J. Lohr Vineyards and Wines: Harvest Time in Paso Robles

J. Lohr Vineyards and Wines: Harvest Time in Paso Robles

CALIFORNIA Atto secondo: Paso Robles ed il real californian wine.

Harvest Time è la raccolta che avviene ora, cioè nelle prime tre settimane di ottobre. Merita una fuga per vivere il calore della California con il sapore delle uve che potrete degustare tra una cantina ed un’altra, in percorsi collinari che dalla costa vi portano più all’interno, dove la campagna ed i vigneti che sconfinano a vista d’occhio vi terranno compagnia per chilometri.

Il secondo giorno il mio itinerario è partito da quella che è tra le più grandi (ed antiche) cantine di questo territorio.

Infatti solo quarant’anni fa, (alla fine del anni ’60) si pensava che equivalesse ad un gioco d’azzardo creare una produzione vinicola qui nella costa centrale della California. E ancora oggi questo territorio, meno famoso di Napa Valley, ha voglia di attestare la sua autenticità e la sua autorevole immagine. Se oggi Paso Robles è una delle regioni vinicole di fama mondiale del Nord America, lo deve ai suoi pionieri come Jerry Lohr. Infatti J. Lohr è stato tra i primi a realizzare il vasto potenziale inutilizzato di questa regione ora denominata, e nota a tutti, come J. Lohr Vineyards & Wines.

Mi faccio raccontare la storia della J. Lohr da Arne Wise (il nome ha origini svedesi essendo lui nato lì) che si “dedicherà” a noi oggi mostrandoci i percorsi, le cantine, e soprattutto illustrandoci le peculiarità delle diverse etichette che testeremo. La premessa è appunto che un dato di fatto è che J. Lohr è una delle cantine più rinomate d’America, e ha contribuito a stabilire Monterey County e Paso Robles come due delle grandi regioni vinicole del mondo.

Quattro decenni è “una lunga storia” per una cantina californiana” E sorride scrutando la nostra reazione… Arne sa bene che per noi italiani (dove le cantine hanno secoli di storia) 40 anni rappresentano una “giovane età”. Ad ogni modo Jerry Lohr intraprese questa ricerca sulle uve della California e soprattutto sulla posizione del territorio, in base alle peculiarità del terreno ed ai fattori climatici, ed ebbe l’intuizione di quanto questo territorio fosse idoneo, anzi ideale, per creare una vigna. La sua esperienza di vita da fattoria del Sud Dakota (dove era cresciuto), in aggiunta alla passione innata, (date le radici agricole), contribuirono a rafforzare il desiderio, e di pari passo l’impegno, di creare una sua produzione.  Infatti questa ricerca, grazie al suo istinto, si è rivelata l’arma vincente  portandolo a stabilirsi nella parte centrale della California, dove scoprì che la strategica posizione tra la costa, il deserto e le colline, rendevano questa regione unica.

Creò il suo primo vigneto a Monterey County dove ancora risiedono altre proprietà, e qui piantò  280 acri originali di uva da vino nel 1972 e ‘73, fino all’ufficializzazione della sua cantina a San Jose nel 1974.

Così la nascita e la crescita è cominciata nel 1986 piantando Cabernet Sauvignon e altre varietà rosse poco conosciute nella regione di Paso Robles e di San Luis Obispo. Ha curato per decenni con la devozione di un contadino artigianale i vitigni verso la creazione e lo sviluppo della cantina (poi completata nel 1988). Attualmente  J. Lohr Vineyards & Vini comprende più di 1.300 acri nelle regioni Arroyo Seco e Santa Lucia Highlands di Monterey County, con l’accento sulla produzione di Chardonnay, Riesling, Valdiguié e Pinot Nero. Ma questi che sono venuta a visitare io a Paso Robles sono oltre 2.300 acri dedicati a Cabernet, Merlot, Syrah, Petite Sirah e altre varietà rosse. Inoltre ci sono anche 33 acri in Napa Valley, per il Cabernet e Sauvignon Blanc.

J Lohr Vineyards
Brindisi informale con Arne Wise tra le vigne J Lohr Vineyards

La degustazione guidata da Arne Wise ha avuto inizio con il Seven Oaks Cabernet Sauvignon del 2013 che, in seguito alle ottime annate del 2010 e il 2011, questa del 2013 si è attestata come le migliori in assoluto. Il J. Lohr Seven Oaks Cabernet Sauvignon ha una tavolozza ricca di colori estremamente scuri, grazie anche ai tannini robusti che colpiscono il palato. La tonalità è di un rosso brillante e l’aroma fruttato spazia dall’amarena alla prugna e al mirtillo, fino ad un retrogusto fondente di nocciole tostate.  Questo originale carattere del Seven Oaks gli è valso l’appellativo di “hightoned fruit” di Paso Robles.

Poi siamo passati al Highlands Bench Pinot Noir , del 2012, proveniente dai vigneti di Santa Lucia Highlands di Monterey, territorio prescelto per la tipicità dei terreni ghiaiosi e di colline dalle quote più elevate che, con il clima asciutto da aprile a ottobre, sono diventate il luogo ideale dove piantare la maggior parte della produzione del Pinot Nero. Anche qui emerge il sapore di frutta, tra cui le fragoline di bosco che regalano una sfumatura fucsia a questo vino rosso brillante.

Il più grande elemento di differenziazione della vendemmia sono le temperature (ci spiega). Molto elevate durante il giorno (soprattutto nel periodo critico delle due settimane estive) fino al calare ai 10 o anche 5 gradi durante la notte dei periodi più freddi. Questo permette ai frutti di bosco di crescere ed acquistare quei colori magnifici che determinano la brillantezza dei vini più bui”.

Lo assaporiamo lentamente, ed avvertiamo sul palato un aroma morbido come già avevamo riscontrato nel Fog Reach Pinot Noir, dove il profumo ed il sapore della fragola diventava ancor più fresco grazie anche a risonanze di finocchio. E’ un aroma dato dalla grande varietà di frutti rossi che, sommandosi nel nostro palato, ed enfatizzati dal legno di sandalo, rendono il vino intenso donandogli una forte personalità. Qui Arne ci consiglia di degustarlo con una bella porzione di funghi alla griglia o un tagliere di salumi.

Orgoglioso ci racconta di quanto la mission J. Lohr Vineyards & Wines sia dedicata alla produzione di vini, non solo dal gusto autentico, ma che siano esempi di qualità. Fondamentale per l’azienda è l’impegno verso un eccellenza nella produzione e nel servizio, che parte dal rispetto per i dipendenti e fornitori fino ai clienti. Ma quello che determina la strategia è l’attenzione ed il rispetto per l’ambiente.

Nel gennaio del 2010 siamo diventati una delle prime cantine della California a guadagnare il certificato California Sustainable Winegrowing (viticoltura sostenibile della California). Questa importante certificazione è stata ottenuta al culmine di un programma (appositamente progettato), e del tutto innovativo, per stabilire i criteri per le pratiche viticole sostenibili. Per raggiungere questa rigorosa certificazione (che richiede il superamento di 58 prerequisiti dal codice Sustainable Winegrowing Practices SelfAssessment Workbook) noi abbiamo posto l’accento sulla tutela della qualità dell’aria e dell’acqua, promuovendo la conservazione dell’acqua e l’efficienza energetica, riducendo l’uso di pesticidi, e la conservazione degli ecosistemi”.

Prosegue nel racconto con l’affermazione “Crediamo che non vi sia alcuna incoerenza tra la conservazione e qualità, così come non ci sono scorciatoie per ottenere un sapore ricco. Questa filosofia viene inculcata da Jerry Lohr in sei decenni di esperienza agricola, ed ha contribuito a guidare la nostra azienda da quando è stata fondata nel 1972. Oggi questa filosofia è abbracciata dalla seconda generazione della famiglia Lohr  che lavora al fianco di Jerry, dedicati a preservare l’eredità di J. Lohr per i decenni a venire”.

Harvest TimeCi racconta tutto ciò passeggiando tra le vigne, staccando un chicco d’uva qui e là al fine di condividere la passione di questa grande cantina.

Il sole ora è davvero caldo, siamo arrivati qui per la degustazione verso le 11 del mattino ed abbiamo superato le tredici. Il vino era così buono che nonostante i numerosi assaggi per degustare e conoscere più approfonditamente questa cantina non ho alcun mal di testa, né tantomeno mi sento brilla. Mi giro intorno a scattare altre foto di questo paesaggio un po’ desertico, dove a chiazze sorgono queste distese verdi dei vigneti. I colori intorno a me sono inebrianti come il profumo.

E confermo, mi piace questa terra.

Mi piace Paso Robles.

E se non credete alle nostre parole, credete ai vostri occhi guardando tutto il reportage fotografico delle tre tappe:

Atto primo ed atto terzo

J. Lohr Vineyards and Wines: Harvest Time in Paso Robles

L'Editore

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