Quanti “previdero” il Coronavirus? – Parte 4. Lo strano caso di Homer Simpson e Bill Gates

Quanti “previdero” il Coronavirus? – Parte 4. Lo strano caso di Homer Simpson e Bill Gates

MONDO – Non solo le criptiche parole dei veggenti del passato e la letteratura di fantascienza presentano curiose coincidenze che sembrano nascondere profezie di eventi che stiamo vivendo oggi. Anche alcune note serie televisive come I Simpson hanno dimostrato in più occasioni immagini che non sarebbero dovute esistere. Cosa accomuna il giallo e pacioso Homer Simpson, amante della birra Duff, e Bill Gates, filantropo e magnate che creò il sistema operativo informatico Windows 95?

Un ambito a parte, nell’universo delle “profezie laiche”, è da riservare tutte quelle strane coincidenze che dalle storie delle opere letterarie si estendono a quelle magari comparse in episodi di note serie televisive, film, quando non addirittura ad alcune pubbliche dichiarazioni pronunciate in tempi non sospetti da personalità di spicco. A legare infatti i gialli personaggi di fantasia nati dalla matita di Matt Groening e il padre della rivoluzione informatica che ci consente oggi, specie in tempo di isolamento forzato, di non essere totalmente vittime della totale alienazione individuale e del crollo della civiltà, è l’aver previsto con anni di anticipo alcuni avvenimenti effettivamente verificatisi. I Simpson presentano diversi casi di questo tipo. Tra le coincidenze più sorprendenti vi sono l’aver mostrato, in vecchie puntate, oggetti molto simili agli attuali smartwatch, eventi come l’inaspettata elezione americana del Presidente Trump o performance di grandi star come Lady Gaga. Il tutto, attraverso immagini molto simili a quelle realmente comparse sui media di tutto il mondo diverso tempo dopo. Anche nel caso del Coronavirus possiamo trovare qualche riferimento, benché meno preciso rispetto a quanto accaduto per altri avvenimenti. Nell’episodio 21 della stagione 4, Homer ordina uno spremiagrumi online, ma ad Osaka un dipendente ammalato contamina il pacco da spedire a Springfield, la città americana in cui vivono i protagonisti della serie. L’incidente causa così tra Homer e il resto della comunità la diffusione di un generico virus rappresentato da grossi punti rossi. Unica coincidenza con l’attuale epidemia in corso è data dalla sua origine in Estremo Oriente, ma si tratta, nella puntata dei Simpson, di una città giapponese.

Ben più scalpore hanno suscitato recentemente alcune immagini tornate all’attenzione di diversi professionisti dell’informazione a partire dal marzo scorso. Non hanno fatto eccezione i programmi televisivi di approfondimento come Non è L’Arena, condotto da Massimo Giletti sul canale La7. Le immagini riguardano alcuni momenti di un discorso tenuto durante una TED Conference del 2015 da Bill Gates, fondatore di Microsoft, da cui nacquero i sistemi operativi informatici Windows nel 1995. Nel corso del suo intervento, il grande imprenditore descrisse le grandi paure collettive dei decenni addietro ripercorrendo i suoi ricordi: Quando ero ragazzo, il disastro di cui ci si preoccupava di più era la guerra nucleare. Le immagini di allora mostravano poi un barile del tipo posseduto in cantina da quasi tutte le famiglie americane, che avrebbero dovuto utilizzarlo per attingere viveri in caso di attacco. Poco dopo, il passaggio fondamentale del discorso di Gates: Oggi, il più grande rischio di catastrofe globale non è più questo. […] Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone nei prossimi decenni, è più probabile che sia un virus altamente contagioso piuttosto che una guerra. Anche queste dichiarazioni hanno contribuito a rinverdire tesi complottistiche da parte di quanti sostengono che certe “previsioni” non siano altro che frammentarie anticipazioni di oscure trame geopolitiche che coinvolgerebbero statisti e personaggi di spicco di tutti i settori nel mondo. Più probabilmente, però, occorre vedere nelle dichiarazioni del papà di Microsoft un’analisi lucida e lungimirante del presente da parte di una delle più brillanti menti dell’Occidente, piuttosto che le sconcertanti rivelazioni di un rettiliano sotto mentite spoglie, da cui dedurre diaboliche macchinazioni di riduzione della popolazione mondiale. Eppure, a tener vive velenose insinuazioni serpeggianti sarebbero ulteriori elementi. Il 27 aprile 2018, durante una conferenza annuale sui programmi educativi della Massachusetts Medical Society a Boston, il miliardario filantropo paventò, in maniera più circostanziata che in passato, la diffusione di un nuovo virus pandemico a partire dal sud dell’Asia. Bill Gates dichiarò anche che in questa evenienza sarebbero potute morire 30 milioni di persone. L’attuale aumento demografico globale e il progressivo degrado ambientale renderebbero infatti il mondo completamente impreparato alle nuove pandemie. I dati aggiornati al 29 aprile sull’emergenza Coronavirus nel mondo parlano di 3.147.626 contagi, 218.187 morti e 961.871 guariti. In Italia le persone contagiate sono invece 201.505. A partire dal 4 maggio si prevede, dalla fonte meno medianica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’inizio della fase 2 nella gestione della situazione sanitaria, con l’allentamento delle misure restrittive, la parziale riapertura delle attività produttive e tante incertezze sul prossimo futuro.

bill gates
Immagine da Make It – cnbc.com

In questi giorni è ancora la voce di Bill Gates a pronunciarsi in merito agli sviluppi della pandemia. Secondo il tycoon, un recupero della normalità non potrà avvenire prima di uno o due anni e vi sarà solo grazie a un vaccino. Anche su tale fronte, la sua figura è apparsa impegnata in primo piano. È notizia dei primi di aprile che, attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation, il padre di Microsoft abbia donato 100 milioni di dollari per finanziare fabbriche che produrranno il vaccino anti Covid-19. Non sono mancati coloro che hanno riletto anche tali fatti alla luce di filtri interpretativi quantomeno singolari. I social e non solo pullulano di pagine irte di illazioni secondo cui lo stesso Bill Gates, come avrebbe fatto ai tempi della Spagnola suo nonno Frederick Taylor Gates, stretto consigliere di John Rockfeller, starebbe lucrando attraverso la diffusione di vaccini per un male creato ad hoc. In un simile quadro rientrano anche le antenne del 5G, grazie alle quali dilagherebbe il virus, che ci aspettiamo il cittadino “adeguatamente contro-informato” sappia contrastare con degli audaci gargarismi alla candeggina. Siamo ovviamente tra coloro che, pur non essendo medici, sconsigliano tale pratica, come probabilmente a maggior titolo invitiamo a diffidare di simili teorie malsane e infondate. Restano sullo sfondo di quanto detto i soli fatti, che danno certo da pensare. Possiamo dire per certo che Bill Gates abbia parlato almeno dal 2015, sempre meno velatamente, di un rischio pandemico al quale non saremmo stati preparati. È sicuramente sorprendente, poi, il fatto che la sua analisi dei nostri tempi sia riuscita a intravedere con anni di anticipo anche il luogo dell’origine del virus. Con tutta evidenza, però, la capacità di leggere la realtà e di intuirne gli sviluppi prima dell’uomo comune rientra nelle caratteristiche che rendono le persone più influenti del mondo le migliori nel loro campo. Se Bill Gates non fosse una di queste, è probabile che oggi staremmo scrivendo questo articolo battendo a macchina o visualizzandolo sullo schermo nero di un computer provvisto di MS-DOS.

Il nostro viaggio prosegue… Ci addentreremo in uno degli fenomeni più densi di mistero. Quello delle apparizioni della Madonna. Tante sono le persone, in tutte le parti del mondo, che da secoli raccontano di aver vissuto in prima persona tali esperienze straordinarie, in molti casi riconosciute anche dalla Chiesa, notoriamente restia a esprimersi in merito. C’è chi afferma di aver ricevuto, molto tempo prima dell’emergenza che stiamo vivendo, dei messaggi direttamente dalla madre di Gesù, in cui vi sarebbero accorati appelli di conversione ed espliciti riferimenti a una prossima epidemia. Cosa contiene esattamente il testo di questi messaggi e quanto essi possono essere ritenuti attendibili? Questo e molto di più nella quinta parte del nostro speciale dedicato alle profezie sul Coronavirus.

Stefano Maria Pantano

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