50mq DPCM CON TE: il 2021 procede… a passo di danza

50mq DPCM CON TE: il 2021 procede… a passo di danza

ITALIA – Dopo il successo della produzione video di E.sperimenti Dance Company con 30.000 contatti sulla piattaforma OnTheatre.tv, dal 21 Gennaio è tornato TRITTICO con un messaggio totalmente rinnovato.

Da una scatola ritrovata piena di ricordi e odori dimenticati, tiriamo fuori una delle sensazioni più sensazionali che un artista possa provare. Dal buio dei teatri spenti riaccendiamo le luci e la voglia di esserci. Facciamoci un applauso e godiamoci questo spettacolo 50 MQ DPCM CON TE. Con l’augurio di tornare a commuoverci con dei vicini di poltrona.

“Le luci della platea si spengono, il pubblico applaude e il tuo cuore al di là del sipario chiuso batte forte, il tutù è a posto, le scarpette pure, calpesti un po’ di pece e ripassi ancora una volta quel passo che non ti riesce”. Nessuno può capire l’emozione che provi nessuno tranne i tuoi insegnanti che sono con te tutti i giorni e che ti augurano che questo sogno continui in eterno.

Era un estratto tratto da una locandina di un Saggio datato 1992, ritrovato dentro una vecchia scatola che odora di danza con forcine impolverate, calze color rosa antico con la riga dietro, punte che odorano di qualcosa di così buono e raro che sanno di polvere di stelle.

Spesso in questo periodo ho pensato a questo estratto pensando che troppe luci si sono spente senza essersi mai più riaccese, se non ad intermittenza come se ci fosse fuori un temporale e non smettesse mai di piovere.

CHI È CAPACE DI DANZARE VIVE DUE VOLTE

Il buio dei Teatri mi fa pensare ad un film “A time for dancing” anno 2000 tratto dall’omonimo romanzo di David Wills Hurwin, che ha scosso e commosso milioni di ragazze  per il ruolo della protagonista Jules, ragazza costretta da un tumore a non poter danzare più e la ricordo all’inizio del film quando era solo una bambina ansiosa di scartare il suo regalo di Natale, inconsapevole di ricevere  qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita e che forse un giorno l’avrebbe anche “salvata” da un male incurabile e solo un male incurabile avrebbe impedito a lei di danzare ancora.

Chi è capace di danzare è capace forse di vivere due volte ma chi è costretto a non poterlo fare più forse muore due volte.

Difficile per un ballerino abituarsi all’idea di non poter provare più, di non potersi allenare più e di non poterlo più fare insieme ad altri soprattutto.

Mi viene in mente la ragazza nella canzone dei Pinguini Tattici Nucleari, ScoobyDoo. “Quando facevi danza classica facevi un gioco chiudevi gli occhi e sognavi di essere in mezzo a un pago”.

Quante volte anche da bambini abbiamo provato a fantasticare a vedere noi in un’altra veste in un altro ruolo e allora penso che se questo “fottutissimo 2020″ ci ha portato a farlo costringendoci a vivere una vita sulla falsa riga di tutto, oggi con questo 2021, già troppo pieno di aspettative,  proviamo davvero a riscoprire la nostra fantasia e proviamo a farlo con questo spettacolo, vestiamoci bene, acquistiamo questo biglietto online come avremmo fatto per uno  spettacolo, correndo ad un botteghino E portiamocelo a casa sui nostri divani pensando di vedere lo spettacolo più irripetibile della storia e guardiamoci

50mq DPCM CON TE

50mq DPCM CON TE

Quante ne abbiamo viste durante i nostri lockdown artisti e non. Abbiamo visto artisti diventare tali, dimostrare e urlare talvolta dalle finestre e talvolta dentro nel silenzio più assordante dei nostri anche meno di 50 mq, tirando una palla da un terrazzo all’altro e ascoltando il ragazzo che suonava Ennio Morricone che poi ci ha lasciato.

Vedendo questo estratto vedo e sento tutte le emozioni vissute, alcune vicine alcune anche lontane. Vedo le luci che si accendono e spengono nevroticamente, vedo i teatri che si chiudono e si aprono come una coreografia 456  5678 … e allora lasciamo il passo alle coreografie di questi artisti che ci hanno voluto lasciare questo segno così evidente e pieno di verità.

 Questi artisti che si sono uniti pur danzando talvolta in meno di 20 mq e talvolta in un posto sconfinato come può essere un bosco con il cielo sula testa al posto delle luci.

Non c’ è nessuno ad applaudire ma le sensazioni che ci restituiscono sono forti e ci insegnano e ci ricordano sempre qualcosa, ma soprattutto ci fanno capire che non si muore mai se sappiamo amare la vita e il modo per non farlo è fare sempre e comunque qualcosa che ci permette di sognare.

 

Testo di Sara Carletti

 

 

 

Autore MyWhere

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