Intervista agli Hot Alien Sauce: “Ciao terrestri, vi raccontiamo il nostro rock alieno!”

Intervista agli Hot Alien Sauce: “Ciao terrestri, vi raccontiamo il nostro rock alieno!”

PALERMO – In occasione dell’uscita del loro nuovo album, Seeking Glory, abbiamo il piacere di presentarvi una band unica nel suo genere. Di chi stiamo parlando? Degli alieni palermitani, o meglio degli Hot Alien Sauce. Ecco la nostra intervista con la band “aliena”.  

Gli alieni di Palermo invadono la musica. Si chiamano Hot Alien Sauce, sono una band siciliana nata nel 2014, da qualche giorno è uscito il loro nuovo album e hanno letteralmente inventato un genere musicale. Quale? L’alien hard/alternative rock.

Ma andiamo con ordine. La band si avvale di quattro componenti. Renato Provvidera alla voce, Fabrizio Passalacqua al basso, Mimmo Pipitò alla chitarra e Fulvio Di Piazza alla batteria. Il nuovo album si intitola Seeking Glory ed è disponibile via Volcano Records & Promotion in versione digitale su tutte le principali piattaforme di acquisto e di streaming online come Spotify, Deezer, iTunes e Amazon Music.

 SEEKING GLORY, UN ALBUM ALIENO

Dopo una lunga tournèe, che li ha portati in giro anche oltre i confini italiani,nel 2017, hanno deciso di chiudersi in studio per produrre il loro primo album, registrato al Roxy Studio di Palermo intitolato Seeking Glory.

La copertina è disegnata a mano con il logo in 3D con la rappresentazione di un alieno nella scritta centrale.

Sono raffigurati i quattro membri della band dentro una vasca e quattro alieni attorno.

La tracklist di Seeking Glory è composta da 10 brani ciascuno con un sound differente e, la contaminazione di generi musicali dal reggae alla fusion e dal prog al punk, ha reso possibile la creazione di un genere chiamato alien hard/alternative rock rendendo l’album esplosivo, coinvolgente e unico nel suo genere.

Una volta iniziato ad ascoltare l’album, è impossibile smettere di ascoltarlo ecco perchè è paragonabile ad un vero e proprio rapimento alieno.

 HOT ALIEN SAUCE: L’INTERVISTA ALLA BAND

 HOT ALIEN SAUCE

Noi di MyWhere, abbiamo deciso di approfondire la conoscenza degli Hot Alien Sauce, attraverso un’intervista diretta che vi proponiamo di seguito.

1) Diamo un caloroso benvenuto agli Hot Alien Sauce. Raccontateci un po’ di voi…

Ciao terrestri di MyWhere e grazie per l’interesse mostrato nei nostri confronti. Come Hot Alien Sauce, dopo aver a lungo esplorato e suonato in tutta la galassia, ci siamo stabiliti qui intorno al 2014. Renato e Fabrizio vantavano già esperienze terrestri in diverse band, come S.H.A.D.E. a fine anni 80 e Tribal Touch in Inghilterra a metà dei 90. Poi l’incontro su un asteroide col demone incazzato, punkettaro, picchiatore di pelli di Fulvio e di quel saturniano in acido di Mimmo. Abbiamo rapidamente scoperto che questa fusione di esperienze differenti era funzionale alla nostra prolificità compositiva, così ci siamo decisi, dopo qualche tempo, ad entrare in studio per dar vita al nostro primo cd “Seeking Glory”.

2) La vostra band ha un nome particolare ovvero “Hot Alien Sauce”. Vi va di spiegarci com’è nato?

La ricerca di un nome con il quale presentarsi al pubblico, secondo il nostro punto di vista, deve rispondere a due requisiti fondamentali; il primo, la sua unicità. Visto che ormai, per qualsiasi info, la ricerca avviene sempre tramite motore di ricerca, volevamo essere certi che il nostro nome di riferimento fosse unico. In secondo luogo, volevamo che il nome fosse realmente rappresentativo di quello che è il nostro approccio musicale compositivo. Da qui l’idea che la commistione tra ingredienti di diversi generi musicali trovasse il proprio compendio in una “salsa piccante aliena”.

3) Ci sono artisti in particolare che hanno influenzato il vostro modo di suonare?

Mimmo (guitar) Hendrix, Vernon Reid, Robben Ford e il maestro Bini

Fabrizio (bass) Doug Wimbish, Joey DeMaio, Tony Franklin, Mick Karn

Fulvio (drums) Stewart Copeland, Tim Alexander, Larry Mullen jr.

Renato (singer) l’intero movimento hard rock/metal dalla seconda metà degli anni 70 alla fine degli  anni 80. Su tutti, Geoff Tate e i Queensryche.

4) Chi cura testi e arrangiamenti?

Per quanto riguarda i testi e le melodie delle canzoni, è tutto a carico del nostro singer, Renato. 

Sugli arrangiamenti, c’è totale e ampia collaborazione, nonché invasione di campo. Ognuno di noi apporta idee, le plasmiamo, ci consigliamo a vicenda su come affrontarle o come modificarle per metterle al servizio di quello che sarà il prodotto finale.

La vision è sempre quella; creare una song che sia diversa dalle altre e che possieda caratteristiche di appeal, ritornello difficile da dimenticare, varietà di stili musicali, giusta dose di tecnica mai esasperata. E, dobbiamo aggiungere, che per noi è un processo alquanto spontaneo.

5) Quanto tempo avete impiegato per la realizzazione del vostro album “Seeking Glory ”?

 Da un punto di vista compositivo, realmente poco tempo. Chiaro che poi gli arrangiamenti hanno preso il giusto tempo anche perché in sala di registrazione bisogna sempre avere le idee ben chiare.

Le take dei vari strumenti alla fine hanno portato via circa una settimana di tempo, cosa differente, invece, per tutta la parte riguardante l’editing, il mixing e il reamping di alcune parti.

6) Parliamo adesso della canzone di questo album che più ci ha colpito “Get me”. Diteci di più…

“Get me” è stata pensata come un pugno allo stomaco. Diretta, veloce, a tratti ossessiva nel coro. Per noi è stato chiaro da subito che avrebbe aperto il cd. E’ una di quelle canzoni che noi definiamo “car song”, frutto di idee estemporanee che ci vengono mentre siamo in auto e che vengono prontamente registrate sul cellulare e poi girate agli altri componenti o ascoltate in sala prove in modo tale da darle forma. Il protagonista della canzone è annichilito dal pensiero ossessionante di colei che lo ha voluto e lo ha ottenuto, incapace di reagire, senza forze, oniricamente vampirizzato da chi lo ha eletto oggetto dei propri desideri.

7) Come mai avete deciso di approcciarvi ad un genere come l’alien hard/alternative rock?

Questa è un’etichetta che abbiamo dovuto auto determinare vista la costante domanda “che genere fate?”, domanda alla quale abbiamo sempre avuto grosse difficoltà nel rispondere. Credo sia fuor di dubbio che la base delle nostre canzoni affondi le proprie radici in un hard rock di stampo ‘70/’80, ma il modo in cui lo abbiamo costantemente contaminato con insert reggae, prog, stoner, alternative, cambi di atmosfera e di tempo, lo ha reso di difficile catalogazione. 

8) Il vostro genere è molto particolare. Raccontateci come è nato.

Provenendo tutti da esperienze musicali differenti, per noi è stata da subito chiara l’esigenza di rendere le nostre canzoni atipiche. Cosa che, per inciso, ci ha creato non pochi problemi anche nel trovare un’etichetta indipendente. Molte interessate, diverse hanno abbandonato l’idea proprio per la difficoltà di inserirci in un percorso prestabilito. Alla fine, tra le ultime quattro rimaste, abbiamo scelto la Volcano perché da subito ha creduto in noi e perché hanno dimostrato di aver lavorato benissimo in questi ultimi anni. Chi si avvicina al nostro sound, capirà presto che ogni canzone ha una storia a sé, e suona differente dalle altre. Fare un genere musicale ben circoscritto non ti dà ampie possibilità di esplorazione, mentre per noi il poter variare e contaminare la ricetta di base è essenziale.

9) Raccontate ai nostri lettori qual è il ricordo più bello e quello più brutto legato al vostro percorso musicale.

Per fortuna i ricordi belli sono decisamente di più di quelli brutti. Sicuramente tra i più belli, ci sono quello di esserci trovati per dar vita a questa grande visione comune chiamata Hot Alien Sauce, tutti i live fatti, perché per noi il contatto col pubblico è vitale, ed infine in studio di registrazione quando la nostra creatura ha preso definizione e sostanza. Quello più brutto, sembra quasi scontato dirlo, è di sicuro il momento attuale; noi respiriamo musica e l’idea stessa di non aver potuto suonare tra noi in questi mesi e di non poterlo fare live per chissà quanto tempo ancora, è decisamente frustrante. Ma ancora più brutta di questa sensazione è il look post covid che ha assunto Mimmo. 

10) Quali progetti avete per il futuro?

Metterci questo periodo di lockdown definitivamente alle spalle e poter finalmente promuovere live il cd Seeking Glory. Se le cose dovessero andare bene, abbiamo già materiale per un secondo cd, ma per questo abbiamo bisogno del supporto di tutti.

Grazie MyWhere e a tutti i vostri lettori.

The alien abduction has come!

INFO

Band: HOT ALIEN SAUCE
Album: Seeking Glory
Online Release: 5/06/2020
Label: Volcano Records  Volcano Records
Genere: Hard Rock

Testo di Anastasia Marrapodi

Autore MyWhere

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