Accadde Oggi: la prima (vera) Giornata Internazionale della Donna si consumava 112 anni fa

Accadde Oggi: la prima (vera) Giornata Internazionale della Donna si consumava 112 anni fa

MONDO – La prima giornata internazionale delle donne è stata celebrata dagli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909. Ma qual è la sua storia? E quali sono le aspettative di noi donne – anche in vista dell’8 marzo –  per un futuro finalmente privo del Gender Gap? 

Sta iniziando il mese di marzo dedicato all’universo femminile di tutto il mondo. Oggi scopriamo insieme The International Women’s Day, la Giornata internazionale della donna, le cui origini risalgono a più di 100 anni fa, quando le donne iniziarono a lottare per le loro conquiste economiche, politiche e sociali.  Per capire realmente il motivo di una giornata così importante, facciamo un passo indietro nel tempo per ripercorrere i momenti salienti che furono compiuti dalle donne verso la loro indipendenza.

COME SIAMO ARRIVATE ALL’8 MARZO? 

Giornata Internazionale della Donna: la figura di Theresa Malkiel narrata nel film The Girl Strike Leader

 

Spostiamoci negli Stati Uniti dove domenica 28 febbraio 1909 si celebrò per la prima volta, il National Woman’s day, la giornata della donna organizzata dal Partito Socialista d’America su suggerimento di Theresa Malkiel.

Theresa Serber Malkiel era un’attivista ed educatrice americana di origine ucraina. È stata la prima donna a lasciare il lavoro in fabbrica per fondare il partito socialista d’America. Scrisse un libro sul lavoro nelle fabbriche di New York che ispirò riforme legislative e istituì la giornata annuale della donna. Malkiel trascorse il resto della sua vita occupandosi dell’educazione degli adulti, promuovendo i diritti delle donne, l’istruzione delle donne immigrate e opponendosi alla segregazione razziale.

La celebrazione di Women’s Day, la giornata della donna negli Stati Uniti, che rimase l’ultima domenica del mese di febbraio fino al 1913, ispirò molti paesi europei. In quegli anni le donne si riunivano per promuovere la parità di diritti, l’accorciamento della giornata lavorativa e il suffragio per le donne.

Nel 1910 fu organizzata una conferenza socialista a Copenaghen, durante la quale l’attivista politica tedesca Clara Zetkin propose che, ogni anno, in ciascun paese, si celebrasse una giornata internazionale delle donne,

L’anno successivo, il 19 marzo fu celebrata la festa delle donne in Germania, Austria, Danimarca e Svizzera dove parteciparono più di un milione di donne e uomini. Oltre al diritto di voto, le donne chiesero di avere la possibilità di ricoprire cariche pubbliche, di avere il diritto al lavoro e alla formazione professionale, nonché la fine delle discriminazioni sui posti di lavoro.

Giornata Internazionale della Donna
Manifesto tedesco relativo alle locali manifestazioni della Giornata della Donna dell’8 marzo 1914, la cui richiesta principale era il diritto di voto

Purtroppo pochi giorni dopo avvenne un tragico incendio in una fabbrica di camicie di New York dove persero la vita 146 operai, di cui 123 donne. In questa fabbrica le condizioni di lavoro erano pericolose e disumane, i salari erano bassi e i turni di lavoro interminabili. Le forti proteste che si sollevarono costrinsero il governo ad aprire un’inchiesta che portò all’emanazione di nuove leggi sulla sicurezza del lavoro nelle fabbriche.

Alla vigilia della prima guerra mondiale, le donne russe celebrarono la loro prima giornata internazionale della donna l’ultima domenica di febbraio 1913, A quel tempo in Russia si usava un calendario diverso da quello in uso nel resto d’Europa. In Russia si usava il calendario Giuliano mentre nel resto d’Europa quello Gregoriano, l’attuale nostro.

Il 23 febbraio del 1917 del calendario Giuliano le donne russe iniziarono uno sciopero contro la guerra. Questa data corrispondeva all’8 marzo in quello gregoriano e fu scelta come “Giornata internazionale dell’operaia” nel corso della Conferenza internazionale delle donne comuniste, che si tenne a Mosca un paio di anni più tardi.

Ecco come siamo arrivati all’8 marzo, che non è una “festa”, ma un giorno per ricordare tutte quelle donne che si sono battute per il diritto di voto, per i diritti sul lavoro e contro ogni discriminazione.

Solo nel 1975 le Nazioni Unite hanno cominciato a celebrare la Giornata Internazionale della Donna l’8 marzo. Da questa data in poi l’ONU si è impegnata ad affrontare temi come il diritto all’istruzione, il diritto alla parità di retribuzione, alla parità di lavoro in modo da far progredire la condizione delle donne in tutto il mondo.

Purtroppo, a oggi, ancora molto donne continuano a subire violenza e discriminazione e non hanno accesso all’istruzione.

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: ECCO LE DATE STORICHE PER LE DONNE ITALIANE

Giornata Internazionale della Donna
Carica di polizia contro un corteo femminista

Per volere del Partito comunista d’Italia, in Italia la Giornata internazionale della Donna fu celebrata per la prima volta nel 1922.

Solo nel 1945, in seguito alla fondazione dell’Unione delle Donne in Italia, fu deciso di celebrare la Giornata della Donna l’8 marzo. E finalmente il 10 marzo del 1946 le donne poterono votare, diventando cittadine con pieni diritti.

Iniziò in Italia un periodo di conquiste femminili estremamente importanti per le generazioni future. Nel 1960 venne sancita la parità salariale tra uomini e donne nel mondo del lavoro con un accordo che prevedeva un inquadramento professionale non più riferito al sesso, ma basato su categorie differenziate dai diversi parametri retributivi.

Nel 1970 fu introdotto la legge sul divorzio e nel 1978 fu emanata la legge che rendeva legale l’interruzione volontaria della gravidanza.

Nel 1975 ci fu la riforma del diritto di famiglia che abolì la figura del capofamiglia garantendo la parità dei diritti tra uomo e donna in ambito familiare.

Nel 1996 venne promulgata la legge contro la violenza sessuale, condannando ogni comportamento, violento o minaccioso o compiuto con abuso di autorità, con il quale si costringeva qualcuno a subire o a compiere atti sessuali.

Giornata Internazionale della Donna

Abbiamo aspettato il 2009 per una legge contro il reato di stalking, facendo riferimento alle condotte persecutorie e d’interferenza nella vita privata di una persona.

Vista l’aggravarsi della situazione delle donne, nel 2013 è arrivato finalmente anche il decreto legge sul femminicidio con misure urgenti per contrastare il diffuso fenomeno della violenza sulle donne.

Nel 2019 infine è stata promulgata una nuova legge sulla violenza domestica per assicurare la tutela delle vittime di violenza domestica.

Nonostante queste leggi, a oggi le donne sono ancora molto discriminate e vittime di violenza.

La disuguaglianza tra uomini e donne è ancora forte. L’ingresso nel mondo del lavoro, la parità di retribuzione e l’accesso a posizioni lavorative di un certo livello rimangono ancora obiettivi fondamentali al centro degli sforzi delle Nazioni Unite per tutti i paesi.

L’8 MARZO CHE VORREI

Giornata Internazionale della Donna
We Can Do It! (1943), poster di J. Howard Miller, comunemente associato a “Rosie the Riveter”, icona della cultura popolare americana

Sarebbe bello che tutti noi considerassimo l’8 marzo non come la festa della donna, ma come la giornata per ricordare le lotte straordinarie di tutte le donne del mondo per conquistare i minimi diritti civili. Purtroppo oggi è diventata una festa basata sul consumismo o messaggi commerciali.

In Italia abbiamo il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa.

Vorrei che ogni donna fosse indipendente economicamente e che ogni ragazza potesse scegliere liberamente quale professione svolgere. Per questo vorrei maggiori servizi per bambini e anziani che sono quasi sempre a carico della donna.

Vorrei maggiori investimenti sull’imprenditoria femminile; vorrei che finisse la forte resistenza culturale nei confronti della donna che lavora, che venissero accantonati gli stereotipi radicati e che ci concentrassimo sulle reali esigenze del paese, in forte sofferenza dopo un’emergenza sanitaria senza precedenti.

Lo scorso dicembre l’Italia ha assunto la presidenza del Woman 20, il gruppo internazionale di lavoro sull’empowerment femminile che accompagna il G20. Nel 2021 affronterà i temi come donne e lavoro, imprenditoria e finanza, digital, violenza di genere e sostenibilità ambientale.

Vorrei che in questo gruppo di lavoro ci fosse una nuova Theresa Malkiel di nazionalità italiana che si occupasse dell’educazione degli adulti e ponesse al centro di ogni sforzo il necessario cambiamento culturale.

Spero che sia un’occasione dove l’Italia si batta per l’uguaglianza tra uomini e donne di cui ancora abbiamo tremendamente bisogno.

Vorrei vedere presto progredire la condizione delle donne in tutto il mondo. Vorrei vedere donne ricoprire ruoli al vertice di aziende o incarichi pubblici e politici.

Questo è l’8 marzo che vorrei.

Testo di Francesca Giannoni

Autore MyWhere

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