ITALIA – Wembley 1992 è l’ultimo lavoro di Simone Galdi. Un libro che ci porta indietro nel tempo, in campo con il Doria nel suo cammino per la conquista dell’ambita Coppa dei Campioni.
Sono passati trent’anni da quella maledetta finale di Coppa dei Campioni a Wembley, tra Barcellona e Sampdoria. Doveva essere la rivincita del Doria per la sconfitta in finale di Coppa delle Coppe dell’89. Invece il destino si è dimostrato, come spesso accadde, beffardo.
A essere affascinante è stato anche il percorso intrapreso dalla squadra genovese che l’ha portata a scontrarsi con formazioni storiche e fortissime, a visitare paesi straordinari ricchi di persone stupende. E tutto questo è rimasto nei cuori dei tifosi e dei calciatori, quegli eroi che trent’anni fa sfiorarono il paradiso con un dito senza potervi accedere.
E questo viaggio ci viene fatto ripercorrere dall’autore. Simone Galdi, città dopo città. Squadra dopo squadra. Avversario dopo avversario.
È il 2017 quando Simone, genovese e doriano nell’anima nonché giornalista di Sky, decide di rivivere quell’annata di calcio europeo zaino in spalla. Venticinque anni prima aveva solo sette anni, ma ricorda benissimo le infinite attese davanti alla Tv, con la famiglia (con il nonno, in particolare). Era giunta l’ora di tornare indietro nel tempo.
Simone ci accompagna a conoscere tutte le avversarie della Samp di Boskov. E a raccontare i particolari di quelle sfide sono gli stessi ex giocatori che temevano e rispettavano la squadra genovese, campione d’Italia.
La Coppa Campioni del 1991/1992 è diversa da come la conosciamo noi oggi, ma fu l’anno che fece da apripista alle successive edizioni. Infatti, dopo oltre trent’anni fu attuato un cambio a livello di formula: per aumentare il numero di gare giocate, i quarti di finale e le semifinali furono rimpiazzati da due gironi all’italiana in cui le prime classificate si sarebbero qualificate in finale.
Simone parte dalla Norvegia. Qui la Samp passeggia sui campioni del Rosenborg. Poi eccoci che si salta nell’Europa dell’est, in Ungheria. Il Doria soffre con l’Honved, fucina di campioni, ma passa comunque. Da qui iniziano i gironi.
Stella Rossa, Anderlecht e Panathīnaïkos. Sfide straordinarie che riecheggiano nel tempio dei ricordi di chi le ha vissute con il cuore in gola. Fino alla finale. Quella maledetta finale contro il Barcellona di Johan Cruijff … quella maledetta punizione per un fallo discutibile… quel siluro di Koeman…
E i sogni in frantumi di un’intera generazione. Di un’intera squadra. Certo, alcuni vinceranno altrove la coppa dalle grandi orecchie (leggasi Vialli), ma vincerla con la maglia blucerchiata avrebbe avuto un sapore del tutto speciale. Lo si capisce molto bene anche dalle interviste alle vecchie glorie blucerchiate.
Sì, perché Simone riesce a intervistare anche le vecchie glorie di quel Doria straordinario, da Pagliuca a Vialli, che evocano i ricordi di un percorso eccezionale, guidati da un allenatore sopraffino, Boskov, e da un “padre” come Mantovani, il presidente.
Non dirò altro, anzi ho detto anche troppo.
Prendete il Wembley 1992 in mano, sfogliatelo, leggetelo e assaporate ogni incontro di Simone. E alla fine, entrerete in campo, minuto per minuto.
Insomma, per chi come me è un appassionato di calcio questa chicca è imperdibile!
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