Turismo, in Italia l’autunno è ancora alta stagione

Turismo, in Italia l’autunno è ancora alta stagione

ITALIA – Chi l’ha detto che agosto è l’unico momento dell’anno per godersi una bella vacanza? Il turismo nostrano sta mutando e gli ultimi dati ci illustrano che  molti italiani preferiscono un tranquillo viaggio d’autunno. Ecco alcuni consigli.

Sorpresa: il turismo sta cambiando natura anche in Italia, con il tradizionale mese di agosto (e più in generale, il periodo estivo) che non è più l’unico momento per chiudere i bagagli e viaggiare. Sono ottime le previsioni per il mese di settembre e per tutto l’autunno, sia sul versante delle partenze che sugli arrivi degli stranieri nel nostro Paese.

Pronti a partire. Già nelle scorse settimane Federalberghi aveva diramato un comunicato decisamente ottimistico, che conteneva i trend di previsione sul mese di settembre, poi confermati dai primi dati ufficiali di questi giorni: come si leggeva nel comunicato dell’associazione, quasi il 15 per cento degli italiani ha intenzione di trascorrere almeno un giorno fuori casa in questo mese, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2016.

Tre motivi per partire. Addirittura, poi, Federalberghi rivelava che per 7,5 milioni di connazionali questo break è il più lungo dell’estate, a riprova appunto di un cambiamento nelle abitudini vacanziere anche nel nostro Paese. Non ci sono molte novità sulle destinazioni di chi viaggia a settembre, perché sono tranquillità, relax e risparmio le tre chiavi che lasciano preferire la partenza differenziata rispetto al classico turismo d’agosto e ferragosto.

Relax e cultura. Ben un milione di persone, infatti, si recherà in vacanza negli agriturismi, mentre a livello generale questa forte crescita nel settore turistico anche in autunno continua a essere trainata dalle destinazioni nazionali: il mare resta in cima alle preferenze, nonostante un clima non certo favorevole, ma è in forte crescita la motivazione “culturale”. Quasi la metà dei vacanzieri italiani di questo periodo cita come motivazione principale di viaggio la visita di musei, monumenti o mostre, con la scoperta dei beni culturali che si rivela importante sia per chi in viaggio vuole divertirsi che per quanti cercano tranquillità.

Vacanze all’estero in autunno. Sul fronte del risparmio, invece, il trend resta quello delle vacanze locali: difatti, le mete privilegiate sono Puglia, Toscana, Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia, in testa anche nelle scelte di questo trimestre autunnale, mentre all’estero si confermano particolarmente amate la Spagna e gli Stati Uniti, nonostante le difficoltà di differente natura vissute da questi Paesi.

Poche rinunce. L’effetto terrorismo sta incidendo sul fronte delle scelte generali (motivo per cui l’Italia sta conquistando sempre più turisti stranieri), eppure gli italiani non “abbandonano” Barcellona e altri luoghi colpiti dagli attentati; né sembrano aver spaventato troppo i nostri turisti le notizie più “climatiche“, come gli effetti dell’uragano Irma sulle località meridionali degli USA, Florida in testa (né su classiche mete vacanziere marine come Cuba e i Caraibi).

Per la sicurezza si sceglie un’assicurazione. Chi si trova ad aver organizzato un viaggio preferisce dunque partire “nonostante” le notizie, o almeno questo è quanto appare dai dati: al massimo, nei casi più critici si decide di puntare su un’assicurazione viaggio completa, che mette al riparo da possibili inconvenienti e da imprevisti di ogni tipo, come quelli ambientali. Una panoramica di polizze e di garanzie che è possibile acquistare si trova sul portale PolizzaViaggio.it,il sito specializzato, che può esserci utile anche per verificare quali eventi sono realmente coperti dall’assicurazione e quali esclusi. Inoltre ricordiamoci in ogni caso di verificare sulle risorse ufficiali della Farnesina le destinazioni a rischio, e di verificare che la copertura assicurativa sia attiva per quelle zone.

Un giro d’affari da 400 milioni. Che il mercato delle assicurazioni sia in netto aumento lo certifica anche l’analisi incrociata di vari indicatori economici, come Doxa e Istat: a livello complessivo, questo settore genera un business di circa 400 milioni di euro soltanto in Italia, che rappresenta il “costo” della sicurezza in vacanza.

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Gigi Botti

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