Guns’ N Roses welcome back in the jungle

Guns’ N Roses welcome back in the jungle

IMOLA (Bo) – Dopo 25 anni tornano i Guns’N Roses e toccano il nostro bel paese con una tappa all’Autodromo Dino e Enzo Ferrari di Imola con il loro tour Not in this lifetime

I Guns sono tornati e lo si percepisce da molto prima che arrivino a suonare per noi. Li seguiamo sui social, vediamo spezzoni di questo memorabile tour, ascoltiamo e leggiamo recensioni ma viverlo è tutta un’altra storia. “Not in this lifetime” è si il nome del tour ma anche la risposta che anni indietro Axl diede a chi gli domandò se fosse mai stata possibile una reunion della formazione originale. Mai in questa vita rispose…troppi asti, liti ed altro, ma lassù qualcuno ci ama e quelle parole sono diventate musica.
I cancelli aprono alle 10.00, le corse verso il posto migliore, i controlli sono severi, e ci mancherebbe altro, ma veloci. L’Autodromo si anima e continuerà così fino alle 19.00 quando anche gli ultimi ritardatari sono riusciti a guadagnarsi un posto al sole. Sole che ci ha cotto e disidratati fino allo stremo, per fortuna che ogni tanto arrivava una folata di vento che sembrava l’unico momento dedicato alla respirazione. Nulla ci ferma, siamo 100.000, lo scrivo a numero così che rimanga ben impresso negli occhi. Se avessi steso la pelle dei 100.000 avrei avuto un mosaico di tatuaggi. Se avessi sintonizzato le anime dei 100.000 ci avrebbero sentito fino al sole. Se avessi versato tutta la birra avrei riempito il Rio Grande.
Una serata che molti di noi aspettano da 25 anni. Io di sicuro. Le aspettative sui Guns sono molte e molti hanno paura vengano disattese. Cosa faranno saranno puntuali? Axl ha fatto pace con la anima glaciale? Ha ancora voce?  C’è poco da fare,  tutti gli occhi sono puntati su Mr. Rose.
Poche storie, dopo due gruppi spalla, tra i quali gli sempre amati ed ironici “ The Darkness”  ( che tra l’altro vedremo di nuovo in Italia in autunno), in anticipo sull’orario previsto la “Storia” sale sul palco.
Sono più o meno le 20.45 e noi, i 100.000, sembriamo esserci dimenticati del, sole, della sete, dei crampi alle gambe. I Guns’ N Roses sono tornati.  Prepotentemente si inizia con   “It’s So Easy” e di seguito “Mr. Brownstone” fino a “Welcome to the jungle” e si inizia fare sul serio.
Una  scaletta che  non lascerà nessuno a bocca asciutta, uno spettacolo che durerà quasi tre ore e sarà un evento che non dimenticheremo. Verso la fine  arrivano quasi tutti di seguito i brani che fanno cantare noi, i 100.000, alcuni brani in scaletta erano riservati agli amanti più fedeli o a noi della vecchia guardia. Cover non riconosciute come tali dal pubblico più giovane, omaggi a Eric Clapton o agli Who.  Spettacolare “Wish you were here” solo strumentale  e il viscerale assolo di Slash che suona le note del Padrino, struggente e terribilmente rock,  credo che in quel momento si sia fermato il tempo per tutti noi.
Si chiude con un bis che lascia senza fiato “Don’t cry“, il ricordo di Chris Cornell è ancora vivo in tutti noi e Axl ci regala “Black hole sun” e finalmente la bramata “Paradise city” E con fuochi pirotecnici e coriandoli li salutiamo con la speranza di rivederli e poter sentire ancora quell’adrenalina nelle vene. I Guns ‘ N Roses are back in the jungle e sono ancora una delle migliori rock band.

Piccolo resoconto personale: ho letto moltissime recensioni sia entusiaste che critiche su questo memorabile evento, non ho voluto farmi influenzare e non ho nessuna intenzione di  recensire ma solo quello di raccontare.La band ha suonato tanto e bene, certo ci sono imperfezioni, qualche stecca e Axl  non è ha più la voce che è stata definita la più bella voce di sempre. I trascorsi hanno segnato sia lui che Slash, non sono più quei bei ragazzi tonici (ricordo che il lato B di Axl sia stato uno dei migliori di tutti i tempi) che furono, ma chi lo è dopo 30 anni? In realtà Duff è ancora un fico pazzesco ma questa è un’altra storia…
Ma qui si parla di musica, di rock e tutti gli apprezzamenti che ho letto sulla forma fisica lasciano un sapore amaro perché i Guns sono storia del rock e ad Imola hanno dimostrato che questo tour non è una nostalgica reunion per far soldi, che non guasta, ma un ritorno.  Axl riempie il palco e la sua voce sa ancora come farci saltare, l’anima e le dita di Slash corrono ancora veloci e sono capaci di investire i nostri stomaci di sensazioni indescrivibili. E’ stato un gran concerto, un evento imperdibile e se ci avete trovato qualche americanata di troppo vuol dire che vi siete dimenticati il lato glamour di questi signori. Soprattutto non vi siete guardati mentre, con lo sguardo rapito dai fuochi d’artificio e dai coriandoli che ci ricoprivano, gli occhi erano lucidi e felici come quelli di un bambino.

Vi lascio alla scaletta:

“It’s So Easy”
“Mr. Brownstone”
“Chinese Democracy”
“Welcome to the jungle”
“Double Talkin’ Jive”
“Better”
“Estranged
“Live and Let Die”
“Rocket Queen”
“You Could be mine”
“Attitude”
“This I Love”
“Civil War”
“Yesterday”
“Coma”
Assolo di Slash
“Sweet child o’ mine”
“My michelle”
“Wish you were here”
“Layla” /”November rain”
“Knockin’ on heaven’s door”
“Nightrain”
Bis
“Don’t cry”
“Black hole sun”
“The seeker”
“Paradise city”

Roberta Tagliaferri

2 Responses to "Guns’ N Roses welcome back in the jungle"

  1. Barbara Tavora
    Barbara   28 Giugno 2017 at 14:16

    Complimenti Roberta!! Bellissimo articolo! Io amo Guns da sempre, fin da quando ero una adolescente di 13 anni… Mi ricordo benissimo il primo concerto che mi sono stata e poi… Tutta una settimana senza voce perché ho urlato come una pazza mentre Axl suonava “November Rain” allo pianoforte. Ancora oggi la passione non è finita. Ogni volta che guardo un concerto di loro, mio cuore diventa impazzito, una gioia… Una meraviglia e torno ad essere quella stessa ragazza!

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