Covid, 1 anno dopo cosa è cambiato? Dal ritorno della natura alla minaccia profetizzata da Bill Gates

Covid, 1 anno dopo cosa è cambiato? Dal ritorno della natura alla minaccia profetizzata da Bill Gates

MONDO – La battaglia contro la pandemia, iniziata esattamente un anno fa, non è ancora finita, ma all’orizzonte si prospetta una nuova minaccia da combattere, profetizzata dal visionario Bill Gates.

Di questi tempi, un anno fa, ci siamo ritrovati costretti nelle nostre case, ad espiare una pena forse non commessa. Abbiamo cantato dai balconi, visto ragazze e sportivi allenarsi in casa in cucina o su un terrazzo. E ancora, abbiamo sfornato pizza e pane fatti in casa a tutte le opere. Insomma, milioni di italiani sono diventati improvvisamente star con un’arte propria, esclusiva, da sfoggiare davanti agli occhi di tutti. E poi? E poi i media, gli annunci di Conte e del professor Locatelli. I balconi fioriti e le finestre erano il nostro unico contatto su un mondo che andava a sgretolarsi, e tutte le notizie che venivano da fuori non facevano altro che gettarci nel terrore e ricordarci quanto fossimo fortunati ad essere ancora vivi. Marzo 2020 – Marzo 2021. Covid, 1 anno dopo cosa è cambiato? Proviamo a fare chiarezza.

PAPERELLE A PARIGI E UN PUMA SULLE STRADE DI SANTIAGO

Covid 1 anno dopo cosa è cambiato
Covid 1 anno dopo cosa è cambiato? A Parigi sono tornate le papere

Di testimonianze meravigliosamente originali e anche un bel po’ bizzarre ne abbiamo avute molte ma quella di cui oggi sembriamo esserci davvero già dimenticati è stata il prepotente risveglio della natura.

La natura ci è apparsa nei modi più insoliti prendendo finalmente piede e riappropriandosi degli angoli di mondo che sembravano essere posseduti solo dall’uomo.

Sembrava quasi che il blocco subito dalla specie umana avesse fatto sbloccare tutto il resto degli esseri viventi quasi come una consecutio temporum del mondo animale.

Per le strade di Parigi si sono palesate delle paperelle che si sono tranquillamente fatte un tour per la città e come non dimenticare le anatre nella barcaccia di piazza di Spagna a Roma? La natura durante il Covid è tornata tra noi. È tornata a Trieste ed Anzio con l’arrivo dei delfini per non parlare infine dell’incursione di un puma tra le vie di Santiago del Cile.

MARZO 2021: IL NUOVO LIBRO DI BILL GATES DA 50 MILIARDI A ZERO 

Covid 1 anno dopo cosa è cambiato? Una nuova minaccia profetizzata da Bill Gates

La natura con il lockdown si era ripresa solo degli spazi già antropizzati ma forse pensare di preservare quelli in cui è più incontaminata oggi diventa una necessità se non un obbligo.

A ricordarcelo è stato Bill Gates, che dopo aver predetto la possibilità di un’epidemia distruttiva ben 6 anni fa, è uscito in questi giorni in libreria con il suo nuovo lavoro dal titolo Clima. Come evitare un disastro. Le soluzioni di oggi. Le sfide di domani.

Nel suo libro, Gates si si sofferma su una nuova minaccia, vale a dire il cambiamento climatico, un argomento nevralgico di cui si parla senza però procedere con atti davvero concreti.

Per affrontare il tema, Bill Gates ci mostra dei numeri eloquenti: ogni anno si aggiungono nel pianeta ben 51 miliardi di tonnellate di gas serra, mentre zero è il numero di tonnellate a cui dobbiamo arrivare.

Faceva sorridere la frase del giovane Bill Gates nel 1980: “Porteremo un Computer in ogni casa”. i partner di IBM che gli avevano commissionato il primo sistema operativo (MS dos) sogghignavano davanti all’apparente megalomania del giovanotto di Seattle.

La profezia oggi si è più che avverata quindi meglio non sottovalutare le teorie di questo Uomo.

BILL GATES: “IL CAMBIAMENTO CLIMATICO? SARA’ UN DRAMMA PIU’ GRANDE DELLA PANDEMIA”

“La lotta al coronavirus è come una guerra mondiale. Determinerà quest’epoca e i danni saranno enormi per tutti. Ma almeno questa volta stiamo combattendo tutti dalla stessa parte, l’umanità è schierata contro il virus. La sfida ai cambiamenti climatici invece sarà più difficile, ma ci sono così tante persone preparate ed idealiste a lavorare a questa causa che da qui a 10 anni vedremo risultati concreti.

Auto elettriche, pannelli solari, batterie agli ioni di litio e hamburger vegetali sono utili, ma non bastano. Intendiamoci: non c’è abbastanza terra sulla Terra per piantare gli alberi sufficienti a compensare la nostra dipendenza dal carbonio. Va fatto un piano climatico serio. E ancora non lo abbiamo”.

Testo di Sara Carletti

Autore MyWhere

Leave a Reply

Your email address will not be published.