Una visita al Gucci Garden di Firenze

Una visita al Gucci Garden di Firenze

FIRENZE – Vi racconto una passeggiata al Gucci Garden, il museo dedicato alla storica ed iconica casa di moda italiana.

Nel centro di Firenze, per essere precisi in Piazza della Signoria (a pochi passi dalla Galleria degli Uffizi, per intenderci), sorge il Gucci Garden, il museo dedicato alla storica ed iconica casa di moda italiana attiva in vari settori dell’alta moda e nella produzione di articoli di lusso tra i quali scarpe, accessori, abbigliamento, pelletteria, gioielli, orologi, profumi, make up, ecc.

Gucci Garden, il museo dedicato alla famosa casa di moda e localizzato nel Palazzo della Mercanzia

Come è nata l’idea di creare questo museo?

Fondato da Guccio Gucci a Firenze nel 1921, Gucci è diventato in pochi anni un marchio di fama internazionale riscuotendo un successo fenomenale.

Piazza della Signoria a Firenze, la vista dal Gucci Garden

Per celebrare il suo 90º anniversario, l’azienda ha aperto nel 2011, proprio all’interno dello storico Palazzo della Mercanzia, quello che prima veniva chiamato “Museo Gucci” e che successivamente nel 2018, è stato rinnovato e rinominato Gucci Garden, tutto ciò grazie alla mente ingegnosa del direttore creativo Alessandro Michele. Queste sono state le parole con le quali il designer ha spiegato il significato e l’importanza di questo suo progetto:

“Ho pensato che sarebbe stato interessante accompagnare il pubblico in questi primi anni di avventura, invitandolo ad attraversare l’immaginario, la narrazione, l’inaspettato, il glitter. Così, ho creato un parco giochi di emozioni che sono le stesse delle campagne, perché sono le campagne il viaggio più esplicito nella mia visione creativa”.

La mia esperienza al Gucci Garden, tra fila e belle sorprese

Durante un weekend a Firenze, ho avuto la fortuna di visitare personalmente questo particolare museo e di vedere con i miei occhi la mostra dei servizi fotografici e delle varie campagne pubblicitarie messa in piedi per celebrare l’eclettico sfarzo di cui questo famosissimo brand si fa portavoce.

Dopo aver atteso pazientemente in fila il mio turno per entrare e dopo aver acquistato il biglietto d’ingresso al modico prezzo di 8€, questo mio viaggio sorprendente ha finalmente avuto inizio.

Mi ero ripromessa che non vi avrei trascorso più di una mezz’ora, ma devo ammettere di non aver mantenuto fede a questo patto con me stessa: sono stata letteralmente risucchiata in un vortice di colori e sensazioni, ammaliata dallo stile unico di quel luogo.

Come è strutturato il famoso Gucci Garden?

Il piano interrato, non visitabile, custodisce l’archivio, mentre il pian terreno ospita oggi la Gucci Osteria, di cui ho già parlato, il Bookstore, luogo dal fascino innegabile, e la Boutique con alcuni tra gli articoli più in voga tra quelli prodotti da Gucci, come borse, portafogli e quaderni degli appunti.

Inoltre al suo interno, il Gucci Garden custodisce anche la cosiddetta Gucci Osteria gestita da Massimo Bottura, uno chef che nel corso della sua lunga carriera è stato premiato con ben tre stelle Michelin.

Salendo al primo piano, vieni catapultato in una vera e propria area espositiva multi-sensoriale dedicata alle campagne pubblicitarie di Gucci degli ultimi sei anni. Si tratta del Gucci Garden Archetypes, il giardino degli archetipi, un percorso unico che ti conduce attraverso uno spettacolo di luce e colori: passando da una stanza all’altra puoi ripercorrere la storia dei numerosi successi di questo brand.

GUCCI mywhere

 

La mia selezione delle sale più caratteristiche, dedicate alle diverse campagne pubblicitarie di Gucci

Si susseguono una serie di sale (quindici per la precisione), ciascuna ispirata ad una particolare campagna pubblicitaria. Ecco una selezione dei servizi più iconici che, secondo la mia personale opinione, hanno ispirato la creazione delle sale più affascinanti del museo:

-Salendo le scale, sembra quasi di trovarsi in una stazione della metro, con scritte e graffiti in lingua francese riportati sui muri. Sono tutte citazioni e messaggi di pace e fratellanza, come “Nous sommes tous unis”, ossia “Siamo tutti uniti” oppure “Choisir l’optimisme”, che si traduce come “Scegli l’ottimismo”. Questo spazio è chiaramente ispirato alla campagna Gucci Dans Les Rues Pre-Fall 2018, diretta da Glen Luchford e i cui protagonisti erano appunto giovani sognatori trasportati a Parigi nel maggio del 1968.

-‘The Dionysus dance’ cruise 2016: un’intera stanza costruita come un vero e proprio labirinto di specchi.

-‘Gucci collectors’ autunno-inverno 2018: In questa campagna, Gucci racconta la storia di un gruppo di collezionisti compulsivi con la passione per la ricerca di dipinti, antichità e oggetti vintage, riuniti insieme in un istituto austriaco. La sala è arredata con enormi vetrine al cui interno sono conservati vari oggetti da collezione, come peluche e orologi svizzeri. Il soffitto è uno specchio, così da sembrare infinitamente alto e dare la sensazione al visitatore di stare osservando una quantità infinita di oggetti.

 

-‘Urban romanticism’ autunno-inverno 2015: I visitatori si ritrovano in compagnia di un manichino all’interno di una carrozza del treno e hanno la vivida sensazione che questo sia realmente in movimento. Come dicevo, si tratta in tutti i sensi di un’esperienza multisensoriale!

-‘Gucci Gothic cruise’ 2019: Ispirata al mito biblico dell’Arca di Noè, rappresenta una comunità rurale in cui gli animali e le persone coesistono in armonia. La sala in questione è caratterizzata da un sentiero cupo circondato da pareti su cui viene proiettato sempre lo stesso filmato: varie specie di animali diversi che si muovono nel loro ambiente naturale.

-Gucci Beauty Network: Sulle pareti di questa sala ci sono molti riquadri su sfondo nero nei quali vengono proiettate le immagini della prima collezione Gucci Makeup, il cui messaggio è sostanzialmente che la vera bellezza sta nell’imperfezione. Nulla di più vero!

-‘Of course a horse’ primavera-estate 2020: ambientata a Los Angeles in scenari paradossali, vede come protagonisti i cavalli, da sempre simbolo di libertà. L’esibizione presente nel museo è telecomandata: alcuni bracci meccanici tengono insieme vari elementi che richiamano all’equitazione, tra cui stivali da cavallerizza e una lunga parrucca che ogni tanto dà segni di vita (vedere per credere…)

-‘Soul scene’ pre-fall 2017: Racchiusi in una box di sfarzosi nastrini colorati, ci sono due manichini intenti a ballare la breakdance. Ispirata all’opera dell’artista Malick Sidibé, che ritrasse la vita notturna e la cultura giovanile di Bamako, la campagna illustra la libertà d’espressione nella musica e nella danza. Ambientate tra sale da ballo e studi fotografici improvvisati, le immagini catturano un gruppo di donne e uomini che danzano liberamente mentre vengono fotografati.

-‘Rebellious romantics’ primavera-estate 2016: La scenografia è quella di un bagno pubblico dai toni di un intenso arancio e i due manichini protagonisti, con il loro stile eccentrico, sembrano quasi vivi, capaci di muoversi e uscire dalla porta in qualunque momento. Un tantino inquietante, a ripensarci!

Per concludere, un piccolo consiglio…

La visita si conclude con la fine delle sale. A quel punto, non ti resta che tornare nella boutique, dalla quale è possibile uscire dal museo, a meno che non vogliate trattenervi e godere ancora un po’ di queste immagini sensazionali e immergervi ancora più a fondo nell’estetica caleidoscopica che questo luogo offre.

Nel caso vogliate dare solo una rapida occhiata, è giusto che sappiate che tramite il sito ufficiale del Gucci Garden è possibile visitare virtualmente questo meraviglioso museo, ma devo avvertirvi: nulla è comparabile ad un’esperienza nella vita reale.

Quindi, se siete in zona o avete intenzione di organizzare un piccolo viaggio in questa splendida città che è stata culla del Rinascimento, vi consiglio di inserire questa tappa nel vostro itinerario: non ve ne pentirete!

Per conoscere meglio la storia dell’iconica casa di moda italiana, vi segnaliamo il nostro punto di vista sul film sull’omicidio Gucci

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