World Vegan Day: la proposta unica di Antonio Chiodi Latini

World Vegan Day: la proposta unica di Antonio Chiodi Latini

“La sua mano fortunata trasforma materie prime vegetali coltivate con grande rispetto per la terra in piatti gourmet per palati consapevoli” 

Repubblica, 12 novembre 2021 

“At Antonio Chiodi Latini the chef cooks sublimely creative vegan fare: even the simplest dish, insalata mista, is a stupendous mix of ingredients, colours and aromas”  

The Guardian, 20 novembre 2021  

 

Un cambiamento di vita, una sfida professionale, una prospettiva nuova e appassionante: la cucina vegetale incontra la strada dello chef Antonio Chiodi Latini nel 2017. Dopo anni di esperienza nel mondo dell’alta ristorazione Antonio sente di non poter più dire nulla di nuovo con i suoi piatti, a meno di cambiare paradigma. Così fa una scelta personale, intellettuale e lavorativa, eliminando i prodotti animali e ripartendo dai vegetali, trattati nella maniera più naturale possibile. Studia, sperimenta, scopre e cucina.  

Piatto dello chef Antonio Chiodi Latini

“Il cuoco delle terre”: così si fa chiamare Antonio, mentre ritrova la passione di un tempo per il suo lavoro, per la possibilità di approfondire tecniche, materie prime, combinazioni di sapori. Il suo scopo diventa quello di andare al cuore di ciò che cresce nell’orto, valorizzandolo con esperienza e creatività.  

 

Negli anni, il progetto di Antonio Chiodi Latini è arrivato lontano, affermandosi come punto di riferimento nel mondo della ristorazione di qualità e di personalità. Ma la strada è lunga, e tutto è in divenire: il mondo di Antonio Chiodi Latini muta, si evolve, non sta mai fermo. Come la natura.   

 

Oggi, il ristorante di Antonio Chiodi Latini a Torino si fa destinazione per chiunque voglia provare una cucina sperimentale, difficile da etichettare, certamente buona. Buona perché si dimostra virtuosa nel rispettare il mondo vegetale e chi lo cura: gli agricoltori. Anche perché valorizza la materia prima di stagione, comportandosi in modo onesto con la natura. Buona perché di qualità, perché contamina sapori e ingredienti di territori vicini e lontani. Soprattutto perché fa bene a noi e al nostro pianete. Buona, infine, perché ricerca il gusto sopra ogni cosa.  

Benvenuti nella cucina del futuro, che per noi è già presente da anni. La nostra è arte underground, nel senso che lavora con tecniche e tecnologie del sottosuolo, enfatizzandolo e mettendolo al centro del palcoscenico. Proprio come un’opera d’arte o una pièce teatrale”.  

Gigi Botti

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