Botero torna protagonista a Palazzo delle Esposizioni di Roma. che, dal 13 febbraio al 1 maggio 2016, ospita la mostra “Via Crucis, La Passione di Cristo” del pittore colombiano. Una rassegna davvero interessante, che arriva a Roma dopo aver girato un po’ tutto il mondo, da New York a Parigi, da Medellin a Lisbona e Panama.
27 dipinti a olio e 36 disegni presenti, realizzati da Botero dal 2010 al 2011, donati dal pittore colombiano al Museo di Medellin in occasione dei festeggiamenti per il suo ottantesimo compleanno nel 2012. Tutti conoscono Botero. Le sue opere, che ritraggono soggetti grassi e gonfi, sono molto note anche presso il grande pubblico ma poco si sa delle motivazioni di questo artista
Nato nel 1932, Botero è uno degli artisti più celebri del panorama attuale, e divide la sua attività tra Parigi, New York, Montecarlo e Pietrasanta in Toscana vicina agli amati marmi delle Alpi Apuane.
Secondo il pittore, il dipingere deve essere inteso come una necessità interiore, un bisogno che porta ad un’esplorazione ininterrotta verso il quadro ideale. Il colore nelle sue opere, rimane tenue, mai esaltato, mai febbrile, generalmente steso in campiture piatte e uniformi, senza contorni.
Caratteristica della sua pittura espressionista (che possiamo notare chiaramente anche in questa rassegna romana) è il cosiddetto “sguardo deformante”, ossia l’insolita dilatazione che subiscono i suoi soggetti, che acquistano forme insolite, quasi irreali, tondeggianti e rigonfie. Un passaggio necessario a detta di Botero, evocativo e funzionale a far ben comprendere la necessità di colore nelle sue opere.
L’artista si rivela sostanzialmente distante dai suoi soggetti. Ed è proprio questa freddezza che fa scomparire dai personaggi la dimensione morale e psicologica. Gli sguardi infatti, sono sempre come svuotati, sembra quasi che osservino senza vedere.
Altro tema fondamentale delle opere di Botero è senza dubbio la violenza, derivato dalla vita quotidiana della sua Colombia.
Tutte queste caratteristiche potrete capirle e approfondirle nella mostra “Via Crucis, La Passione di Cristo” dove però il lavoro del pittore colombiano tocca anche i temi non consueti del dolore e del dramma attraverso uno dei grandi soggetti dell’iconografia sacra dal Rinascimento in poi: la via Crucis, religiosa ma anche pagana e sociale, rappresentata da Botero, con il grande Cristo verde che sovrasta gli alberi del Central Park, con i grattacieli di Manhattan sullo sfondo, santa Veronica in lacrime con l’abitino rosso svolazzante, o Gesù imprigionato da un aguzzino in divisa militare.
Tanto dolore e tanta violenza. E poi le donne, i ritratti e i paesaggi. Le opere di Botero sono ormai entrate nell’immaginario universale per l’efficace sintesi di ironia, simpatia, tenerezza, memoria e lucidità. Quest’aggregazione di tematiche latino-americane, religiose, la costante riflessione sull’arte attraverso lo strumento delle citazioni, il suo sguardo su una sensualità voluttuosa e sulla opulenta società contemporanea rappresentano la personalissima cifra di questo interprete dei nostri tempi.
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