E no. Si lo so che non si comincia un articolo così. E no… ma cosa c’è di più bello di un ottimo bicchiere di vino, di un Franciacorta, un Monte Rossa Blanc de Blanc, dopo una giornata passata tra i corridoi di mille fiere con tacchi a spillo, minigonna, sorriso smagliante in cui ci si sente davvero una donna performativa, o meglio una cyberg woman? Di più bello c’è solo berne due, di calici, magari con un’amica/socia fidata, sorseggiarlo con la compagna di merende culturali, di passeggiate fotografiche, di elucubrazioni mentali. Torino offre molto anche in questo settore e ieri sera la nostra scelta è dirottata su un aperitivo ai Tre Galli, via di Sant’Agostino 25. Una pausa piacevole che, poi, si è allungata anche per la cena. Questo posticino ibrido, come mi piace definire i luoghi dove vai per prendere un caffè ma poi ti fermi, scoprendo che puoi consumare anche buon vino e ottimo cibo il tutto condito con piacevole sound di sottofondo, è stata una bella scoperta. Il menù, attento anche ai vegetariani, mi ha conquistato con “il calamaro alla griglia con crema di patate e funghi shitake allo zenzero”. Tutta la pasta è fatta in casa dal Pastificio Tre Uova di via Bellezia 35 e devo dire che gli “agnolotti torinesi al sugo d’arrosto” rubati dal piatto del commensale al mio fianco, non sono affatto male. Il conto onesto, 38€ a testa con vino in abbondanza.

Al mio risveglio, sotto una pioggia torrenziale, avevo prooprio bisogno di rilassarmi e recuperare le forze dopo tanto lavoro, ho cercato un posto dove il cervello mi si staccasse, dove il cheap dell’arte venisse sostituito da uno più leggero e meno impegnativo. Detto fatto, girare una città a piedi da sempre soddisfazioni. Trovo il Mood, libreria con caffè, via Cesare Battisti 3/e. Mi piazzo a un tavolino, davanti al bancone cosparso di leccornie di ogni genere. Tutta la caffetteria è piena di libri da sfogliare, il profumo delle brioches calde si amalgama con l’essenza delle pagine e io vengo completamente rapita dall’angolo dedicato ai libri di cucina (strano) dove avvisto la “Guida alla grande cucina” di Auguste Escoffier. È già mio. Lo apro avidamente, sono quasi emozionata, ordino una macedonia di frutta e un caffè. Ottimo per una pausa veloce ma anche per un pranzo prima di ripartire in direzione Bologna.
Da Torino non è tutto, rimanete con noi di MyWhere.
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Bluebella, quando vieni in Romagna che ti voglio portare in un posto? Daidaidai. Sei magica, sempre.
Blue non vede l’ora di farsi condurre in Romagna da te a provare posticini nuovi
un abbraccio
Blue
Blue Escoffier, l’apettiamo al suo ritorno!
Cara Bebe naif,
mi piace Escoffier, lo trovo geniale e ogni volta che leggo un libro che parla di lui mi emoziono. Sarà perché chiamava i suoi piatti con il nome proprio della persona per il quale lo preparava, sarà per la passione che trapela mentre leggo le ricette, sarà perché sono innamorata della cucina e di tutto ciò che ci sta dietro.. chissà.
un abbraccione
riesci a rendere ogni posto straordinario e unico….
torna a bologna per vedere se riesci a compiere il miracolo: rendere straordinario pure me .
Carissimo Paolo, grazie per aver lasciato un commento e per seguirmi sempre su solocrostate. Per me è molto importante sapere cosa ne pensi.
un abbraccio
S.