La Giornata Mondiale del Teatro. La pandemia e le iniziative di rilancio delle piccole comunità

La Giornata Mondiale del Teatro. La pandemia e le iniziative di rilancio delle piccole comunità

MONDO – Ogni 27 marzo, dal 1962, si celebra la Giornata Mondiale del Teatro. Per il secondo anno consecutivo, la ricorrenza si festeggerà a sipari abbassati e a platee vuote ma non mancano le iniziative sparse in tutto il globo. Quali? Scopriamolo insieme. 

Si celebra oggi, 27 Marzo, una delle forme d’arte più importanti per la storia dell’uomo. Connubio fra letteratura, poesia, intrattenimento, drammaturgia e satira, il teatro rappresenta da sempre l’evoluzione storica e culturale di ogni società. In un momento in cui il teatro italiano si trova a fare i conti con una crisi senza precedenti, alcune piccole realtà comunali italiane aprono spiragli di luce, portando avanti iniziative teatrali dallo scopo educativo e di aggregazione sociale.

NASCITA ED EVOLUZIONE DEL TEATRO

Teatro Greco di Siracusa. Foto di Marianne Bargiotti

La prima produzione registrata al mondo, la “Passione egiziana” che celebrava le lotte e le vittorie del mitico Osiride, ebbe luogo nel 1887 a.C. e venne replicata ogni anno per secoli. Le testimonianze, curiose ed a tratti macabre, ci riferiscono che, a quanto pare, alcuni attori morivano realmente a causa delle ferite inferte durante lo spettacolo. Intorno al 600 a.C, ecco che si arriva alla prima vera forma di teatro registrata in Europa, precisamente nell’antica Grecia, come celebrazione religiosa in onore del dio Dioniso.

I greci, il popolo dell’arte e dell’estro creativo per eccellenza, hanno inoltre introdotto l’uso delle maschere teatrali, utili a rappresentare l’età e le emozioni dei personaggi, ma anche il sesso degli stessi: alle donne, infatti, non era consentito recitare, motivo per cui gli uomini indossavano maschere femminili e ne interpretavano i ruoli. La tragedia è senza dubbio la tipologia rappresentativa più considerata del teatro greco, in cui tuttavia dal 500 a.C. si comincia ad apprezzare anche la commedia, che intrattiene il pubblico con personaggi buffi, in situazioni ridicole e satiriche.

I romani, popolo dall’ingegno sublime, contribuiscono a diffondere la cultura del teatro di Atene con il riadattamento in latino di opere greche, mettendo in scena rappresentazioni dall’umorismo quasi crudele, fatto di giochi e violente esecuzioni pubbliche.

Durante il Medioevo, invece, non si può in realtà parlare di un vero e proprio teatro, quanto piuttosto di un’attività d’intrattenimento pubblico inscenata da giullari ed artisti vari. I tempi cambiano, assieme alle visioni del mondo: si costituiscono le prime compagnie teatrali di attori di mestiere e si comincia a delineare la commedia dell’arte, una rivoluzione che conduce alla nascita del teatro moderno.

Il pubblico è vasto e variegato, gli spettatori pagano un biglietto e l’antico schema secondo il quale le donne non potevano salire sul palco viene superato a partire dal 1570. E’ ormai l’era di Shakespeare, Jonson, Marlowe, un’era in cui il teatro ha raggiunto un livello artistico magistrale, in grado di toccare le più alte corde dell’interiorità umana.

Dalla fine del Settecento fino a tutto l’Ottocento, il Romanticismo pone in primo piano le tragedie ed i drammi borghesi, mentre il Novecento rappresenta una sorta di superamento degli stili classici: l’attore diviene il fulcro della scena, ma tutto viene dominato e diretto dalla figura del regista. E’ un teatro moderno ed introspettivo, che progredisce, cavalcando l’onda di nuovi movimenti quali il Futurismo, il teatro dell’assurdo di Samuel Beckett, il metateatro ed il metodo recitativo Stanislavskij.

LA GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO NEL 2021

Giornata Mondiale del Teatro
Le maschere teatrali raffiguranti la tragedia e la commedia: costituiscono ancora oggi uno dei simboli dell’arte teatrale nel suo complesso

La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita a Vienna nel 1961,  durante il IX Congresso mondiale dell’Istituto Internazionale del Teatro, formato dai Centri Nazionali di un centinaio di paesi del mondo e nato nel 1948 per decisione dell’U.N.E.S.C.O. con il contributo di personaggi influenti nel settore. Gli obiettivi dell’Istituto e della Giornata Mondiale del Teatro si concretizzano attraverso la cooperazione costante fra le personalità del mondo teatrale, basandosi sulla necessità di coinvolgere il teatro nel campo dello sviluppo sociale, dell’amicizia fra i popoli e dell’arte come momento di condivisione. Ogni anno, una personalità di spicco lancia il proprio messaggio sul tema del Teatro, che viene tradotto in diverse lingue e letto prima delle rappresentazioni serali che generalmente animano i teatri di tutto il mondo.

L’autore del messaggio della prima Giornata Mondiale del Teatro fu Jean Cocteau, nel 1962, mentre l’attrice Premio Oscar Helen Mirren è l’autrice del messaggio di quest’anno. Come nel 2020, anche nel 2021, purtroppo, l’emergenza sanitaria internazionale provocata dal Covid-19 priverà l’Italia ed il mondo delle celebrazioni di quest’onorevole istituzione. Sul web italiano, dalle ore 10:00 alle 12:00, su Facebook e Youtube, si terrà la proclamazione del vincitore del concorso per le scuole “Scrivere il teatro”, indetto dal Ministero dell’Istruzione e dall’International Theatre Institute Italia. A coronamento della celebrazione interverranno i rappresentanti di alcuni fra i più importanti teatri italiani. Nel pomeriggio, dalle 15:00, verrà trasmessa sul web anche l’ottava Giornata Nazionale di Teatro in Carcere, con cinquanta esperienze teatrali promosse su sostegno del Ministero della Giustizia.

IL TEATRO IN TEMPI DI PANDEMIA

Giornata Mondiale del Teatro
Gigi Proietti. Crediti foto Marco Serri. La Giornata Mondiale del Teatro ci offre un’ulteriore bella occasione per ricordarlo

In un clima di paura ed incertezza sociale, economica, sanitaria, all’inizio della pandemia quasi non si è badato alla crisi a cui andava incontro il settore teatrale abbassando le saracinesche e facendo calare i sipari. Ad oggi, il teatro risulta essere uno degli ambiti più feriti, in un buio che non è solo economico ma anche culturale, una mancanza che si fa sentire anche dal punto di vista educativo ed aggregativo nella sfera sociale di tutte le comunità. Un Medioevo dei teatri.

Durante questo periodo di pandemia, la chiusura delle sale teatrali voluta dai DPCM nella primavera e poi nell’autunno del 2020, ha gettato un clima di sconforto sull’intero mondo dello spettacolo e dell’arte. In questa seconda fase, l’unico cambiamento rilevante è l’introduzione dello streaming per alcuni spettacoli d’importanza nazionale attraverso alcuni canali ufficiali, tra cui Chili, una piattaforma a pagamento finanziata dal governo attiva dal 2012 nel settore dei servizi on demand. Nonostante l’importante intuizione, il rischio è che il pubblico non recepisca a pieno le messe in scena come spettacoli reali: il teatro, infatti, è magia, onirismo, condivisione, percezione visiva e fisica. Non può prescindere dalla presenza scenica dal vivo, rischia di perdere la sua vitalità e di essere percepito quasi come “lontano” ed “inaccessibile”, tornando così culturalmente indietro di secoli, se non millenni.

Giornata Mondiale del Teatro
Daniele Pecci ne Il Fu Mattia Pascal. Ve ne abbiamo parlato qui

Quello che spesso si dimentica è che lo stop agli spettacoli influenza tutta la macchina produttiva, che coinvolge non soltanto teatri, attori e registi, ma anche fonici, custodi, operai e tutto il personale addetto. Basti pensare che, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio dello Spettacolo SIAE, nel primo semestre 2020 gli ingressi si sono ridotti nel totale di due terzi e la spesa del pubblico di tre quarti, se confrontati con lo stesso periodo del 2019. Eppure, anche secondo un’indagine dell’Ufficio Studi e Programmazione dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, i teatri sono fra i luoghi più sicuri in assoluto: in Italia, dal 15 giugno (data temporanea di riapertura dei teatri) al 3 ottobre 2020, sono andati in scena 2.787 spettacoli, con un numero complessivo di 347.262 spettatori. Quanti contagi sono stati registrati? Soltanto uno! Viene spontaneo domandarsi quali siano o possano essere, data la mancanza di segnali chiari da parte della governo italiano, le strategie adottate dagli operatori del settore in questo periodo. Dal momento che il teatro è, oggi, molto più che in antichità, paradigma del suo stesso pubblico, con cui interagisce continuamente in un profondo moto di interscambio, è importante dirigere il nostro sguardo verso quelle voci indipendenti dall’ambito istituzionale dei teatri stabili, che nutrono ed alimentano di vitalità il mondo dell’arte in questo difficile momento storico. Tra chiusure temporanee e definitive e spettacoli annullati, la cosa che colpisce è lo spirito che si mantiene nel mondo associazionistico, fatto di persone comuni e di appassionati, in cui persiste una voglia di rilancio culturale e sociale.

IL MOTORE DELLA RIPARTENZA: LE INIZIATIVE DI “LUCE NEL MONDO” E DEL TEATRO MARIA CANIGLIA

Giornata Mondiale del Teatro

Il teatro è adesso, ed è per tutti. Tutti siamo chiamati a non dimenticare il ruolo fondamentale dell’intrattenimento culturale come processo di apprendimento. Per questo motivo, per contrastare la tristezza generata dai sipari chiusi a causa della pandemia, numerose realtà di associazioni, piccoli teatri, enti senza scopo di lucro ed assessorati comunali sono scese in campo per lavorare a dei progetti interessanti. Fra questi c’è l’Associazione Ricreativa e Culturale Luce nel Mondo, con sede nella città di Sulmona, che ha l’intendo di promuovere iniziative d’aggregazione e condivisione in un contesto di sviluppo per il singolo e per la collettività, abbracciando varie attività fra le quali il teatro. Il talento e la creatività dei cittadini e del Presidente dell’Associazione, Angela De Magistris, sono per la popolazione locale un faro nella notte pandemica dei palcoscenici: l’esperienza teatrale, iniziata nel 2014 con  “Io, mammeta e tu” e proseguita nel 2017 con “Dammi da bere”, prosegue con tutta la sua passione, il motore di base, anche in tempi di covid. Una piccola realtà come questa, riesce a rimanere in contatto con la propria comunità senza perdersi d’animo, grazie a piccole iniziative teatrali in streaming quali video pubblicati sui social. Il teatro, in questo senso, diventa un veicolo di speranza ed un mezzo attraverso il quale raccogliere fondi per l’Associazione, devoluti alle famiglie più bisognose nell’era covid.

Luce nel Mondo ha riacceso i riflettori in piena estate 2020 con lo spettacolo “Se non sarà sereno si rasserenerà” patrocinato dall’Amministrazione del Comune di Sulmona. La speranza è quella di una ripresa di tutto il mondo teatrale, grazie al dialogo della recitazione come simbolo di coraggio e rinascita del teatro per le generazioni future. A questo proposito, l’Associazione ha fondato anche una compagnia teatrale, chiamandola Sursum Corda, che continua anche durante la pandemia a scrivere sceneggiature e progetti autofinanziati, sostenuti da una partecipazione collettiva.

Giornata Mondiale del Teatro
Compagnia Teatrale Sursum Corda

Parallelamente, fra le iniziative più interessanti e dal forte messaggio aggregativo e culturale, vi è quella in cui l’Associazione Luce nel Mondo è stata inserita, assieme alle altre realtà associative del territorio: circuito “Caniglia in rete” creato dall’Associazione Meta e dal Direttore artistico della stagione di prosa del Teatro Maria Caniglia di Sulmona, uno fra i teatri più attivi in Italia.

Per citare le esatte parole del Direttore artistico della stagione di prosa Patrizio D’Artista, il circuito nasce “con l’intento di favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle connessioni fra le tante e preziose realtà associative sulmonesi che si occupano di teatro, di promozione culturale e sociale, nell’idea che attraverso la condivisione di buone pratiche, informazioni, contatti ed esperienze, sia possibile costruire un’unica grande comunità teatrale e culturale, pur preservando le mille sfumature che la contraddistinguono”.

Un’idea di teatro che nell’ambito statale e dei grandi numeri rischia di andare persa, in questo momento di silenzio ed abbandono. Un’idea di teatro che torna a ricordarne la sua essenza: inclusività, formazione, educazione, coesione sociale e valorizzazione artistica.

 

Michela Ludovici

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