MONDO – Il 22 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dell’orgasmo, tema che ancora oggi rimane ancorato a vergogna e stranezza.
L’idea della Giornata mondiale dell’orgasmo nasce nel 2006, dai due attivisti americani Paul Reffell e Donna Sheehan che volevano protestare in un modo un po’ bizzarro alle tensioni politiche in Afghanistan mediante un orgasmo collettivo alla mezzanotte tra il 21 e il 22 dicembre.
Non è chiaro come sia stata attuata realmente l’iniziativa, ma sul loro sito Internet i due attivisti hanno messo in atto la protesta chiedendo a tutti di partecipare.
Nonostante sia stata sancita una data, rimane tutt’ora tabù parlarne liberamente, specie perché in alcuni paesi viene considerata solo la percezione dell’uomo nella pratica sessuale.
Molte persone considerano difficile persino capire come si raggiunge l’orgasmo e che cos’è realmente. Se si guardano i termini scientifici l’orgasmo è la massima espressione dell’eccitazione sessuale che consegue alla stimolazione psicologica e fisica delle zone erogene e degli organi sessuali.
Nella regione dei Grandi Laghi dell’Africa orientale, viene scoperta una pratica sessuale denominata Kunyaza, nome dato in Ruanda-Rundi con lo scopo di facilitare l’orgasmo femminile e l’eiaculazione femminile durante il rapporto.
La sessuologa ruandese Vestine Dusabe ha affermato che il 90% delle donne sperimenta l’eiaculazione femminile dovuta a kunyaza.
La disinformazione su tale tema è dovuta anche alla mancanza di inserimento dell’educazione sessuale sin dall’età scolastica, creando poca consapevolezza sul proprio corpo e sulle pratiche sessuali.
Durante gli anni dell’era digitale, l’informazione è cresciuta e con essa anche l’uscita di tanti libri scritti da esperti in materia per aiutare i giovani ancora poco consapevoli della loro sessualità.
Tra i tanti libri usciti negli ultimi anni, ricordiamo “Vengo prima io, guida al piacere e all’orgasmo femminile” scritti Roberta Rossi e Giulia Balducci, oppure “Il punto G: tutti i segreti del piacere sessuale.” scritto da Amanda Tease.
Non solo nei libri, ma anche nei film si riesce ad avere una rappresentazione dell’orgasmo, una delle più famose scene la abbiamo con Meg Ryan in “Harry ti presento Sally”, oppure possiamo anche ricordare anche Natalie Portman ne “Il Cigno nero”.
Non mancano sicuramente le iniziative per approfondire il tema, infatti inaugurata il 2 dicembre e in corso fino al 23 dello stesso mese è aperta al pubblico la video-mostra “Women in love” di Benedetta Paravia a Palazzo Lembo, Venezia. Lo scopo della mostra è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) al fine di contribuire a porre fine a questa violenza perpetrata su bambine e giovani donne.
Saranno esposti i frames fotografici di 7 video NFT, che ritraggono 7 donne di nazionalità diversa tali immagini suscitano un impatto emotivo con la rappresentazione di un vero orgasmo, ossia la forza della natura femminile in contrapposizione alla violenza MGF.
Questa giornata serve per creare consapevolezza sulla propria sessualità, e soprattutto allertare i giovani su quanto sia importante sentirsi a proprio agio con il proprio corpo senza creare tabù su un qualcosa di completamente normale.
Testo di Martina Bassi De Masi
In homepage Women in Love, video-mostra a Palazzo Lembo.
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