La maledizione di Dante, il nuovo thriller di Giancarlo Guerreri

La maledizione di Dante, il nuovo thriller di Giancarlo Guerreri

MONDO – Il 2021 è stato il settecentesimo anniversario dalla morte del Sommo poeta, Dante. E quale miglior occasione per presentarvi il nuovo libro di Giancarlo Guerreri, La maledizione di Dante edito da Bonfirraro editore?

La maledizione di Dante è un libro unico nel suo genere per stile e capacità di coniugare la poetica dantesca con una trama semplice ma ben congeniata, in grado di tener con il fiato sospeso fino alla fine.

TRAMA

Questo piacevolissimo thriller, porta il lettore a ripercorrere le vicende di cinque canti eretici scritti da Dante durante il suo esilio del 1303. Uno di questi, nel 2014, finisce nelle mani del professore torinese Giordano Verzecchi che subito comprende l’importanza rivestita da quel documento scritto in endecasillabi danteschi. Decide, così, di contattare l’illustre professor De Carolis, profondo conoscitore del poeta fiorentino, accompagnato dalla fedele assistente Valentina Tornabuoni. Per loro non ci sono dubbi: si tratta di un originale dantesco.

È l’inizio di una corsa che porterà i protagonisti a confrontarsi con i retaggi della religiosità del ‘300. Ma nella ricerca dei quattro canti mancanti non sono soli. De Carolis è il primo a essere assassinato. In questa frenetica corsa, qualcuno non vuole che la verità venga a galla. Giordano e Valentina capiscono che in gioco c’è anche la loro vita, ma varrà la pena rischiarla per dare al mondo una nuova visone della figura rivestita da Dante Alighieri?

RECENSIONE

Nel darvi la mia opinione su questo libro, non posso che partire dalla grande abilità dell’autore nel creare cinque canti in puro stile dantesco. La bellezza di 145 versi ciascuno in rima incatenata. Così ben scritti e strutturati che non fanno dubitare neppure per un attimo che il vero autore possa essere davvero l’autore fiorentino. Basterebbe questo a fare un grande plauso a Giancarlo Guerreri, capace di calarsi apparentemente senza sforzo nella mente di uomo morto da settecento anni.

Ma è tutta la struttura della trama che convince, capace di tenere il lettore con gli occhi incollati alle pagine fino alla fine anche grazie alla sua semplicità.

Infatti, non si fatica a tenere il passo delle indagini di Giordano Verzecchi e Valentina Tornabuoni, in pieno stile Longdon (per chi non lo conoscesse, il protagonista dei romanzi di Dan Brown), che li porterà a scoprire uno dei più grossi segreti che la Chiesa vuole tener segreto. In questo lungo cammino dovranno guardarsi le spalle da assassini e cospiratori, trovando alleati anche in figure poco terrene.

La bellezza di questo thriller sta proprio nell’aver concepito la possibilità dell’esistenza di un Dante eretico oltremisura.

Un Dante diverso da come per anni lo abbiamo studiato a scuola e da come viene cantato.

Un Dante libero dal dogma cristiano e speranzoso di fornire una chiave di lettura differente delle sue opere.

La maledizione di Dante
La maledizione di Dante – G. Guerreri

INTERVISTA A GIANCARLO GUERRERI

Di seguito, ecco la mia intervista all’autore, Giancarlo Guerreri, che ringrazio per la grande cortesia e disponibilità. Buona lettura!

“Buongiorno Giancarlo, ti ringrazio per prima cosa per la tua disponibilità a voler rispondere a qualche mia domanda sulla tua ultima opera letteraria, La maledizione di Dante”.

Prima di parlare del romanzo, chi è Giancarlo Guerreri? Raccontalo ai lettori di MyWhere

Sono io a ringraziarti per l’interesse che dimostri verso il mio lavoro, cercherò brevemente di raccontare qualcosa di me. Sono nato a Torino, città circondata da un diafano alone di magia. Ho sviluppato fin da piccolo due interessi apparentemente contrastanti come lo studio delle Scienze Naturali e quello della Metafisica.

I due ambiti, a mio avviso, risultano inconciliabili solo in apparenza.  La Conoscenza, quella vera, non si pone limiti di alcun genere e cerca di esplorare con serietà e disciplina qualsiasi aspetto della natura, comprese le discusse fenomenologie soprannaturali.  Da sempre ho considerato le “eccezioni”, in campo scientifico, delle falle di sistema di una teoria che poteva essere incompleta, non delle conferme ad alcuna regola.

Ho coltivato una autentica passione per la fotografia naturalistica e subacquea, vincendo alcuni premi in vari concorsi e pubblicando un libro dedicato alla mia amata Isola di Bergeggi.

Ho praticato l’immersione in apnea e con autorespiratore, viaggiando in molti luoghi, nei quali erano presenti fondali straordinari.

Ho lavorato nel settore Farmaceutico e Biotecnologico, per quasi trent’anni, trovando sempre il tempo per occuparmi dei veri interessi che riguardavano la mia intima natura di ricercatore.

Sposato senza figli, ora vivo con mia moglie tra la Liguria e il Piemonte, facendo della mia vecchia passione per la ricerca del mondo esoterico una autentica ragione di vita. Ho scritto alcuni romanzi e saggi, in vendita su Internet, tre commedie per il teatro e ho collaborato come sceneggiatore, attore e produttore alla realizzazione di Film. Uno in particolare mi è rimasto nel cuore: “Il Mistero di Dante” per la regia di Louis Nero, con la partecipazione straordinaria di Murray Abraham, premio Oscar per il film Amadeus di Milos Forman.

Ora sono Redattore del giornale online civico20news e direttore editoriale della Rivista Delta.

Tu sei un biologo. Come sei arrivato ad appassionarti alle discipline ermetiche e a Dante?

Dante è un punto d’arrivo. La Sua “Canoscenza” non è neppure immaginabile.

Dante apparteneva ad una confraternita di matrice templare, i Fedeli d’Amore, un gruppo rigorosamente eretico che si occupava di Gnosi, Kabbala e Misticismo. Per poter sopravvivere al bubbone dell’Inquisizione dovevano comunicare attraverso un linguaggio segreto, pena essere rapidamente consegnati alle “fiamme purificatrici”.

Proprio grazie a Dante ho scoperto che esistono delle interpretazioni “anagogiche”, ovvero esoteriche, che possono aggiungersi a quelle più canoniche che si imparano a scuola, per entrare nell’essenza dei Misteri ermetici.

Alcuni esempi di queste interpretazioni sono stati introdotti ne “La maledizione di Dante”, per suggerire ai lettori più curiosi che esiste un modo alternativo per indagare il pensiero del Poeta.

Come ho già detto essere Biologo non significa necessariamente dover rinunciare ad una fetta di conoscenza che esuli, in apparenza, dalle indagini scientifiche. La vecchia distinzione tra Esoterico ed Essoterico, non trova spazio nel mio vocabolario. Ritengo si debba parlare di Euterismo, ovvero di un modo di ricercare la Verità che possa includere punti di vista molto ampi e presenti in differenti strumenti d’indagine.

Le nuove frontiere dell’Astrofisica e della Fisica Quantistica stanno invadendo spazi che un tempo sarebbero stati riservati solo a filosofi ed occultisti.

Sorge spontanea una domanda retorica: come non appassionarsi a Dante, un genio assoluto che riesce a declinare degli endecasillabi in terzine incatenate, perfette e meravigliose, con le quali “racconta” fatti scientifici e storici, alternandoli, quando deve esprimere l’ineffabile Mistero dello Spirito Eterno, ad autentiche pennellate di insuperabile Poesia?

Come è nata l’idea di base del romanzo? Cos’è che ti ha fatto pensare a Dante come un possibile eretico?

Studio Dante Alighieri da molti anni e sul Web sono presenti alcune conferenze con le quali approfondisco il Suo pensiero. Dante è stato un Fedele d’Amore, termine che Egli steso cita nella Sua Vita Nova.

Il linguaggio segreto degli Iniziati come Dante, Guido Cavalcanti, Cino da Pistoia… è ricco di concetti di natura esoterica, la cui scoperta apre scenari di Conoscenza straordinariamente ampi.

Il romanzo nasce dalla folle idea di scrivere una Commedia, altra, immaginando che fosse proprio Dante a scriverla, inserendo nel romanzo cinque canti di circa 145 versi ciascuno.

Questi versi, sconsideratamente attribuiti a Dante dal sottoscritto, potrebbero diventare materia di studio per un dottorato in Psichiatria…

Scherzi a parte comporre oltre 740 versi in endecasillabi, rispettando la metrica delle terzine incatenate è stato un lavoro lungo e complesso che, tuttavia, mi ha appassionato fin dall’inizio.

Nell’economia del romanzo, i cinque canti vennero cercati e trovati dai due protagonisti, indagando le città frequentate da Dante, nei tempi e nei luoghi coerenti con le vicende storiche.

Parliamo dei personaggi. Ti sei ispirato a qualcuno per la figura di Giordano? Nonostante tu lo definisca inizialmente come poco brillante, sfodera molte qualità e conoscenze…

Credo che i personaggi dei romanzi presentino delle peculiarità e delle reali affinità con chi li descrive. Forse lo scrittore viene smembrato nei suoi personaggi, che, come strumenti di un’ipotetica orchestra, devono suonare tutti insieme per rendere reale e credibile il suo lavoro. Si tratta, probabilmente di aspetti di un “Io” molteplice che si affaccia sul palcoscenico della Vita. Lo stesso Georges Gurdjieff, il grande esoterista armeno, parlava di molteplicità dell’ ”Io”. Giordano è stato chiamato così in onore di Giordano Bruno, il grandissimo “filosofo eretico” mandato al rogo in Campo dei Fiori.

Scrivere non è facile, non è per tutti. Figuriamoci farlo come Dante. Come sono nati questi canti? Hai dovuto fare ricerche storiche particolari? Mi piacerebbe davvero conoscere la genesi del fiore all’occhiello del romanzo.

Una cosa che non ho detto è che ho una certa facilità a comporre versi, in particolare versi endecasillabi, organizzati in terzine incatenate. La vera peculiarità della composizione di queste creazioni metriche sta nella ricerca della Terza Rima, ovvero di quella parola necessaria e indispensabile per completare una terzina.

Il più delle volte l’obbligo di rispettare questo vincolo costringe il poeta a deviare dall’idea iniziale per inserire delle “varianti” che lo portano altrove… Poi il tutto si chiude regalando significati e concetti che neppure l’autore avrebbe mai potuto immaginare. Per rendere più originale la lettura delle terzine, ho inserito, all’interno dei miei canti, circa quaranta versi autentici di Dante.

La composizione dei versi è stata lunga e complessa, ma anche ricca di grandi soddisfazioni… spero che il Poeta possa perdonare questo folle atto di autentica arroganza, rinunciando a collocarmi in un girone del suo prossimo Inferno…

Nella cartella del tuo computer, c’è un nuovo progetto letterario?

Sì rispondo con grande piacere a questa domanda perché ho già scritto un romanzo di matrice fantascientifica, tuttavia basato su autentiche ipotesi confortate dalle più moderne ricerche della Fisica Quantistica. Il vero protagonista sarà il Tempo, inteso come Cronos, e si parlerà di Dinosauri, meteore e di molti fatti che prendono spunto dall’attualità dei nostri giorni.

Vorrei ringraziare l’Editore Bonfirraro per aver creduto in questo progetto e la D.ssa Michela Tanfoglio per il Suo intervento di editing.

Giancarlo io ti ringrazio ancora per il tuo tempo e per aver risposto a tutte le mie domande!

Grazie a te, è stato un vero piacere.

Ringrazio molto sia la casa editrice Bonfirraro per avermi dato l’opportunità di leggere e recensire La maledizione di Dantesia l’autore, Giancarlo Guerreri, che ci ha messo a conoscenza di alcuni retroscena del suo thriller.

celebrazioni dantesche Foto MyWhere

Insomma sappiamo che sono stati pubblicati molti libri per le celebrazioni dantesche, e quindi tra i vari che abbiamo letto non posso che consigliarvi apertamente questo romanzo avvincente e carico di mistero, quindi con piacere vi lascio alcuni tra i principali link dove potete acquistarlo:

Amazon

IBS

Mondadori

LaFeltrinelli

Francesco Frosini

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