Intervista a Segi 16, lo youtuber che sfreccia sullo skateboard

Intervista a Segi 16, lo youtuber che sfreccia sullo skateboard

CASTELLETTO SOPRA TICINO (NO)  – Giovanissimo, talentuoso e pieno di energia. Ecco la nostra intervista a Segi 16, che sul suo canale parla di videogiochi ma soprattutto di skateboard, la sua più grande passione con un successo in continua crescita.

Lo skateboard è uno sport solitario? Per lo youtuber Segi 16 (61 mila iscritti e milioni di visualizzazioni totali sul suo canale) questa è la domanda più assurda del mondo. Il motivo? Perché dello skateboard, oltre ad amare ogni singolo momento, dai trick alle cadute, Segi 16 adora la condivisione. Con chi? Con i suoi amici di Castelletto sopra Ticino, un paesino in provincia di Novara che è diventato teatro dei suoi numeri e delle sue acrobazie.

La storia di Segi 16 è una storia di entusiasmo. È partito da zero come tutti su YouTube, ha imbroccato un video da 17 milioni di visualizzazioni e ha iniziato a costruirci sopra una carriera.

Se volete conoscere da vicino questo ragazzo, non perdetevi la nostra intervista con lui.

intervista a segi 16

Ciao Segi, è un piacere averti tra le righe di MyWhere. Come ti è venuta l’idea di aprire un canale YouTube?

Il piacere è mio! L’idea mi è balenata in testa circa 8 anni fa. All’epoca aprii un canale YouTube dedicato ai videogiochi insieme ad un mio amico in cui parlavamo specialmente di Play 3 e Nintendo Wii. Da piccolo, prima che iniziassi a skateare, ho aperto diversi canali di gaming dove praticavo diversi videogiochi, su tutti Minecraft.

Quando ho aperto questo canale, facevo video registrando dallo schermo del telefono, perché all’epoca non potevo permettermi attrezzature migliori. Cosa è successo a quel punto? Sono arrivato a 20 mila iscritti e in un video che postai raggiunsi 17 milioni di visualizzazioni. Fu la svolta. Grazie a questo boom sono riuscito a comprarmi una telecamera e un computer, è stato un gran colpo di fortuna.

Ti aspettavi questo successo?

No, non me lo aspettavo, ma più che di successo parlerei di successo in formato mini! Non ho pensato a farmi un nome, volevo solo esprimermi e raccontare le mie passioni. Grazie al canale e a questi 2 anni di skate vlog poi, mi sono appassionato di video editing e ho anche cambiato scuola.

Quando si parla di skate non si può ridurre tutto a un semplice sport. È una cultura, anzi forse una controcultura, una filosofia. Per te cosa rappresenta?

Sfreccio sul mio cruiser (uno skate con ruote più morbide fatto apposta per andare in strada) da quando avevo 8 anni. 2 anni fa un mio amico che già praticava skate mi chiese: “Ti va di provare a iniziare a fare trick in skate?”. Quella proposta mi fece venire in mente l’idea di collegare le due cose cioè di far vedere sul mio canale i miei progressi con lo skate passo dopo passo. Che dire? L’attrezzatura ormai ce l’avevo grazie a quel famoso video, l’entusiasmo e la voglia di fare non mi mancavano e il puzzle era completo. Ho iniziato questo bel percorso.

In sunto, per me lo skate rappresenta uno sfogo, un momento in cui stacco e mi diverto con gli amici provando a fare trick, cadendo, facendomi male ma rialzandomi sempre per riprovare.

Qual è il tuo video a cui sei più legato?

Il video a cui sono più legato è “Provo nuovi trick in skate”. In quel video si capisce davvero quanto sia divertente e stimolante skateare in compagnia.

Premessa: esistono molte skater donne, ma in che misura lo skate è una “cultura maschile”?

È uno stereotipo percepito da chi non pratica skate. Ovviamente la maggior parte delle persone che si cimentano nello skate sono maschi ma fidatevi, in questi anni ho visto moltissime ragazze negli skatepark. Penso che molte ragazze abbiano paura del pensiero della gente per questo ci pensano bene prima di iniziare. Questo forse è anche dato dal fatto che quando pensi ad uno skater pensi ad una persona che cade, si fa male, si sporca questo non è visto dalla società come un comportamento femminile. Erroneamente ovviamente! Le cose comunque stanno cambiando. Sul mio gruppo Telegram ci sono moltissime ragazze.

Quale consiglio ti senti di dare a chi vuole imparare seriamente ad andare sullo skate?

Iniziate, non pensateci 2 volte, è un mondo incredibile che vi cambierà il modo di vedere le cose. Vi farete male molte volte, ma vi rialzerete sempre e ci riproverete. È un po’ una metafora della vita!

Secondo te lo skate è uno sport solitario?

No, non lo è per niente. Per me è uno sport di gruppo, da fare con gli amici. A volte vado da solo, ma senza gli amici che ti spronano e che ti motivano a chiudere un trick non è la stessa cosa.

Una domanda un po’ strana, me ne rendo conto. Che rapporto hai con la tua città? Ti ha favorito o ti ha ostacolato nel percorrere la tua passione?

Sono nato in Albania e mi sono trasferito a 3 anni con i miei genitori in Italia. Attualmente vivo in Piemonte a Castelletto sopra Ticino, un paesino da 10 mila abitanti.

È un posto tranquillo e questo aspetto mi piace molto. Qui ho la mia vita e i miei amici. A Castelletto non c’è mai stato uno skatepark e per percorrere la mia passione ho sempre dovuto fare 4 km a piedi o in skate per arrivare allo skatepark che vedete in ogni skatevlog. Non posso dire però che Castelletto mi abbia ostacolato per fare skate.

Grazie Segi, continua ad addestrarti e farci vedere i tuoi miglioramenti!

Grazie a voi! Lo farò senz’altro.

COME SEGUIRE SEGI 16

YouTube

Instagram

Telegram

 

 

 

 

Paolo Riggio

Leave a Reply

Your email address will not be published.