Nel nome di chi?

Nel nome di chi?

Dubbi e questioni spinose attanagliano la mente di una missionaria che si interroga, catturando l’attenzione del pubblico che ascolta consapevole.
nelnomedichi-4900-©gabrielegelsiRivolgendosi direttamente al Papa (all’inizio non è chiaro che si tratti di Sua Santità in persona), affronta con energia, commozione e sofferenza vari argomenti, senza però mai mettere in discussione la propria “fede”.   Pone lo spettatore di fronte a tematiche forti, importanti, talvolta scomode come la pedofilia, l’inventario dei beni immobili, le attività dello IOR, l’8 per mille, l’ICI, il riciclo di soldi…
Stila un bilancio, dati alla mano, facendo capire molto chiaramente quanto intenzioni misteriose e operato sospetto di alti prelati costino alla comunità cattolica: molti milioni di euro a fondo perduto.
Guidi non ha timore di mettere a conoscenza il pubblico di numeri specifici, è tutto agli atti della Magistratura. Né di fatti: molti sanno che la banca del Vaticano è una “lavatrice di soldi”. L’ha dichiarato anche il figlio di un pregiudicato mafioso. Un testo di denuncia, una narrazione della verità (forse) poco conosciuta, scomoda da descrivere e sicuramente dura da accettare. Ma lo “sterco del diavolo”, ovvero la perdita dei soldi, non è la cosa peggiore se paragonata al male fatto a centinaia di migliaia di bambini indifesi o agli scandali scoppiati e prontamente sedati da parte dello Stato Pontificio. Lasciano interdetti le parole di certi prelati che giustificano atti inammissibili con semplicità e disinvoltura.
nelnomedichi-4840-©gabrielegelsiMolto apprezzata l’interpretazione di Antonia Liskova, che nonostante un lutto in famiglia, è salita sul palco con bravura e professionalità. Da cristiana cattolica, porta sul palco questo spettacolo senza presunzione né per dimostrare di essere controcorrente. “Lo faccio da credente, e proprio in quanto credente esigo rispetto dalla Chiesa” ha dichiarato. “Non si predica da una finestra. Il problema vero è che noi abbiamo portato la Chiesa a un così alto livello che ormai è intoccabile. Ma non è colpa della Chiesa. É colpa nostra che siamo rimasti in silenzio”. Una pagina teatrale, anche se di storia reale stiamo parlando, irreprensibile ed elegante, con momenti di cronaca dura, ma anche molti frangenti emotivi grazie anche alla scelta azzeccata delle musiche di Matteo Cremolini.
All’uscita dalla sala, il sentimento di disprezzo verso alcune alte cariche era solo aumentato, come maggiore lo è stato il rispetto e la benevolenza nei confronti di chi offre la propria intera esistenza a favore dei più bisognosi. Siamo governati da uno Stato laico che fa scegliere allo Stato Pontificio il corretto sistema. Peccato che il Vaticano sia in grado solo di predicare, ma è il primo a commettere crimini contro un minore, contro l’umanità, contro i diritti civili, contro i diritti umani.
Gabriele Guidi, che ha curato personalmente il testo con Ennio Speranza, non intacca le molteplici opere di carità della Chiesa. Viene dato conto di chi lavora nell’ombra, ma non si possono chiudere gli occhi di fronte a fatti così gravi. É così sbagliato chiedere alla Chiesa che i soldi che noi doniamo vadano a chi sta morendo di fame invece che finire nelle tasche già gonfie dello IOR? É così assurdo pensare che la “rivoluzione” messa in atto da Papa Francesco sia difficile da fare semplicemente affacciandosi alla finestra riscaldata del suo studio con un anello da un milione di euro al dito? É così riprovevole volere che i preti pedofili vengano scomunicati e condannati? É così sbagliato voler eliminare la differenza tra un processo civile e quello canonico? La bravura di Guidi è stata proprio quella di non portare in scena i giudizi, ma domande e riflessioni. Sta a ognuno di noi far combaciare i principi morali che ci sono stati insegnati con i fatti reali e valutare: sono stati solo ben predicati o anche messi in atto?

600_8864Informazioni

NEL NOME DI CHI?
Dentro i muri del Vaticano
di Gabriele Guidi e Ennio Speranza
regia Gabriele Guidi
aiuto regia Francesca Ceci
musiche Matteo Cremolini
luci Patrick Vitali
scene Alessia Sambrini
sound design Emanuele Frusi

Dal 18 al 24 febbraio

SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 – Roma
Prezzi: da € 32,00 a € 16,00
Orari: dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 17 

Roberta Filippi
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One Response to "Nel nome di chi?"

  1. Lamberto Cantoni   21 Febbraio 2014 at 11:33

    Non si può non rimanere colpiti da quello che scrivi (e ovviamente dalla messa in scena che purtroppo non ho visto).
    Ma mi permetto di avanzare una congettura.
    Forse alla sceneggiatura e’ mancata un’attenzione all’altra parte della Chiesa che con papa Francesco sta imponendosi. Se Guidi fosse riuscito a rappresentare anche il dramma interno alla gerarchia religiosa e alle scelte fatte per ricucire lo strappo con i valori umanistici che solo la Chiesa in questo momento puo difendere, probabilmente avrebbe fatto capire aldilà dell’indignazione il perché malgrado tutto, rimane una delle istituzioni millenarie della nostra forma di vita.

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