PARMA – Il freddo ci impigrisce ma il periodo delle festività natalizie è uno di quei pochi momenti dell’anno in cui concedersi di rallentare i ritmi frenetici. L’anno volge al termine, la stanchezza accumulata inizia a farsi sentire ma scoprire nuovi luoghi, riempirci gli occhi di bellezza e allontanarci dalla routine, ci permette di procedere con lo spirito carico verso il 2018.
Abbiamo approfittato di queste festività per scoprire Parma che, seppur vestita di luci e lustrini, resta intatta nella sua eleganza. Il centro è piccolo, ben condensato e si riesce ad apprezzare con facilità, in non molto tempo, seppur ad un livello più superficiale.
Se arrivate da fuori regione, due giorni, almeno, sono d’obbligo per poter godere di questo piccolo gioiello italiano.
Lasciandoci alle spalle la stazione, proseguiamo dritti lungo Strada Garibaldi fino a scorgere sulla destra il Complesso della Pilotta, che ospita la Galleria Nazionale di Parma, il Museo Archeologico e il Teatro Farnese.
Il complesso è statale, quindi visitabile ad ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese. Il Teatro è davvero fantastico: ci si sente minuscoli di fronte a questa immensa struttura in legno che lascia senza fiato.
Sul versante opposto alla Pilotta, ci incamminiamo verso la piazza del Duomo; non so voi, ma è mia abitudine partire proprio da quella, come origine di tutto.
Anche a Parma, come in molte altre città dell’Emilia Romagna (e non solo) qui domina l’imponente cattedrale che svetta nelle sue forme esterne tipicamente romaniche, affiancata dall’alto campanile.
Anche a Parma, come in molte altre città dell’Emilia Romagna (e non solo) qui domina l’imponente cattedrale che svetta nelle sue forme esterne tipicamente romaniche, affiancata dall’alto campanile.
Entrate, rimarrete sorpresi: ogni superficie è interamente ricoperta dalla pittura; l’iconografia biblica si snoda lungo le pareti delle campate della navata centrale, in lunghezza e altezza, superando i matronei, raggiungendo le finestre, prosegue sulle vele che si chiudono in alto, a crociera.
Al di là della lettura di ciò che vedere, è impossibile rimanere indifferenti di fronte a tanta bellezza. Percorrendo la navata destra raggiungerete le scale per accedere al transetto: qui volgete gli occhi alla cupola principale (dopo aver inserito una moneta per l’illuminazione!) ed ammirate la famosa cupola del Correggio: l’Assunzione della Vergine è un capolavoro di illusionismo prospettico; l’artista, dipingendo un vortice ascensionale, scorciato dal basso verso l’alto, mostra un’audacia tipicamente barocca.
Rimanendo nel transetto destro, significativa è la lastra con la Deposizione, prima opera di Benedetto Antelami; l’artista riesce a scolpire il marmo conferendo alla scena un’umanità e una drammaticità finora inedite.
Se amate la pittura, soffermatevi anche a curiosare tra le cappelle delle navate laterali, sono un vero e proprio palinsesto pittorico, in cui leggere le vite dei Santi: spiccano le decorazioni quattrocentesche della Cappella del Comune e della Cappella Valeri.
La cripta, in cui sono sconsigliate le visite turistiche per preservare il rispetto e la religiosità del luogo, è di un silenzio commovente.
Accanto al Duomo, il Battistero; le sue otto facciate sono animate dallo zooforo, 75 formelle dell’Antelami dai soggetti simbolici o fantastici.
All’interno, pittura e scultura si incontrano in un programma iconografico denso di letture e significati (se avete del tempo a disposizione potrete acquistare il biglietto di ingresso unico Duomo-Battistero-Museo e vi sarà dato un tablet con un’audio-video guida che vi illustrerà le cose più interessanti di questi luoghi).
In un angolo della piazza, il piccolo ma significativo Museo Diocesano, il cui allestimento parte dall’epoca romana per proseguire nelle sezioni altomedievale e medievale.
Se non potete raggiungere Parma, potrete scoprire questi luoghi visitando il Museo Virtuale di Piazza Duomo; “inaugurato” negli ultimi mesi, è stato realizzato da 3D ArcheoLab e Fabbriceria della Basilica Cattedrale di Parma.
Si tratta di un percorso fruibile interamente online che, attraverso modelli 3D e fotografie 360° permette di scoprire la Cattedrale, il Battistero e il Museo Diocesano in modo insolito. Offline, potete chiedere al Museo Diocesiano la “mappa” del percorso in cui, tramite lettura dei Qr Code, raggiungerete gli stessi contenuti online, per approfondire o “conservare” memoria quanto avete visto.
Se vorrete andare alla ricerca della famosa Camera della Badessa all’interno del Convento di S. Paolo, affrescata dal pittore Correggio, probabilmente rimarrete delusi dal trovarla chiusa: causa carenza di personale, la sua visita è possibile solo durante la settimana – esclusi festivi.
Ma non sarete arrivati fin lì invano: c’è un portone lì accanto, entrate! Troverete un piccolo e originale museo, gratuito: il Castello dei Burattini – Museo Giordano Ferrari. All’interno di alte teche, sono raccolti marionette e pupi dal caratteristico aspetto, tra il divertente e il pauroso.
Il museo nasce dall’impegno del burattinaio Giordano Ferrari che ha raccolto oggetti e documenti sul teatro di animazione italiano; in seguito si sono aggiunte ulteriori collezioni e contributi minori che hanno completato il percorso fino ad anni più recenti con i famosi pupazzi apparsi in tv.
Un luogo davvero grazioso in cui, se capitate in particolari giorni, è possibile assistere anche ad uno spettacolo che vi illustrerà i pezzi più importanti della collezione, ad opera della compagnia I Burattini dei Ferrari.
Girovagare per l’Italia durante il periodo natalizio ci permette anche di incontrare i classici mercatini di Natale; per chi viene da città in cui scarseggiano (come Roma) vederli ben fatti è sempre un piacere.
Piazza Ghiaia, ritrovo dei mercati settimanali durante tutto l’anno, in questo periodo ospita uno dei mercatini natalizi della città: artigianato artistico, antiquariato, addobbi natalizi, specialità gastronomiche con prelibatezze della tradizione culinaria delle feste -e non solo.
A piazza Garibaldi lo spirito natalizio raggiunge il culmine: svetta il grande albero di natale con ai suoi piedi un pianoforte, un’arpa e un violino ricoperti di paillettes luminose; tutt’intorno, all’interno di casette, è possibile gustare cibi della tradizione ad opera dei produttori locali.
Le strade sono piene di luci, stelle, addobbi e, immancabili, note musicali; la loro presenza, insieme al volto di Giuseppe Verdi che campeggia in manifesti e locandine reduci dal Festival Verdi (settembre/ottobre 2017), ci ricordano che siamo in una delle città italiane con una forte tradizione musicale.
Al di là di ponte Giuseppe Verdi, merita una visita il Parco Ducale, alle spalle della Pilotta. Con la giusta giornata di sole e un gelido cielo azzurro, sembra di camminare in dipinto dai colori autunnali: le foglie gialle e arancioni, cadute dagli alberi, scricchiolano sotto i nostri passi, alla scoperta di questo giardino.
La cultura e il freddo fan crescere la fame. L’Emilia Romagna è una delle regioni più rinomate per il buon cibo; non possiamo non fermarci ad assaporare qualcuno dei piatti tipici: avanti con parmigiano, prosciutto, coppa, salame felino (Felino è una città della bassa provincia parmense) da gustare, dicono, rigorosamente con torta fritta (una sorta di pizza).
Tortelli con erbette o con la zucca, maltagliati agli spinaci o, visto il freddo, da provare sono gli anolini (simil cappelletti) in brodo?
La scelta è vasta, potete decidere di affidarvi alle altre nostre recensioni di ristoranti a Parma, cosi i nostri consigli su dove soggiornare per vivere la cultura del luogo.
Altri splendidi luoghi meritano una visita e un racconto ma per ora non resta che augurarvi delle buone feste e, se deciderete di raggiungere Parma, fateci sapere cosa sceglierete di visitare!
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