ITALIA – Achille Lauro sarà ospite fisso nel cast della 71esima edizione del Festival di Sanremo. In attesa della sua performance dove presenterà 5 ‘quadri’, ripercorriamo la sua storia. Ve ne avevamo parlato in concomitanza dell’uscita in libreria di 16 Marzo – L’Ultima Notte, edito da Rizzoli, dove il poliedrico cantante-scrittore si mette a nudo (non solo a parole). Dopo l’autobiografia Io sono Amleto del 2019, anche questo libro diventa subito best-seller. Dopo averci impressionato in concerto dal vivo a Bologna, non potevamo non curiosare sul suo nuovo progetto.
Se la sua autobiografia era una dichiarazione d’amore per le donne: “Io voglio essere mortalmente contagiato dalla femminilità, che per me significa delicatezza, eleganza, candore“, ora reduce dal successo del Festival di Sanremo, con 16 Marzo – L’Ultima Notte, a metà tra letteratura e poesia, definisce il romanzo della formazione di un uomo che attraverso la propria capacità di interpretazione di se stesso e del continuo mutamento, ha trasformato i suoi stati d’animo in una poetica dolorosa, rivolta a chi gli stia intorno. A bordo di una evocativa DeLorean, il viaggio letterario di Achille Lauro esplora passato presente e futuro, una “Ultima Notte” descritta in un racconto che narra di stati d’animo, di verità, di visioni, di follia, di consapevolezza e di maturità, di paura e di coraggio.
Lauro esplora in un viaggio di 24 ore, la molteplicità dell’essere e le sue possibilità di palesarsi in differenti e difformi essenze, vissute ad occhi aperte e nitidamente luccicanti. La conoscenza profonda dell’essere in cento personalità senza timori e paure, coglie l’essenza stessa dell’uomo moderno polimorfo e libero di essere, un “uno nessuno e centomila” che si esterna anche nella libertà dall’identità di genere.
«In un mondo in cui l’identità di genere maschile è ancora purtroppo forgiata da stereotipi che presentano caratteri di violenta tossicità, Lauro offre una possibilità di ripensamento. Questo suo fregarsene, leggero e consapevole, è rigenerante. È prassi poetica, creatrice. È preludio di un futuro che Lauro coltiva in maniera spavalda e giocosa, come un pittore folle che accarezza sogni tremolanti», si legge in una delle due prefazioni del libro a firma di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci. E Lauro, con i suoi mille travestimenti, immortalati da mille obiettivi, ci guida in questa visione rigenerante dell’amore, sia esso tossico o fiabesco, perché solo lui può dispensare la gioia e il dolore da cui non possiamo dispensarci.

Che cosa accade in noi quando un amore ci trasforma, ci violenta, ci intossica a poco a poco come un veleno?
«L’amore malato si cura con più amore.»
In un trascinante racconto poetico Achille Lauro scorre lungo le 24 ore del 16 marzo aprendo la porta del sogno, per poi approdare all’alba e recitare la parte da uomo di successo. Le parole si affastellano nella mente portando con se i ricordi di una vita trascorsa in squallidi casermoni, e si sovrappongono a quelli attuali di stivaletti lucidi firmati e riunioni ai piani alti. Ma tutto ciò è solo uno scenario che appare sullo sfondo, distaccato dalla voce dell’anima.

Voce potentissima che grida l’amore e all’amore. Grida come tanti già gridarono, piangendo e maledicendo, da Saffo a Prévert. Amore, splendida illusione. Amore come un despota, o una roulette russa. Eppure «il Purgatorio è amare e non accorgersene, / l’essere vuoti, / il non provare più nulla: / il “non essere”». L’amore è Inferno e Paradiso. Ci tormenta e ci uccide. Ma è il solo a poterci rigenerare, riportare in salvo. E ad aprirci orizzonti di arte e poesia. Achille Lauro racconta chi è davvero Lauro De Marinis (il suo nome vero) e guarda a lui come fosse il suo riflesso nello specchio: per la prima volta vede non più un ragazzo ma un uomo maturo che nel tempo di una notte si sofferma a pensare, trasformando i suoi stati d’animo in una poetica e dolorante esternazione.
Con lo stesso titolo 16 marzo del singolo uscito ad aprile 2020, questo libro non si riduce ad un semplice compendio alla canzone ma si configura come un viaggio inedito alle radici della creatività e dell’ispirazione di un artista, legittimamente cantautore, che affonda a piene mani la sua ispirazione nella sua storia, per poi attualizzarla e riadattarla al presente: la sua è un’antica/nuovissima canzone ed è solo l’assaggio di un album che si intitola 1969, come un vecchio anno pieno di rivoluzioni. E si plasma come un vibrante ed irresistibile poema d’amore.

“QUESTA NOTTE HO SCRITTO UNA LETTERA AD UNA RAGAZZA.
L’HO CHIAMATA COME IL GIORNO IN CUI GLIEL’HO DEDICATA.
COME IL MESE DEI NUOVI AMORI.
QUEL MESE IN CUI OGNI DONNA TORNA DA CHI NON LA STARÀ CERCANDO PIÙ.
COME ME.”
16 MARZO, ACHILLE LAURO
Queste foto fanno parte del libro di Achille Lauro che abbiamo acquistato durante la presentazione in libreria senza dimenticare di farsi fare un autografo.
È impossibile descrivere la traccia delle poesie o meglio la descrizione della sua vita e carriera in forma diversa tra prosa e poesia ma qui vogliamo mostrarvi la grafica accattivante del libro arricchita anche dalle foto dei suoi numerosi look.
Non vogliamo svelarvi di più perché aspettiamo i vostri commenti alla nostra recensione.
- Vittore Carpaccio e la Venezia del sogno – 23 Marzo 2023
- Giornata Mondiale dell’Acqua 2023 – 22 Marzo 2023
- Lucio Dalla e il suo sogno di essere napoletano – 4 Marzo 2023
Ho visto la sua intervista in costume&società Achille è proprio figo!
Marianne immagino che seguire un concerto di Achille Lauro sia un’esperienza indimenticabile ma poi l’hai mai più incontrato? visto?
Ha fatto in tour di presentazione per numerose citta’ nelle librerie UBIK. Per il mio modo di vederlo, Lauro rende moltissimo in concerto, dove e’ libero di dare il meglio della sua istrionicitá
Beh dev’essere davvero un’esperienza. Penso che chi fa spettacolo, oltre al “solo” concerto, che sia con coreografie, balli o travestimenti, meriti comunque un’attenzione in più. Lauro non rientra certo nei miei canoni ma magari come professionista è bravo…
Non ci posso credere che hai il suo libro autografato! Anche la firma di Achille Lauro è unica! E top!
A parte che penso che Marianne l’abbia incontrato in conferenza stampa io ho visto che l’ha presentato in diverse città italiane. Ad ogni modo non avrei corso lì per un suo autografo…
Qual’e questa libreria dove veniva presentato? In che città?
Forse quello che scrive sarà una infilata cazzate però la grafica del libro con le foto dei suoi vari look è bella!!!
Io non sopporto chi scimmiotta David Bowie perché il Duca Bianco è stato il primo, unico, e inimitabile!
Ovviamente! Il suo e’ piu’ un omaggio, un legarsi alla mascolinita’ non tossica espressa da Bowie prima di tutti. Che Bowie sia stato il primo, non si discute. L’omaggio di Lauro riattualizza quanto espresso dal Duca Bianco tempo fa.
Beh la sua ambiguità sessuale lo fa rendere attraente su più fronti. Forse una scelta di marketing, ma nel suo caso azzeccata
Io da donna, romantica come sono, (e anglosassone per giunta) l’ho idolatrato nella impersonificazione della Queen…:-)