Il Crazy Horse, celebrazione della femminilità, ed i sui segreti svelati in un’intervista

Il Crazy Horse, celebrazione della femminilità, ed i sui segreti svelati in un’intervista

ITALIA – Il Crazy Horse, istituzione dell’erotismo internazionale,  dal 2010 è uscito dai confini parigini dopo oltre sessant’anni e ha iniziato una tournée all’estero: precisamente a Milano. Intervista a Gloria Di Parma, un’italiana nel più famoso corpo di ballo dell’immaginario erotico.

Questa iniziativa è stata ideata da Andrée Deissenberg, franco-americana quarantacinquenne proveniente dal Cirque du Solei e direttrice del Crazy Horse da circa una decina di anni. Qui si sono create divinità, e passate tante dive del passato e dell’attualità. Tra le più recenti ricordiamo l’apparizione come guest star di Dita Von Teese, con le immancabili coreografie firmate dal francese Philippe Decouflé.
I paesi toccati sono stati Canada, tre mesi in un tendone da circo creato apposta nella South Bank di Londra, poi Ginevra, Saint Moritz, Tahiti. Ora si parte da Montecarlo per proseguire in Russia tra Mosca e San Pietroburgo, fino a Hong Kong o Beirut.

Come mai la scelta di Milano?

Gli italiani amano il Crazy Horse, e per chi non ha l’occasione di spostarsi lo vedrà direttamente a Milano. Qui ci aspettiamo un pubblico prevalentemente italiano come anche internazionale. È un’occasione perché è l’unica città italiana dove saremo. Poi il Teatro Nuovo è il salotto di Milano, in piazza San Babila, con una grande storia che ha ospitato grandi vedette internazionali. Ricordiamo, tra gli attori e le compagnie che hanno calcato il palcoscenico del Teatro Nuovo ci sono Wanda Osiris, Anna Magnani a Paola Borboni in aggiunta ai personaggi del teatro italiano come Tognazzi, Sordi, Walter Chiari e Gassman. Spesso il palco del Teatro Nuovo ha ospitato grandi star internazionali come Louis Amstrong, Maurice Chevalier, Josephine Baker, Harry Belafonte, Yves Montand solo per ricordare fino agli inizi degli anni settanta. Per l’occasione la sala da mille posti verrà organizzata con tavoli e sedie per ricreare la stessa atmosfera del locale parigino.

Che aspettative avete dal pubblico italiano?

Ci auguriamo che il pubblico partecipi. Spesso il pubblico è intimidito e reprime l’energia. Ma quando riusciamo a trasmettere emozioni è piacevole ricevere il calore del coinvolgimento dei presenti. C’è un margine sottile tra il coinvolgimento mitigato dal pudore e il rispetto del nudo. Non è sempre prevedibile la reazione. Infatti ci sono delle serate dove il pubblico partecipa con coinvolgimento, ed in questo caso ci auguriamo a maggior ragione che il pubblico italiano sia tra questi, ed altre che rimane più spettatore “distante”.

E’ stato difficile far capire che la tua carriera aveva raggiunto un ambito traguardo entrando a far parte del Crazy Horse?

L’immaginario sicuramente non è negativo, ma l’italiano deve conoscerlo in modo più approfondito. Certo qui in Italia lavorare nello spettacolo è ancora connotato da tanti preconcetti, figuriamoci far parte di un luogo di culto dell’erotismo! Mi auguro che, anche attraverso questo spettacolo, l’italiano possa cambiare il suo punto di vista!

Chi viene a vedere i vostri spettacoli al Crazy Horse?

Il nostro pubblico è formato prevalentemente da coppie o anche da gruppi di sole donne che sono affascinate ed incuriosite dallo spettacolo celebrazione della femminilità per eccellenza. Amano anche prendere ispirazione e scoprire il valore della dimensione estetica esteriorizzata.

Da quali paesi provenite?

Prevalentemente le ragazze del Crazy Horse sono francesi, poi c’é qualche americana e canadese, una dalla Spagna e Inghilterra, due francesi di origine asiatico-vietnamita.

Come sei entrata in contatto con il Crazy Horse?

Scelsi di andare in America per il Youth America Grand Prix (YAGP) e avvertii subito il diverso approccio e la completa libertà di esprimersi che esiste in quel paese. Ci sono grandi opportunità per evolvere professionalmente e artisticamente. Qui in Italia invece non abbiamo mai la possibilità di esprimerci professionalmente. Comunque i miei maestri mi parlarono di quest’opportunità ed io inviai il curriculum. Non è stato facile passare tutte le selezioni e mi ha dato una soddisfazione infinita! In totale siamo circa trenta e lavoriamo, studiamo e viviamo molto insieme. Siamo molto unite, anche amiche, e molto complici. Sicuramente ci sarà anche qualche gelosia, ma ognuna di noi poi ha la sua personalità e raggiunge il successo grazie alle sue capacità di esprimersi. Noi balliamo tutte insieme, ma facciamo anche assoli che interpretiamo con uno stile diverso, ed elaborando le coreografie diamo un impatto artistico originale grazie alle sfumature della nostra personalità. Nello spettacolo italiano mi potrete vedere in due diversi assoli.

Trent’anni dopo Rosa Fumetto arrivi tu: Gloria Di Parma, così di nuovo un’italiana nel più famoso corpo di ballo dell’immaginario erotico. Puoi raccontarci come vi siete incontrati? E come si svolge l’audizione?

Prima ho inviato, sotto consiglio, il mio CV con selezione fotografica e descrizione misure, esperienze nei corpo di ballo professionali e carriera da ballerina, ecc. Poi quando mi hanno chiamato per l’audizione al Crazy Horse, superata la prima analisi in cui viene riscontrato che fisicamente rientri nei canoni estetici richiesti, si passa alle altre audizioni artistiche.

Crazy Horse

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In quali canoni bisogna rientrare per far parte del Crazy Horse?

Controllano che non ci sia chirurgia plastica, che l’altezza sia compresa tra 1,66 e 1,72 cm d’altezza, che non si sia eccessivamente magre ma tornite e chiaramente toniche. L’armonia delle forme e delle misure è fondamentale. L’altezza richiesta è questa, e non superiore, perché il teatro sorge dove storicamente c’erano delle cantine. Quindi lo spazio originale aveva i soffitti molto bassi, e così si sono lasciati. Inoltre se lo spazio è piccolo noi sembriamo molto più alte della realtà perché quasi tocchiamo i soffitti tra i cappelli di guardia inglese, altissimi, ed i tacchi alti. Infatti balliamo con tacchi molto alti (scarpe firmate Louboutin…! ), quindi è facile arrivare ad 1,80 ed oltre. Noi sembriamo altissime proprio per questi accorgimenti e soprattutto perché svettiamo quasi al soffitto nel piccolo palco parigino.

A proposito di scarpe, che ruolo ha Louboutin? Veste sempre i vostri piedi?

Attualmente c’è una collaborazione in atto. Infatti questo famosissimo stilista francese ha partecipato anche alle coreografie dello spettacolo che stiamo portando in tournée, e quindi anche di quello milanese. Per me in particolare che provengo dalla danza classica e soprattutto contemporanea, quindi abituata a ballare scalza, imparare a essere su dei décolleté Loubutin di oltre 10 centimetri non è stato semplice.

Immagino non siano dei decolletè uguali a quelli con i quali si esce per andare a cena fuori, giusto?

No. Sono studiate per ballare. Riprendono le linee originali ma sono create ad hoc per noi.

Vedo che le indossi anche nel tempo libero…

Si sono adorabili, e bellissime!

Vedo! Menomale che non hai detto comode, guardando quel tacco a spillo da vertigine ho già mal di testa… insomma dopo la selezione come si è svolto l’arruolamento nel corpo di ballo?

La formazione dura circa tre mesi in cui si studia la famosa postura, tipica del Crazy Horse, che si chiama “cambrure”. Questa porta ad accentuare la curva lombare in modo esponenziale, con una retroversione del bacino (richiede molto esercizio fisico cambiare quest’atteggiamento). Sicuramente questa postura valorizza il lato B, mettendo in evidenza il seno proteso in avanti, il busto appare più corto mentre di conseguenza le gambe sembrano molto più lunghe. Devi dimenticare la tua postura per ricreare il tuo nuovo automatismo.

Che altri accorgimenti ci sono?

Noi dobbiamo stare attente alla linea, non dobbiamo essere anoressiche ma apparire longilinee e proporzionate. Chiaramente l’alimentazione è controllata. Abbiamo una disciplina e gli allenamenti da seguire. Poi, durante questa formazione, e alla nuova postura assunta, il corpo cambia. Così come sono cambiata io, formata da ballerina classica e istruita da ballerina crazy.

Ma conta la capacità e la formazione artistica avuta? E che età possono avere le ballerine del Crazy Horse?

Si entra a ballare dall’età delle lolite alle donne più mature. A me, per esempio, mi hanno preso due anni fa a 28anni. Ho 30 anni, non sono la più grande ma vedremo… dovrò essere molto brava, rispettando con rigore l’allenamento e l’alimentazione per stare sul palco al più lungo possibile.

Parlaci dello spettacolo che porterete in Italia.

Forever Crazy è il frutto della collaborazione di molti artisti internazionali. In questo spettacolo ci sarà l’essenza dell’erotismo originale del vecchio Crazy Horse Paris fuso a nuovo spirito che lo renderà ancor più originale per i vari adattamenti dei numeri. Per fare questo abbiamo dovuto studiare bene la storia dei vari balli e lavorare alla reinterpretazione della nuova edizione. E’ stato belle rivedere tutte le coreografie del passato e dare nuova anima a questa show.

Informazioni
Il Crazy Horse Paris presenta Forever Crazy 
Milano, dal 02 al 12 luglio 2014 – Teatro Nuovo

Forever Crazy è il frutto della collaborazione di molti artisti internazionali.
Direzione Andrèe Deissenberg
Direzione artistica Dick Walsh
Coreografie Philippe Decouflé, Alain Bernardin, Patricia Folly e Cyrille Vergnes
collaboratori per il fashion design
Scarpe Christian Lauboutin
Costumi Poupie Cadolle e Fifi Chachnil
Musica firmata da diversi compositori tra cui Mirwais, produttore degli ultimi album di Madonna.

 

Tutte le foto dell’intervista a Gloria Di Parma sono state fornite dal press office del Crazy Horse.

Fabiola Cinque

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