guardarsi dentro.

Colpi di scena, incongruenze investigative, rebus inspiegabili fino alla fine, non-detti e dettagli disseminati in tutto il film e una performance, quella di DiCaprio, tra le migliori mai viste nel genere.

1) L’uomo senza sonno

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I migliori thriller psicologici: L’Uomo senza sonno (2004)

Per interpretare l’operaio insonne Trevor Rezkin, non possiamo certo dire che Christian Bale non abbia seguito dogmaticamente il metodo Stanislavskij. Ne L’Uomo senza sonno, vediamo l’attore premio Oscar pesare solo 54 chili (perse 28 chilogrammi e poi ne riprese 30 per girare Batman in soli 6 mesi). Ne esce fuori un personaggio unico, quasi cadaverico, inquietante, che si aggira come un fantasma per la sua città e che soprattutto non riesce a dormire da un anno esatto. Il perché? Non ve lo sveliamo, un finale di un thriller psicologico non si svela mai, ma se state cercando un film che vi incasini la mente per giorni, settimane, mesi e forse anni, avete finalmente trovato quello di cui avete bisogno.

 

Paolo Riggio

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