Prada: The Iconoclasts 2015

Prada: The Iconoclasts 2015

Il progetto Prada The Iconoclasts è tornato a far parlare di sé durante le fashion week internazionali coinvolgendo tre costumisti cinematografici che si sono dedicati all’identità visiva dei negozi Prada.
Tra il 12 e 19 Febbraio (per la New York Fashion Week) il flagship store di New York Broadway è stato trasformato da Michael Wilkinson+Tim Martin; dal 20 al 24 Febbraio è stata la volta dello store in Old Bond Street a Londra (London Fashion Week), curato da Arianne Phillips, la stylist di Madonna; mentre dal 5 all’11 Marzo la vincitrice dell’Oscar 2015 per The Grand Budapest Hotel, Milena Canonero, si dedicherà al negozio parigino in Faubourg Saint-Honorè (Paris Fashion Week).
Il terzo capitolo di Prada The Iconoclasts coinvolge nuovamente moda e altri universi in un incontro sperimentale e visionario: “La collezione Prada P/E 2015 ci ha ispirato a immaginare la festa delle feste. La fine della disco. Un after party per l’élite di New York, per l’avanguardia più spinta, un luogo dove le persone incedono pavoneggiandosi, uptown incontra downtown, la celebrità incontra la vita di strada. Ogni invitato è un individuo a sé, un anticonformista, ogni festa è come se si svolgesse nel 1979. Nessuno vuole andarsene: se lo fa, l’illusione svanirà”, spiegano Michael Wilkinson+Tim Martin.
Arianne Philipps racconta così il suo progetto: “La moda, così come i film, è fatta di sogni e racconti: dunque è stato per me naturale dialogare con la collezione Primavera/Estate 2015, fonte di grande ispirazione”.

Prada

Infine, Milena Canonero per lo store di Parigi: “Ho immaginato di interpretare la collezione Prada P/E 2015 attraverso i cinque elementi e l’interconnessione che esiste tra di loro. Come nel Feng Shui, antica filosofia cinese ispirata al Taoismo, che ci insegna ad armonizzare lo spazio in cui viviamo entrando in sintonia con l’ambiente e la natura, mi è sembrato che questa filosofia si applicasse perfettamente alla collezione di Miuccia Prada. Trovando degli spunti dalla mia esperienza nella cinematografia, fotografia e pittura, ho voluto reinterpretare la collezione attraverso i quattro elementi – acqua, fuoco, aria e terra – creando situazioni immaginarie che culminano nel quinto elemento: l’amore umano”.

Cinzia Leggieri
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