Alla scoperta dell’ultracentenaria Argenteria Pampaloni fiorentina, con le sue dissacranti creazioni.
L’argenteria Pampaloni è un’azienda ultracentenaria (fondata nel 1902 a Firenze) nota per le sue creazioni in argento, dal design originale ed elegante, capaci di esprimere l’evoluzione stilistica di un segmento importante dell’artigianato italiano.
I suoi oggetti producono sempre un forte impatto visivo ed emotivo perché, pur essendo opere tutte incentrate sulla lavorazione tradizionale dell’argento, la martellatura, il cesello, l’incisione e lo sbalzo sono tecniche messe a servizio, potremmo dire “rideclinate”, per permettere all’argento di esprimere forme e contenuti della modernità.
Queste creazioni preziose hanno fatto, e continuano a fare, costantemente il giro del mondo e vengono richieste da una clientela molto eterogenea: alcune opere sono infatti state esposte al MoMA di New York, altre sono diventate trofei prestigiosi come la coppa degli Internazionali di Tennis BNL Italia o la clessidra d’argento offerta dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences a tutti i candidati all’Oscar 2002.
Come pure va ricordata l’argenteria sacra: Papa Francesco, in occasione della visita alla comunità ebraica, ha donato al Rabbino Capo un calice d’argento, di manifattura Pampaloni, realizzato dall’artista e designer israeliano David Palterer.
Ma entriamo per un momento nel negozio Pampaloni che si trova a Firenze in via Porta Rossa 99, cioè una delle vie principali delle arti e delle corporazioni fiorentine del Rinascimento. Prima di tutto si è colpiti dalle vetrine che qui vogliono esprimere i nuovi contenuti dell’uso dell’argento da parte di quest’azienda; si ispirano a fatti di attualità e di rilievo sociale e politico, registrano nel micromondo di oggetti per la casa o nei gioielli i sentimenti e le oscillazioni del gusto provocati dai profondi mutamenti del mondo. Si prende in giro la melensa festa di San Valentino, i gioielli da adescamento di Ruby, il viaggio lisergico, la brutta casa di Gheddafi, ma si piange l’assassinio del drammaturgo israelo- palestinese Juliano, il dramma nucleare del Giappone, la sofferta Unità d’Italia.
All’interno del negozio, tra gli arredi che risalgono alla seconda metà dell’’800, si susseguono le collezioni di tre generazioni di argentieri che si sono sempre avvalsi della creatività di maestri del design del calibro di Binazzi, Branzi, Mendini, Sottsass, Coates, Serafini, De Lucchi.
I grandi argenti, i bicchieri, i vasi, le posate vi sorprenderanno. Come pure le borse e altri accessori in pelle decorati in argento.
Va assolutamente vista l’incredibile linea “Bichierografia” che, quattrocento anni dopo la creazione dell’inesauribile estro del pittore romano Giovanni Maggi, (creata nel 1604 per il Cardinal Del Monte rappresentando il Gran Duca di Toscana a Roma), è oggi tra le collezioni primarie di quest’azienda centenaria.
Nell’ultimo periodo ha destato molta curiosità l’originale iniziativa di trasformare la mensa aziendale in un vero e proprio ristorante.
Il ristorante In Fabbrica, questo il suo nome, (Via del Gelsomino, 99, 50125 Firenze), rispecchia perfettamente la filosofia della famiglia Pampaloni: il fascino di cenare all’interno di una fabbrica d’argento dove ogni cosa risplende di luce propria, circondati da stoviglie di grandissimo pregio, candelabri, vasellame dalle forme classiche posti accanto a elementi pop e dissacranti. http://restaurant.pampaloni.com/
Suppellettili ispirate a fatti di attualità o dai grandi mutamenti in atto come una falce e martello posta in bella mostra o bellissime luminarie con neon colorati.
La visita all’argenteria Pampaloni, in occasione di Pitti Uomo, ci ha molto colpito, attraverso le sue collezioni e il suo ristorante si prova la sensazione di entrare in un archivio del gusto e del design italiano, ma nello stesso tempo permette di osservare e immaginare le prospettive future della nostra cultura artigianale nel contesto postmoderno e della società in rete.
Vi informiamo che è stato appena aperto un nuovo negozio anche a Roma, a Via Bocca di Leone, 91, che inaugurerà ufficialmente durante la settimana di AltaRoma (28-31 Gennaio 2016) con un evento che richiamerà, oltre gli operatori del fashion system presenti nella Capitale per la settimana della moda, curiosi, artisti, jet set e studiosi della cultura della nostre eccellenze dell’artigianato italiano, famose in tutto il mondo.
Ulteriori info se leggete:
http://www.mywhere.it/19500-2/
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