Dalla Resilienza al Cromo Crystal System. Riscoprire la luce interiore con Franca Castelluzzo

Dalla Resilienza al Cromo Crystal System. Riscoprire la luce interiore con Franca Castelluzzo

FROSINONE – Presentato il 3 maggio 2019, nello Studio d’Arte “Spazio Monoscopio”, il nuovo libro di Franca Castelluzzo. La sede dell’Associazione, nel cuore del centro storico cittadino, ha ospitato un emozionante incontro con l’autrice, arricchito da momenti di lettura e dialogo col pubblico. Castelluzzo, esperta di discipline olistiche, ha illustrato la propria proposta, semplice e concreta, per migliorare il nostro rapporto con noi stessi e con gli altri.

Con il termine “resilienza” si intende in generale la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento. Tale proprietà può essere declinata in molti ambiti di studio: dall’ingegneria, in cui essa riguarda la capacità di un materiale di assorbire energia di deformazione plastica in seguito ad un urto, all’informatica, in cui un sistema è detto resiliente quando è in grado di adattarsi alle condizioni d’uso e di resistere all’usura in modo da garantire la disponibilità dei servizi erogati; dall’ecologia e la biologia al management, oltre, naturalmente, alla psicologia, che intende per “resilienza” la capacità di una persona di far fronte in maniera positiva a un evento traumatico. Proprio intorno a quest’ultima accezione ruota lo studio e la pratica professionale di Franca Castelluzzo, profonda conoscitrice delle discipline olistiche, spaziando dal reiki, allo yoga, alla naturopatia, fino alla medicina psicosomatica. La meno nota di queste in Italia è senz’altro la prima, benché tenda ad acquisire sempre maggior spazio e credito anche nelle strutture sanitare vere e proprie. “Reiki” è un termine giapponese che significa “energia interiore” e indica una terapia alternativa (la cui efficacia non è ad oggi provata da alcuna evidenza scientifica) che viene utilizzata per il trattamento di malattie fisiche, emozionali e mentali. Resasi conto, nel corso delle sue esperienze personali e lavorative, di quanto la nostra moderna quotidianità ci abbia reso insoddisfatti, incapaci di reale ascolto di sé e degli altri, e sensibili solo a quanto di visibile e immediatamente utile vi è nella realtà, la quarantenne genovese ha voluto raccogliere in un libro alcuni consigli frutto dei suoi studi e del proprio cammino personale, che dona al lettore come una sorta di viatico “da cuore a cuore”, perché questi possa trovare più serenamente e in piena autonomia la sua strada nella vita.

Il testo, autoprodotto, si intitola Dalla Resilienza al Cromo Crystal System. Riscopri la luce che è in te, e muove dal dato di partenza che il benessere non è una condizione che scaturisce da ricette magiche o mantra da santoni, ma è una conquista da raggiungere per gradi, con consapevolezza e inevitabile fatica. La chiave di volta per un cambio di rotta verso la felicità è la stessa su cui si fonda tanta della moderna psicoanalisi, e consiste nel comprendere che essa dipende solo in parte dagli accadimenti della nostra vita. Tanto nel libro quanto negli incontri con il pubblico, Franca Castelluzzo intavola la discussione partendo dalle difficoltà personali che fin da bambina dovette affrontare prima di divenire un’adulta più serena e in grado di dare aiuto agli altri. Ultima di quattro figli con madre unica e padre differente, l’autrice ci confida di essere frutto di una relazione extraconiugale che la madre ebbe durante il primo matrimonio, e di aver avuto un’infanzia di ristrettezze economiche e carenze affettive, date dal rifiuto da parte del suo vero padre di assumersi la responsabilità di figli non suoi e da tre anni trascorsi senza la madre dopo che questa la affidò al nuovo compagno dopo averne ottenuto la custodia legale. Segue il racconto anni difficili, in cui la piccola Franca era lasciata praticamente a sé stessa sia dall’uomo che avrebbe dovuto prendersi cura di lei e dei fratelli, sia da questi ultimi, a loro volta adolescenti e privi di una guida autorevole. L’autrice scrive che proprio in questa condizione di sofferenza emotiva e di estrema solitudine, in cui sovente nessuno andava a prenderla all’asilo e le sole figure amorevoli erano rappresentate dalla maestra Rosaria e dalle suore, che in più occasioni la ospitavano a cena e la facevano dormire da loro, ebbe la prima esperienza di contatto con quello che lei definisce la “Sorgente”. Dall’incontro emotivamente molto forte con quest’energia intensa come la luce del sole che filtra dalle grandi finestre di una chiesa, per avvolgerti in un abbraccio dolcissimo, si intesse un graduale ma progressivo dialogo interiore con un’alterità, che Castelluzzo definisce come il divino dentro di noi. Come spiegato dalla stessa autrice la sera di venerdì 3 maggio, intervistata da Giacomo De Angelis nell’elegante e accogliente ambiente dello Spazio Monoscopio, sviluppare uno sguardo capace di andare oltre la semplice apparenza delle cose non è conseguenza di scenografiche folgorazioni sulla Via di Damasco riservate a spiriti eletti o “prescelti”, ma si stratta di una sensibilità che in maniera latente tutti possediamo.

Nel libro apprendiamo come, nel caso di Franca Castelluzzo, a far emergere tale sensibilità siano state ulteriori difficoltà e sofferenze incontrate negli anni avvenire: sin dai primi giorni di scuola, affrontati con sei mesi di ritardo rispetto ai coetanei a causa della particolare situazione familiare, la bambina manifestò infatti disagi nell’apprendimento, che si palesarono presto come disgrafia, disortografia e discalculia. Sebbene queste problematiche non dipendano da deficit intellettivi, ma dal solo diverso funzionamento delle reti neurali, si può facilmente immaginare quale impatto emotivo possa produrre sui bambini più fragili un tipo di didattica come quella in voga nella scuola fino a qualche decennio fa, in cui con rigore schematico si tendeva a quantificare i profitti scolastici privilegiando l’intelligenza linguistico-verbale e quella logico-matematica. Oggi le neuroscienze hanno dimostrato che un approccio qualitativo può identificare molte forme d’intelligenza e che ogni individuo è differente dall’altro e il mondo dell’istruzione lavora con metodi del tutto diversi e in continua evoluzione, anche in relazione ai disturbi dell’apprendimento, catalogati con la sigla DSA. In modo particolare, la scuola sta riscoprendo l’importanza dell’intelligenza emotiva e dell’empatia nell’insegnamento e nella comunicazione in generale, poiché esse determinano la qualità dei rapporti umani fra gli adulti di domani, in qualsiasi contesto. L’autrice racconta poi di avere sempre avuto la sensazione di ricevere, anche nei momenti più difficili della vita, dei costanti segnali di aiuto che le consentivano di andare avanti. Che si trattasse di un’insegnante speciale, una parola detta al momento giusto da una persona amica o sconosciuta, una telefonata, una frase letta casualmente su un libro, un muro o uno striscione per strada, qualcosa è sempre accaduto perché il cammino non si arrestasse. Ciò che fino all’adolescenza si poteva solo intuire come coincidenza, divenne più chiaro per Franca, come se un puzzle si andasse via via componendo di nuove tessere, con lo studio delle grandi figure della psicoanalisi, come Freud e soprattutto Jung, delle filosofie orientali come il taoismo, della medicina naturale e dei grandi maestri spirituali come Gesù, Krishna, Yogananda e Sai Baba. Importante per la comprensione più profonda degli eventi che viviamo è il concetto di “sincronicità”, con cui lo psicoanalista svizzero definiva la coincidenza significativa tra un evento psichico (come un presentimento, un sogno o una visione) e uno fisico-oggettivo, senza che tra i due vi fosse apparente relazione. Secondo Castelluzzo, la cui visione dell’esistenza contempla anche la reincarnazione, che l’anima attraverserebbe ciclicamente per apprendere le “lezioni” che la separano dal “risveglio” secondo modi e tempi scelti da essa stessa a priori, la nostra vita può essere letta interamente alla luce del principio della sincronicità, tanto da possedere in tutti i suoi aspetti molteplici livelli di comprensione.

Ad aiutarci, strada facendo, sono anche i cosiddetti “libri trasformanti”, che aprono delle porte alla nostra conoscenza e alla nostra capacità di “intuire”. Folgoranti per la scrittrice genovese, oggi Istruttrice della Tecnica del Benessere, sono stati il romanzo Pollyanna, di Eleanor Hodgman Porter, e La Storia Infinita, di Michael Ende. Il primo narra la storia di una bambina di undici anni, figlia di un pastore anglicano, che rimane orfana di entrambi i genitori e per questo va a vivere dalla zia Polly, donna rigida e austera che accetta di prendersi prende cura di lei soltanto per rispettare i suoi doveri. L’elemento di cui fare tesoro, all’interno di questo libro, è il gioco della felicità, atteggiamento mentale con cui Pollyanna, grazie alla sua intelligenza e alla sua educazione, riesce a vedere in ogni situazione il lato migliore e ad esprimere una straordinaria positività, capace di contagiare la stessa zia Polly e gran parte degli abitanti del paese in cui vive. Il secondo romanzo, del 1979, è stato oggetto di una fortunatissima trasposizione cinematografica, diretta da Wolfgang Petersen nel 1984, che mi stregò letteralmente da bambino. Con qualche differenza tra le due versioni, La Storia Infinita è un percorso iniziatico, ricchissimo di simbologie esoteriche. Il meraviglioso regno di Fantàsia è minacciato dall’espansione di una forza misteriosa chiamata Nulla, che ne causa la sparizione di regioni sempre più estese. Le uniche speranze dell’Infanta Imperatrice per scongiurare la fine di Fantàsia sono riposte nel giovane guerriero Atreyu, protagonista della storia insieme a Bastian, bambino del mondo reale, introverso e con la passione per la lettura. C’è un libro che un giorno cattura completamente il piccolo Bastian ed è proprio quello de La storia Infinita, che lo coinvolgerà nel racconto del regno di Fantàsia al punto da diventare fondamentale insieme ad Atreyu per la sua salvezza. Ancor più di Pollyanna, secondo Castelluzzo, La storia Infinita presenta elementi fondamentali per adottare un cambio di prospettiva sulla nostra quotidianità. Uno di questi è che, se tutte le esperienze, anche le più dolorose, possono insegnarci qualcosa, è importante non restare fermi negli stati di negatività. Restare con il pensiero unicamente sulla ferita ci porterà semplicemente ad affondare. È ciò che accade ad Artax, il cavallo di Atreyu, nelle paludi della tristezza. Il bianco destriero, simbolo di innocenza e purezza, perisce nei liquami mefitici nonostante i disperati sforzi del giovane guerriero, senza tuttavia trascinarlo nella medesima sorte. Seppur duramente provato nel corpo e nello spirito, Atreyu riesce infatti a trovare dentro di sé la forza per proseguire la sua missione. Il secondo elemento determinante per noi, è che proprio questa fede nelle sue risorse interiori consente al giovane, più avanti nella storia, di superare le porte rese inaccessibili dalle sfingi. Aumentare la consapevolezza dei nostri mezzi, la capacità di ascolto di noi stessi, degli altri e di ciò che accade intorno attraverso un’educazione al silenzio, e l’essere presenti nel qui e ora, permette di superare ostacoli come i giudizi limitanti, che provengono in primis dalla nostra mente, oltre che dall’esterno, e possono sabotarci tanto nell’immediato quanto nel tempo. La riscoperta della scintilla divina dentro di noi si lega, nel libro e nella pratica terapeutica di Franca Castelluzzo, con la concezione della persona come unione di corpo, mente e spirito, ossia di corpo fisico e corpi sottili. Diciamo “sottili” in quanto la materia stessa è considerabile come energia più densa, mentre i “corpi” che avvolgono quello fisico sono costituiti essenzialmente da luce, costituendo insieme la nostra “aura”, che presenta uno spettro cromatico che va dal rosso al violetto. La luce dei corpi sottili viene canalizzata anche nel corpo fisico attraverso alcuni punti, che la tradizione mistica indiana identifica come i 7 chackra o “ruote” (questo è il significato del termine sanscrito), e si collocano dal perineo alla sommità del cranio lungo la colonna vertebrale. Rispetto alla medicina tradizionale o allopatica, che usa un farmaco per curare un sintomo, nella medicina olistica (la cui etimologia greca del termine significa indica appunto che essa riguarda “l’insieme”), la malattia del corpo fisico può essere considerata conseguenza di una disfunzione nei livelli energetici più sottili della persona, e può essere oggetto di altri approcci di cura.

Ad aprire un terreno di ricerca in questo campo di studio è stato il libro Scoperte psichiche oltre la cortina di ferro, scritto nel 1970 da Sostrander e Schroeder, e considerato oggi un caposaldo della parapsicologia. Un ulteriore approfondimento è inoltre venuto dallo scienziato russo Semyon Kirlian, i cui esperimenti con l’elettricità hanno prodotto curiosi fenomeni di impressione di luce su carta fotografica, dal che si ritiene che abbia in qualche modo “dimostrato” la presenza dell’aura negli esseri viventi. Su questi presupposti si basa anche il Cromo Crystal System, ossia il metodo di terapia del colore attraverso la Penna Luminisa Aura-Soma (Beamer Light Pen) elaborato da Franca Castelluzzo. Tale strumento emette dei fasci di luce che secondo la terapeuta sarebbe in grado di agire tanto sulla brillantezza della pelle quanto sul riequilibrio delle energie sottili della nostra aura, migliorando in qualche modo il generale stato di salute dell’organismo. Non ho avuto modo, in tutta franchezza, di sperimentare l’efficacia di questo metodo, ma al termine della serata, dato il clima di particolare armonia creatosi in sala, Franca Castelluzzo ci ha fatto dono di un piccolo esercizio guidato, descritto anche nel libro, per visualizzare i colori della propria aura e aumentare il senso di “centratura” e “radicamento” del nostro io alla madre terra. Trattandosi di esperienze profonde ed emotivamente intense quanto personali, dirò soltanto di esser provato uno stato di grande leggerezza soprattutto grazie all’“esercizio del palloncino”, utile per distaccarsi nella massima serenità da situazioni di particolare disagio o sofferenza.

In conclusione, il libro Dalla Resilienza al Cromo Crystal System non costituisce di per sé un approfondimento sul campo delle discipline olistiche, ma come una guida introduttiva offre numerosi consigli utili per migliorare l’atteggiamento individuale verso i problemi quotidiani, e rappresenta un buon punto di partenza per coloro che intendano interessarsi a un ambito di conoscenze poco frequentato in Italia rispetto al resto d’Europa. Spesso, infatti, il mondo delle discipline olistiche è oggetto di aspre critiche e scetticismo da parte del mondo scientifico, che lo riconduce per lo più alla stregua del New Age o peggio della ciarlataneria senza fondamento alcuno. Fatto salvo il principio secondo cui la medicina alternativa, benché venga definita tale, vada intesa come elemento coadiuvante e non sostitutivo di quella ufficiale, il mondo e l’esperienza testimoniata da Franca Castelluzzo sono come quel viaggio in cui ci si rende conto che il cammino può essere più importante della meta che ci siamo prefissati; come quell’uomo che non si sofferma a guardare il dito se questo indica la luna. Nella speranza che in un futuro che si spera non troppo lontano la scienza unisca i saperi e gli uomini, più che dividerli, non possiamo che ricordare come la sintesi del pensiero occidentale e di quello orientale abbia trovato proprio in Italia, oltre quattrocento anni fa, una straordinaria sintesi nelle parole di un uomo troppo avanti per la sua epoca, il quale disse:

“Non v’è cagion di cercar la divinità rimossa da te, perché essa è dentro di te quanto neppur tu sei dentro te stesso.”

Il suo nome era Giordano Bruno.

Dalla Resilienza al Cromo Crystal System – Presentazione Frosinone

 Si ringrazia Studio D’Arte “Spazio Monoscopio” per la gentile concessione degli scatti.

Stefano Maria Pantano

7 Responses to "Dalla Resilienza al Cromo Crystal System. Riscoprire la luce interiore con Franca Castelluzzo"

  1. Simonetta Pelli   28 Maggio 2019 at 19:11

    Vorrei chiedere all’autrice come ha fatto a autofinanziare e auto produrre il libro. E a Pantano chiedo se questo incontro ha stimolato curiosità sopite? Ha dato spunti per una nuova consapevolezza?

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    • Stefano Maria Pantano
      Stefano Maria Pantano   28 Maggio 2019 at 20:37

      Se esiste effettivamente la sincronicità, come io credo esista perché la riscontro da sempre, questo incontro è arrivato fortuitamente come una strana tacita risposta alle inquietudini che mi danno problemi in questo periodo. Alcuni fatti e persone agiscono da specchio, aiutandoti a guardarti dentro più di quanto non si riesca a fare da soli. Non sono ancora fuori dalle paludi e non so se morirò ucciso dai miei demoni oppure no. Quello che conta è fare il primo passo: ricordare di essere Atreyu, come sapevo già 30 anni fa. La consapevolezza non è garanzia di successo, ma meglio fallire cercando la luce oltre la porta che finire i propri giorni come zombie. Questa credo sia la grande lezione del libro e della missione di Franca Castelluzzo: accendere una lucina per i viandanti; essere una lucina nel buio per noi stessi e per gli altri.

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    • Franca Castelluzzo   28 Maggio 2019 at 20:56

      Ciao Simonetta, ho scritto il testo sul pc, poi ho mandato il file ad Amazon con la formattazione richiesta. Prima d’inviare il Tutto ho acquistato i due codici dall’agenzia ISBN, via internet, ad un prezzo modico, in quanto ci tenevo ad esserne autrice ed editrice. Due codici perché ho voluto che uscisse in formato cartaceo e digitale. Amazon non chiede costi per la pubblicazione ma guadagna una percentuale sulle vendite. Grazie per la tua presenza, ti mando un abbraccio arcobaleno?

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  2. Cinzia Fabiani   28 Maggio 2019 at 19:13

    Letto con grande interesse l’articolo e incuriosita dal libro. Info su costo del libro? Dove si trova o si ordina?

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    • Franca Castelluzzo   28 Maggio 2019 at 21:03

      Ciao Cinzia, lo puoi acquistare su Amazon in versione cartacea al costo di 15.26 euro oppure in versione ebook al costo di 9.99 euro. Grazie di cuore per la Tua presenza, Ti mando un abbraccio arcobaleno ?

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  3. Claudio Ricci   28 Maggio 2019 at 19:18

    Apprezzo molto questa recensione e vorrei fare una domanda all’autrice un po’ (forse) bizzarra. Lei è buddista? Essere buddista aiuta a comprendere queste argomentazioni?

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    • Franca Castelluzzo   28 Maggio 2019 at 21:16

      Ciao Claudio, apprezzo e condivido alcuni aspetti del Buddismo e molti aspetti dell’Induismo ma non seguo una religione in particolare. La mia visione del Divino è che Tutto è Dio e soprattutto che Tutti noi Siamo Lui. Ho una visione olistico-spirituale secondo cui ogni persona è un insieme di corpo – mente – anima – spirito. Grazie per la tua presenza, Ti mando un abbraccio arcobaleno ?

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