ROMEO & GIULIETTA. Ama e cambia il mondo, il musical

ROMEO & GIULIETTA.  Ama e cambia il mondo, il musical

Da giovedì 28 fino a domenica 31 gennaio all’Europauditorium farà finalmente tappa la più struggente storia d’amore in veste di musical: Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo. Tratto dalla più celebre tragedia di William Shakespeare, si tratta infatti della più bella e disperata storia d’amore mai scritta, quella di Romeo Montecchi (Federico Marignetti) e Giulietta Capuleti (Giulia Luzi). Tragedia che ha ammaliato artisti di varie discipline al punto che numerose sono le trasposizioni di questo testo immortale: partendo dalla danza, lambendo il cinema in più occasioni, fino all’opera, per non omettere la celebre versione che Leonard Bernstein ne fece con “West Side Story”. Innegabilmente il testo continua ad essere una risorsa pressocchè inesauribile e continua a interrogarci a distanza di secoli, come solo le grandi opere riescono a fare.

Sin dal suo debutto avvenuto nel 2013, non casualmente proprio all’Arena di Verona, la città in cui il Bardo ne colloca idealmente l’ambientazione, il musical ha ottenuto un consenso più che esaltante: rappresentato in non meno di diciotto città italiane, trecentoventi le repliche fra le quali oltre trenta matinée consacrate alle scuole, ha totalizzato un preminente numero di sold out e con gli oltre 850.000 spettatori che l’hanno osannata gode di una spettacolare grandezza e di una popolarità mediatica senza pari soprattutto fra le generazioni più giovani.

Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo ha un forte seguito sui social che si manifesta in 280.000 like su Facebook, 3200 followers su Twitter, e oltre 5000 su Youtube, insomma gode di una popolarità davvero entusiasmante. Veicolo di un messaggio importante, quello che “Romeo e Giulietta, ama e cambia il mondo” vuole comunicare è l’apertura al nuovo, il rispetto per l’identità, l’attenzione all’altro. Sottolineando che prendere coscienza dell’irripetibile natura di ognuno significa far proprio l’universo inesauribile della vita”, come ci ricorda Vicenzo Incenzo che ha curato la versione italiana del testo.

Prodotto da David Zard con la regia di Giuliano Peparini, le musiche di Gerard Presgurvic e i testi tradotti in italiano da Vincenzo Incenzo, i meravigliosi e coloratissimi costumi di Frédéric Olivier, la scenografia molto particolare creata da Barbara Mapelli che si avvale di proiezioni su grandi schermi, Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo, è un prodotto che è stato confezionato con tutti gli ingredienti necessari a renderlo un grande spettacolo.
Dato l’interesse verso questo musical e a ridosso della prima, riesco a intervistare proprio lei Giulia Luzi ovvero Giulietta in persona.

Giulia Luzi benché giovanissima ha un curriculum molto interessante: la predisposizione che dimostra sin da piccola verso l’arte ma soprattutto il canto le permette di venire notata nientemeno che dalla Walt Disney Production che le affida diversi doppiaggi cantati sia nelle fictions – sua è la voce italiana di “Hanna Montana”- che dei cartoons, dove più volte presta voce alle protagoniste. Nel 2004 inizia anche un’attività di solista e da allora si sono avvicendate diverse collaborazioni con autori di rilievo: Enrico Ruggeri, Giò di Tonno, Fabrizio Palma e Adriano Pennino. Ha inoltre una buona esperienza cinematografico-televisiva avendo partecipato a diverse fiction quali “Un medico in famiglia”, i “Cesaroni” da cui successivamente la partecipazione al musical – suo sogno nel cassetto – ispirato al plot di quest’ultima, Romeo & Giulietta.Ama e cambia il mondo è il ruolo che ad ora mette ancor più in rilievo le sue qualità. Giulia è una ragazza estremamente cordiale, molto umile nell’atteggiamento e amando lei i gatti, la rende simpaticissima! Ecco quindi cosa ci siamo dette.

Sei giovanissima e a ragione, dopotutto Giulietta è fra i quattordici e i quindici anni, tu hai già un’esperienza nel canto importante, ti chiami Giulia insomma il destino sembra davvero dalla tua parte, è così?

Pensa che anche la mia gatta si chiama Giulietta, è un destino! (…) Il mio ruolo è molto impegnativo sia mentale che fisico perché sono praticamente tre le ore di spettacolo e tu immagina che io sono per due ore e quarantacinque in scena, per cui …ovviamente non puoi permetterti di perdere la concentrazione, devi essere “sempre sul pezzo”, nel personaggio, (quindi N.d.R.) Questo è un personaggio che fa un’evoluzione molto notevole dal primo al secondo atto. Quella (di Giulietta N.d. R.) è la parte più difficile: essere su di una linea nel primo atto quindi (esprimere N.d.R.) l’ingenuità, la purezza, il fatto che lei veda Romeo di cui si innamora perdutamente anche se lei non sa che cosa sia l’amore perché è abituata a stare nella sua residenza, con la sua balia, con i genitori coi quali non ha poi questo gran rapporto e quando poi vede Romeo capisce che quella è la linea da seguire e quindi nel secondo atto è sé stessa con tutte le sue forze, lottando come una leonessa perché tira fuori tutto il suo carattere e la sua forza per una ragazzina di quattordici anni che ovviamente dà un certo effetto. Poi tutti mi dicono che in scena sembro ancora più piccola, per cui rende ancora di più la parte!

Dal punto di vista del cast e dell’ambiente che si viene formando tra di voi, come vivete quest’esperienza?

Guarda, benissimo! Benissimo perché fortunatamente sin dall’inizio abbiamo creato un clima di magia e di atmosfera, di bella di armonia, ci vogliamo bene, siamo diventati veramente una famiglia! Ormai andiamo in scena da due anni e mezzo e nonostante ci siano intervalli quello che si crea ogni volta che ci vediamo rinasce è molto bello. Io so dai miei colleghi – ovviamente per me è la prima esperienza – ma i miei colleghi, parlo di quelli più grandi, quelli più navigati come Vittorio Matteucci , Sivia Guerci, Barbara Cola, Giò Tortorelli che hanno avuto ovviamente altre esperienze teatrali, hanno sempre detto che una compagnia così bella, serena e che va così d’accordo, non l’hanno mai trovata, credo che questo venga innanzitutto! Pensiamo poi di mettere in pratica quello che in Romeo e Giulietta dice nel (nostro N.d.R.) testo: “ama e cambia il mondo”, nel nostro piccolo speriamo di esserci riusciti.

Questa storia è immortale, Romeo e Giulietta sono gli amanti per definizione che però finiscono in maniera tragica, ma il musical vi ha permesso di riscuotere un numero importantissimo di affezionati, siete seguitissimi sui social e così via. Qual è secondo te la ragione per cui questi giovani vi omaggiano così tanto e vi “perseguitano” con tutti questi “like”, ti sei fatta un’idea?

Perché c’è stata l’intelligenza da parte del nostro regista Giuliano Peparini di rispettare i ruoli di non prendere un Romeo e Giulietta di trenta anni, ma andarli a cercare veramente ragazzi, piuttosto che Mercuzio (Luca Giacomelli Ferrarini) Benvolio (Riccardo Maccaferri ) Tebaldo Gianluca Merolli: sono riusciti a prendere tutte le fasce d’età e ovviamente visto che i nostri ragazzi non sono brutti (ridiamo) anche le ragazzine impazziscono: anche l’occhio vuole la sua parte! Questa è la verità, per cui nonostante il talento o talento a parte che ovviamente conta, (le ragazzine N.d.R.) guardano anche il lato estetico. Senza contare l’importanza della storia, perché poi dobbiamo anche dire che Romeo e Giulietta è una storia che anche i bambini conoscono, ovviamente non la conoscono bene però una volta che vanno a teatro un’idea già ce l’hanno la cosa bellissima è che molte insegnanti che ci vengono a vedere (…) poi ci scrivono e ci dicono grazie a voi i nostri ragazzi si sono comperati il testo di Romeo e Giulietta, per volere approfondire. Insomma è molto bello vedere i ragazzi che si appassionano e che si avvicinano al Teatro che poi è una delle forme d’arte, secondo me più bella in assoluto.

Anche secondo me!
La cosa che credo colpisce di più è che siamo tutti molto credibili nei nostri ruoli, lo spettatore entra nella scena e vive con noi!

Ma io continuo a pensare che siate piuttosto bravi, ovviamente non credo basti solo l’aspetto estetico, se siete belli poi mancano i contenuti e la qualità il pubblico si stanca e si dura davvero poco!

Il bello del teatro è che non si può barare, non è come al cinema o alla televisione che puoi ripetere e puoi fare anche cento volte la stessa scena, lì invece…

Buona la prima!

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Daniela Ferro

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