Oggi, 43 anni fa, scompariva Gianni Rodari: la storia della narrativa per l’infanzia

Oggi, 43 anni fa, scompariva Gianni Rodari: la storia della narrativa per l’infanzia

ITALIA – Il 14 aprile del 1980 si spegneva a 59 anni Gianni Rodari, uno dei pilastri della letteratura italiana. Tra i suoi tanti pregi, ricordiamo l’essere amato da tutte le generazioni, in modo particolare i bambini. Dalle sue opere evincono valori senza tempo.

Gianni Rodari nasceva il 23 ottobre 1920 ad Omegna, lungo uno dei panorami più romantici d’Italia.

Si tratta di un piccolo comune piemontese di circa 15.000 abitanti nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, a nord del Lago d’Orta.

Da sempre appassionato di letteratura e con una forte propensione allo studio, in poco tempo il giovane di Omegna inizia a scrivere, per diventare uno tra gli scrittori, giornalisti e  poeti più apprezzati della letteratura del nostro Paese.

Pedagogista e successivamente anche teorico, è il maggiore esponente italiano per la scrittura di filastrocche.

Gianni Rodari: la vita tra studio, carriera e l’avvicinamento alla politica

Proprio ad Omegna, Gianni Rodari ha frequentato le scuole elementari, fino alla quarta.

Prima che compisse i 10 anni, l’amato padre, (nonché fornaio del paese), venne a mancare a causa delle complicanze di una broncopolmonite.

Dopo il lutto, Gianni divenne ancora più schivo e timido di quanto non fosse già nella prima infanzia e legò con pochi bambini.

La madre stessa, distrutta dalla perdita del marito, si trasferì con Gianni e i fratelli a Gavirate, nel Varesotto, sua città natale.

Qui, dopo la quinta elementare, Gianni si iscrisse al seminario per frequentare il ginnasio, in cui si distinse per gli ottimi risultati scolastici.

Dopo il terzo anno di ginnasio, però, nonostante i record di voti eccelsi, decise di ritirarsi per dedicarsi alle scuole Magistrali, riuscendo a diplomarsi a soli 17 anni.

Il ragazzo divenne sempre più sensibile e amante della letteratura, dell’arte in generale e soprattutto della musica. Passava i pomeriggi a leggere e a studiare violino.

A partire dal 1936 iniziò le primissime collaborazioni con riviste e settimanali, dove pubblicò racconti in serie.

Da questo momento, il suo lavoro non si è mai fermato, nonostante l’inizio degli studi in Lingue all’Università Cattolica di Milano, (he lasciò dopo aver sostenuto alcuni esami), e la carriera da insegnante ormai avviata.

La seconda Guerra Mondiale che sconvolse l’animo di Gianni Rodari e la Scomunica della Chiesa Cattolica

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Rodari non venne richiamato alle armi.

Nonostante ciò, alcuni ricordi lo provarono a vita.

Tra questi, la morte in battaglia dei suoi due unici migliori amici .

Si iscrisse al partito fascista, ma se ne discostò poco dopo. Con la caduta dello stesso, Gianni Rodari decise di cambiare vita ed iscriversi al Partito Comunista.

e di iniziare nuove collaborazioni presso giornali come L’Ordine Nuovo, L’Unità e Il Pioniere.

Contemporaneamente, raggiunse l’ agognata stabilità economica e scrisse le prime poesie, i racconti e le filastrocche per l’infanzia più celebri.

Questo suo avvicinamento politico gli costò addirittura la scomunica della Chiesa Cattolica, in seguito alla quale alcune sue pubblicazioni vennero bruciate all’interno degli oratori.

Le opere: dalle filastrocche alle poesie fino alle favole più celebri

Tutte le opere di Gianni Rodari rimangono impresse nel cuore e nella mente, ma tra le più amate ricordiamo: il Romanzo di Cipollino, il Libro degli Errori, e Filastrocche in Cielo e in Terra.

Tra tutti, però, nelle scuole e nelle famiglie, oggi ha ancora un ruolo fondamentale la lettura di Favole al Telefono, una raccolta di storie racchiuse in un unico volume.

Le filastrocche venivano raccontate dal Signor Bianchi, rappresentante di farmaci, che per lavoro era costretto a viaggiare di continuo, perdendosi la tranquillità della sera con la sua famiglia.

Per dare la buonanotte alla figlioletta, chiamava a casa ogni giorno per raccontarle una favola prima che si mettesse a letto.

Le favole contenute nel libro non sono lunghe, in quanto il padre non poteva permettersi di spendere troppo rimanendo a lungo al telefono, ma tutte contengono insegnamenti di amore, gioia e speranza.

Se ancora non vi avessi convinti alla lettura, vi anticipo che queste favole sono talmente belle, che addirittura il centralino si fermava per ascoltarle.

Tra le principali del volume, non possiamo non citare: Il Re Mida, Una Viola al Polo Nord, Il Palazzo di Gelato o Brif, Bruf, Braf.

Gianni Rodari: non solo lo scrittore, giornalista e  pedagogista che tutti conosciamo, ma anche teorico

L’opera che lo consacrò ufficialmente come teorico è il saggio La Grammatica della Fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie: unico volume di Gianni Rodari non appartenente al mondo della poesia e della narrativa, pubblicato per la prima volta nel 1973.

Con i suoi 45 capitoli, questo originalissimo saggio ha come scopo trasmettere il processo creativo che si cela dietro l’invenzione delle storie.

Per l’autore quest’opera è rappresentativa di un vero e proprio strumento pratico per la scrittura e la stesura delle storie.

Tali furono l’importanza e il successo attribuiti al volume, che ancora oggi viene studiato nelle scuole, utilizzato dagli autori e analizzato da studiosi e ricercatori.

La decisione di racchiudere i suoi concetti teorici, spunti e riflessioni personali in un unico libro avvenne solo in seguito alle lezioni che videro Gianni Rodari come docente per il personale della scuola di Reggio Emilia nel marzo 1972.

Gianni Rodari negli Anni '50

I tanti insegnamenti che Gianni Rodari ha lasciato a grandi e piccini

Rodari dedicò letteralmente tutta la sua vita allo studio e alla scrittura, fino a pochi giorni dalla prematura scomparsa dovuta a un collasso cardiocircolatorio.

Il triste evento avvenne a poca distanza di un intervento alla gamba, il 14 aprile del 1980 a Roma; stessa città in cui venne sepolto, all’interno del Cimitero Monumentale del Verano.

Le sue opere, nessuna esclusa, si sono da sempre distinte per i contenuti e gli insegnamenti relativi alla pace, all’inclusione, alla solidarietà e alla tolleranza reciproca: tutte caratteristiche innate negli animi puri dei bambini.

Secondo il suo pensiero, Rodari, vuole insegnare agli infanti che la speranza è uno dei beni più preziosi al mondo, che l’amore è alla base dell’esistenza e che anche gli errori sono fondamentali nel percorso di vita di ogni individuo.

Frequenti sono le storie che scrisse attorno ad un errore; la trama di alcuni racconti, infatti, si sviluppano spesso da uno sbaglio.

Maggiore importanza si osserva nell’elemento della Fantasia, protagonista di tutte le favole, alla base del processo di creazione delle storie di Gianni Rodari.

Proprio a proposito di questo, aggiungiamo un’altra dote al lungo elenco che appartiene all’autore: la capacità innata di far convivere fantasia e realtà quotidiana in ogni sua storia o poesia, per far comprendere ai ragazzi che la prima non esclude mai la seconda: la fantasia non deve mai superare la realtà, ma semplicemente accompagnarla.

Da grande persona sensibile quale era, Rodari si rivolge ai bambini come profondo intenditore dell’infanzia, con uno spirito di comprensione assoluta.

Grazie, inoltre, alle collaborazioni con alcune delle case editrici di maggiore importanza in Italia, i suoi scritti hanno spopolato non all’interno del nostro paese, ma vennero tradotti in molteplici lingue (addirittura 11, nel caso di La Grammatica della Fantasia), ed esportati con successo in tutto il mondo; in modo particolare, in quella che era l’allora URSS.

Non è un caso che oggi ci siano biblioteche, strade e parchi dedicati a lui in tutta Italia, tra cui il più visitato in assoluto è il Parco della Fantasia di Omegna, sua città natale.

Alcune delle filastrocche più toccanti dell’immenso repertorio di Gianni Rodari

Per quanto questa data sia triste da ricordare per l’Italia intera, in occasione dell’anniversario, vogliamo celebrare l’ artista delle parole con alcuni dei suoi versi più famosi, contenuti nelle poesie per bambini che toccano il cuore anche dei più grandi.

In questo contesto, non possiamo non iniziare con i versi finali tratti dalla poesia – manifesto di Rodari, ovvero Promemoria.

L’opera appena citata è divisa in tre parti ben distinte dall’anafora iniziale, cosa fare.

Grazie a quest’ultima, Rodari, vuole insegnare ai bambini cosa fare di giorno, cosa fare di notte e soprattutto concludere ricordando cosa non fare mai: la guerra.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.

Per onorare il valore della vita e insegnare ai bambini il dolore dei conflitti, utilizzando un linguaggio semplice e al contempo diretto.

Tratti, invece dalla poesia Don Chisciotte, ci piace ricordare i seguenti versi.

In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio,
pronto a rimettersi sempre in viaggio.

Grazie ai quali Rodari vuole incoraggiare i bambini a credere nei propri sogni e a lottare per essi nonostante le difficoltà. Insegnamento che non fa mai male ricordare ai giorni nostri.

Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere sai cosa?
La speranza.

I versi che avete appena letto sono invece presi dalla poesia Speranza, una delle più commuoventi e didascaliche dell’autore.

Vuole trasmettere l’importanza della Speranza, colei che ci da sempre una ragione valida per alzarci al mattino.

Secondo lo scrittore, se la speranza avesse un costo, andrebbe venduta a poco prezzo, in modo che tutti, soprattutto i più bisognosi ne possano usufruire.

Un passaggio di questa poesia, in modo particolare ci tocca nel profondo, lasciandoci un’immagine ben chiara davanti agli occhi: non dare mai nulla per scontato.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.

Le conclusioni: gli ultimi apprezzamenti dei lettori e della critica per un autore che non morirà mai 

Sono tante le occasioni e gli eventi legati all’indimenticabile autore, nonostante siano passati 43 anni dalla scomparsa.

Uno dei più recenti, si è tenuto lo scorso 15 novembre 2019 e ha visto la partecipazione delle stessa moglie novantaseienne di Gianni Rodari, Maria Teresa Ferretti, che ha personalmente letto ad alta voce favole e filastrocche del marito.

Come dicevamo poco fa, doverlo ricordare nell’anniversario della morte è un evento doloroso, ma ne approfittiamo per non dimenticare colui che insegnò ai bambini alcuni dei valori più importanti della nostra epoca e soprattutto, spiegò ai più grandi, quanto faccia bene all’anima saper tornare bambini spensierati.

Abbiamo deciso di lasciarvi con questi ultimi versi che Gianni Rodari ha dedicato ai bambini, in quello che secondo noi è il miglior modo di tener vivo il bambino dentro di noi insieme al ricordo dell’autore.

Quanto pesa la lacrima di un bambino?

La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento,

quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.

In questo sito, troverete tutte le informazioni, la biografia e le opere dell’autore, mentre a questo link si aprirà un altro articolo dedicato a Gianni Rodari in occasione dell’evento in suo onore tenutosi al Teatro Argentina.

Chiara Fogliati

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