FERRARA – Lo spettacolo Uccidiamo il chiaro di luna al Teatro Comunale di Ferrara il prossimo Martedì 13 Dicembre alle ore 21, concluderà la rassegna di Danza Contemporanea. Lo spettacolo è davvero particolare, essendo una ricostruzione volutamente “non filologica” ma elaborata partendo da tre coreografie “dello Schrapnel, della Mitragliatrice e dell’Aviatrice” ovvero del Manifesto futurista della danza. La messa in scena è stata realizzata dalla coreografa Silvana Barbarini e riprende un suo lavoro realizzato in precedenza per la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, del 1997. Lo spettacolo viene presentato a Ferrara nell’ambito del progetto RIC.CI (reconstruction italian contemporary choreography anni ’80-‘90) e ha per fine la riproposta delle più significative pagine coreografiche italiane che in quel periodo hanno fatto crescere la danza contemporanea nel nostro Paese, il progetto è pertanto dedicato al pubblico più giovane.
Silvana Barbarini era stata allieva di Giannina Censi. Quest’ultima (1913-1995) pur provenendo dall’accademia di danza classica, era stata l’unica danzatrice futurista sebbene per breve tempo. Nipote di Rosina Ferrario, la prima donna dell’aviazione italiana, Giannina Censi fu scoperta da Filippo Tommaso Marinetti, il padre del Futurismo italiano. Nel 1931, durante l’inaugurazione della Mostra di aeropittura e scenografia futurista alla Galleria Lino Pesaro di Milano, la Censi si era esibita indossando un alluminico costume “balneare futurista”, firmato da Enrico Prampolini, mentre dietro le quinte Marinetti declamava il suo A mille metri su Adrianopoli bombardata e Serie di seconde parti di immagini aviatorie. Il lavoro suscitò allora, com’era da immaginarsi, un enorme scalpore con effetti deleteri ed immediati con conseguente lancio di ortaggi che segnarono la fine dell’aerodanza, idea certamente originale, ma che suonò il suo Requiem in quel contesto.
Dopo diversi decenni Silvana Barbarini e Alessandra Manari (altra giovanissima allieva della Censi) decisero di ricomporre liberamente l’esperienza della loro insegnante mediante una serie di nuovi spettacoli ispirati a materiali storici di poeti, artisti visivi e musicisti appartenenti al movimento futurista. Ad eccezione però della Scuola Paolo Grassi, nel 1997, il progetto prese tuttavia corpo e Uccidiamo il chiaro di luna di
Silvana Barbarini iniziò un percorso importante che mise in luce le potenzialità inespresse dell’idea di danza futurista.

Oggi riproposto, perché parte del cospicuo bagaglio di creazioni e progetti non convenzionali del Corso di Teatrodanza della Paolo Grassi, Uccidiamo il chiaro di luna nell’interpretazione dei neo diplomati della Scuola Paolo Grassi ha conquistato una nuova freschezza e vivacità. Lo spettacolo merita quindi di essere visto per un insieme di ragioni, unica grande avanguardia italiana del Novecento, riaffiora con vigore nelle scene ricostruite, nelle musiche utilizzate e nella declamazione di versi di Marinetti registrati dall’autore stesso, uno spettacolo sinergico e documentario insieme unico nel suo genere.
Nello stesso giorno ma di pomeriggio sempre del 13 Dicembre, alle ore 17, presso il Ridotto del Teatro, Marinella Guatterini, critico di danza e ideatrice del progetto RIC.CI, sarà ospite del Teatro per l’incontro Mettiamo in moto la memoria, ovvero come dare memoria alla danza contemporanea. Nel corso dell’appuntamento, inserito a conclusione del festival di danza contemporanea 2016, è inoltre prevista la presentazione della collana di libretti sulle coreografie “recuperate” dal progetto stess, si tratta di sette volumetti corredati da dvd con documentari, interviste e riprese dei vari riallestimenti, delle vere e proprie “Capsule del Tempo”.
INFO
Teatro Comunale di Ferrara,
Corso Martiri della Libertà 5, Ferrara
Per informazioni e prenotazioni: 0532 202675
www.teatrocomunaleferrara.it
www.teatrocomunaleferrara.it
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