Intervista storica: l’Antica Roma rivive su YouTube con Roberto Trizio

Intervista storica: l’Antica Roma rivive su YouTube con Roberto Trizio

ROMA – Il nostro viaggio nel fantasmagorico mondo di YouTube continua e si immerge nella storia. Ecco la nostra intervista a Roberto Trizio che attraverso i social analizza, divulga e racconta l’Antica Roma in tutte le sue forme, con un successo di pubblico incredibile.

Le forze armate, l’Impero, la Repubblica e la monarchia. E ancora la geopolitica, gli armamenti, i segreti di un esercito imbattibile e, naturalmente, i gladiatori. Su YouTube spopola il canale di Roberto Trizio, un canale dove riecheggiano i miti e le vicende storiche legate all’Antica Roma. Visitando il suo canale potreste imbattervi nel Canis Pugnax, il cane da guerra dei legionari romani, potreste conoscere tutte le tecniche di combattimento dei militari dell’epoca, o apprendere le genialità strategiche di Giulio Cesare in battaglia, solo per citare alcuni contenuti.

La passione di Roberto Trizio per l’Antica Roma ha radici profonde ma inizia a trasformarsi in divulgazione nel 2016 con la creazione del gruppo e della pagina Facebook Il Bar di Antica Roma. Su YouTube poi, arriva un successo quasi inaspettato: 103 mila iscritti e video capaci di generare milioni di visualizzazioni.

Cerchiamo quindi di conoscere questo progetto proprio con il diretto interessato!

Roberto Trizio

Canale YouTube, pagina e gruppo su Facebook. Roberto come ti è venuta l’idea di creare questo progetto dedicato alla storia di Roma Antica?

La passione per la storia romana c’è sempre stata fin da bambino. Si è poi concretizzata già nel 2016 partecipando ad alcuni gruppi Facebook dedicati. Dopo pochi mesi, è nato il gruppo Facebook del “Bar di Roma antica”, che ha riscosso molto successo anche grazie a diversi anni di lavoro. Dovendo poi pubblicare nel gruppo alcuni video e utilizzando YouTube come piattaforma, mi sono accorto che le visualizzazioni salivano a cifre piccole ma importanti e ho provato a dedicarmi sistematicamente alla produzione di video. Dopo aver visto il notevole gradimento del pubblico, la storia romana, da semplice passione, è diventata parte della mia sfera professionale e lavorativa, ed ora è un progetto di divulgazione multicanale.

Qual è la parte di storia di Roma che ti affascina di più? E qual è quella che affascina di più il pubblico?

In realtà non c’è una “porzione” della storia romana che mi interessa o affascina più delle altre, ma singoli episodi o dinamiche. Come l’assedio di Gerusalemme, le grandi sfide sociali affrontate da Ottaviano Augusto, o le riforme di Marco Aurelio. Mi piacciono molto le storie degli “sconfitti” che pure sono stati uomini dalla levatura eccezionale: Spartaco, Sertorio, Pompeo.

Il pubblico è affascinato senza dubbio dal periodo fine repubblicano, quello di Cesare e di Augusto. Anzi, a dirla tutta, mi spiace che l’attenzione spesso sia fossilizzata su GiulioCesare-GiulioCesare-GiulioCesare, e si ignorino altri momenti fondamentali del periodo primo repubblicano o imperiale, che invece sono di enorme fascino ed importanza per la storia europea.

Secondo gli studi gli italiani sono tra i popoli più studiosi al mondo. Come giudichi il livello di preparazione medio degli studenti soprattutto a livello di coscienza storica?

A livello di “conoscenza” mi permetto di dare come voto un 6. Purtroppo in parecchie situazioni gli alunni vengono riempiti di elenchi, date e liste senza particolare significato che trasformano la storia in una poesia da mandare a memoria. E questo genera una preparazione appena sufficiente.

Se parliamo invece della “coscienza” storica, li trovo invece estremamente predisposti, desiderosi di imparare e anche consapevoli dell’importanza che la storia può avere per la vita di una persona. Insomma, non mi sono mai trovato di fronte un ragazzo che dicesse: “Sì ma a cosa mi serve?”.

Nei nostri canali infatti registriamo veramente tanti ragazzi che si appassionano all’argomento e alcuni di loro vogliono diventare addirittura i futuri divulgatori. Personalmente nutro ampia fiducia nelle generazioni più piccole.

Morte di Giulio Cesare, opera di Vincenzo Camuccini (1806), Museo nazionale di Capodimonte, Napoli

C’è un aneddoto o un personaggio che pochi conoscono legato a quel periodo che ti senti di raccontare al pubblico di MyWhere?

Un aneddoto a mio parere meraviglioso riguarda l’imperatore Augusto. Si trattava del Princeps, dell’incarnazione assoluta del potere, che aveva instaurato un regime intelligente, ma pur sempre regime. Un giorno si presenta a lui un centurione, che chiedeva il suo aiuto come testimone di un processo a suo carico. “Aiutami”, chiese il soldato. “Va bene, ti manderò un mio rappresentante” risposte l’imperatore. E il soldato, con un coraggio che credo pochi avrebbero avuto, congelò Augusto con la frase: “Quando tu mi chiedesti di combattere per te, non mandai un altro al mio posto”. Qualche giorno dopo al processo, si presentò Augusto in persona. Il centurione fu assolto”.

Qualche tempo fa sei riuscito a intervistare lo storico Alessandro Barbero. Ti piacerebbe ripercorrere le sue orme con una carriera anche televisiva?

Alessandro è un punto di riferimento sia per quanto riguarda il lato accademico che quello divulgativo. E’ fuori di dubbio che il suo originale modo di raccontare la storia abbia fatto appassionare migliaia di persone nel corso degli ultimi anni. Sicuramente ripercorrere le sue orme è auspicabile, per me e per qualsiasi divulgatore.

Per quanto riguarda la carriera televisiva, se fosse tecnicamente possibile e a patto di poter raccontare la storia esattamente come è avvenuta, senza ingerenze di tipo politico o comunicativo, mi farebbe ovviamente molto piacere. Ma ripeto, solo ed esclusivamente a condizione di poter raccontare gli avvenimenti e le dinamiche storiche in maniera assolutamente imparziale.

Secondo te perché ancora oggi il tema Roma Antica resta attuale?

Il tema di Roma Antica è sempre rimasto attuale nel corso della storia.

Perché ha creato dei modelli insuperati e per certi versi insuperabili. Ad esempio, lo status del cittadino Romano dell’epoca repubblicana e dello Ius, il Diritto, di cui gode, è stato ripreso dalla rivoluzione francese o dalla costituzione americana. Naturale che un modello di società che ha ancora molto da insegnarci, seppur ampiamente sorpassato sotto alcuni aspetti, rimanga nella memoria collettiva.

Per quanto riguarda gli italiani in particolare, perché è una cultura che sentiamo vicina, ma soprattutto viene considerata come “quella volta che siamo stati grandi, quella volta che dominavano il mondo” e dunque ci permette di trovare una radice comune.

Questo è un valore importante, in un paese che è molto spesso diviso al suo interno e non ha quel senso dello Stato e dell’orgoglio nazionale che è molto più sviluppato in altre realtà europee e internazionali.

antica roma roberto trizio intervista
Università di Yale

Recentemente hai scritto, tradotto e doppiato le lezioni del grande Paul Freedman, storico dell’università di Yale. Ci parli di questo progetto? Hai in mente qualcosa di simile nel breve periodo?

La collaborazione con l’università di Yale è qualcosa di cui il gruppo del Bar di Roma antica va molto fiero. Abbiamo visto le lezioni del professor Freedman, abbiamo apprezzato il suo riassunto e la capacità di schematizzare i concetti, abbiamo pensato di proporle in italiano, e dopo aver ottenuto l’autorizzazione ufficiale dall’università, abbiamo proposto le prime puntate.

Andremo avanti con il doppiaggio e con il progetto.

Ma più che altro abbiamo capito che le “serie” piacciono molto. Dopo il grande successo della nostra playlist su Giulio Cesare, stiamo scegliendo un altro personaggio, magari più originale rispetto al solito, a cui dedicare una serie di video.

Abbiamo notato una grandissima fedeltà alle serie e sicuramente proseguiremo con questo approccio.

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Paolo Riggio

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