ROMA – All’Olimpico, tra gli uomini di Juric e il Venezia di Di Francesco, a spuntarla è la squadra di casa grazie ad un gol lampo all’83’ di Niccolò Pisilli che è valso il 2-1 finale. Ora il classe 2004, romano e romanista, non può più essere nascosto da nessuno: bisogna parlarne perché il ragazzo è forte.
Niccolò Pisilli: non si può più non parlarne. Fino ad oggi, i più sensibili conoscitori della piazza romana si sono sempre limitati a dire “Bravo, bravissimo”. Un po’ per scaramanzia e un po’ per non mettere pressione al ragazzo. Dopo il gol vittoria contro il Venezia, però, non si riesce più nascondere il nostro Niccolò al mondo del calcio.
Niccolò Pisilli: radici romaniste
La prima volta che ha messo piede a Trigoria aveva 9 anni e frequentava la quarta elementare. Fin da piccolo fascia da Capitano attorno al braccio, personalità e grinta da vendere. Vince il campionato Under 18 da sotto età con la Roma di Scurto. L’anno seguente, Alberto De Rossi decide di portarselo in Primavera. Nella stagione 2022/2023 è stato uno dei pilastri del giovane centrocampo di mister Guidi. Quella stagione in 33 presenze realizza 12 gol, di cui 11 in campionato, oltre a essere uno dei calciatori cruciali nella vittoria della Coppa Italia di categoria contro la Fiorentina.
Un altro bambino di Mourinho
Come fatto spesso nella sua permanenza a Roma, Mourinho, ad un certo punto, si trova costretto a fare i conti con una grande emergenza infortuni. Nel buio il tecnico di Setubal trova la luce in quelli che lui amorevolmente ha sempre chiamato “bambini”, in modo particolare in Pisilli. Lo convoca prima in panchina il 12 marzo del 2023 nella sconfitta casalinga contro il Sassuolo, poi Mourinho lo fa esordire il 6 maggio del 2023 contro l’Inter.
Successivamente, nella sera dall’atmosfera natalizia del 14 dicembre, arriva il gol del 3-0 allo Sheriff in Europa League con annessa commozione dello Special One. “Ho fatto esordire tanti giocatori anche in altre squadre, ma i ragazzi di qui sono cresciuti a Roma e venivano allo stadio con il papà e con il nonno. Vivono con grande emozione. Al suo gol sono scappato per non piangere”.
Pianto evitato da Mourinho, ma non da Pisilli che non nasconde la propria emozione. Altre lacrime Niccolò le verserà nella stessa stagione, ma per via della sconfitta nella finale Scudetto con la Primavera. A fine gara il classe 2004 arriverà intervistato ai microfoni piangendo a dirotto e faticando a parlare, enormemente deluso e triste, ma fiero dei suoi compagni.
Il ruolo chiave di De Rossi e Juric raccoglie i frutti
Mou viene esonerato e arriva De Rossi sulla panchina dei sogni, quella della sua Roma. Da che subito chiarisce: “Pisilli mi ha impressionato più di tutti, è tanto forte. Avevo la colpa di non conoscerlo bene”. DDR è coerente da sempre e lo dimostra anche con le sue scelte di campo portandosi il ragazzo in ritiro e facendolo giocare spesso nelle amichevoli pre campionato. Tutte ottime prestazioni figlie anche di una struttura fisica notevolmente sviluppata rispetto ai mesi precedenti. La prova di fiducia finale arriva quando De Rossi, a discapito delle alternative nel suo ruolo, decide di dare fiducia a Niccolò schierandolo da titolare contro la Juventus all’Allianz Stadium. Ciò che ne scaturisce è una buonissima partita del numero 61 giallorosso che per alcuni tratti sembrava essere giocatore di Serie A da anni.
Altro cambio in panchina, arriva Juric. La storia non cambia, Pisilli viene messo in campo per tutte e tre le prime partite del tecnico croato. Insomma, cambiano i moduli e le idee di gioco (Mourinho, De Rossi e Juric), ma Niccolò mette d’accordo tutti.
Ed eccoci qua: fa il primo gol in Serie A, tra le altre cose entrando dalla panchina. Un gol che per la Roma vale tre punti insperati fino a pochi minuti prima. “Segnare in questo stadio e con questa maglia è un sogno che si avvera, lo speravo fin da bambino”, le sue prime parole nel post gara.
Una statistica curiosa riportata dall’account X Roma Stats: Pisilli, con il gol contro il Venezia, è diventato il primo calciatore romano a segnare in questa stagione interrompendo così la serie di tre stagioni consecutive in cui il primo a realizzare una rete era stato Capitan Pellegrini. Decisamente troppo presto per parlare di un passaggio di testimone, ma il futuro di Niccolò è radioso e soprattutto rigorosamente a tinte giallorosse.
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