Paolo Conte: compie 85 anni il grande cantautore italiano

Paolo Conte: compie 85 anni il grande cantautore italiano

ACCADDE OGGI –Il 6 Gennaio del 1937 nasceva Paolo Conte, il pianista e compositore jazz che a modo suo ha raccontato un’epoca. È fin troppo semplice poterlo apprezzare. La sua musica vera non cambia con il passare degli anni.

Nella sua lunga carriera Paolo Conte è stato autore di musiche per altri artisti, spesso collaborando con il paroliere Vito Pallavicini. Stimato tantissimo anche dal pubblico francese e da altre platee internazionali, è un musicista forte e fragile tanto quanto lo è la sua musica senza tempo.

La sua apparente normalità lo vede nascosto dietro al pianoforte, poi appena la sua voce unica e caratteristica intona le prime strofe, esce fuori il talento cristallino. Chi ha avuto la fortuna di assistere ad un suo concerto live difficilmente dimentica quell’evento: mai distante dal suo pubblico, sembra sentirsi vivo solo in quel momento.

PAOLO CONTE: SMORFIE E SIGARETTE

Niente più ti lega a questi luoghi! Prima che il ritmo jazz inizi a far saltellare la sala, il pubblico lo vede sedersi al piano e quell’aspetto da antidivo fa riflettere. Pare quell’impiegato del catasto che ci ha fatto attendere quaranta minuti per una visura. Poi la luce si abbassa e lui si aggiusta la giacca nelle spalle.

Neanche questo tempo grigio! Le dita iniziano a giocare con i tasti e tutto cambia, lo spettacolo ha inizio. Quel pianista ora non sembra più un uomo qualunque perché sta facendo battere le mani a tutta la sala. Qualcuno gli grida: Grande Paolo!

Via via vieni via di qui! Il percussionista alle sue spalle sorride perché è felice di condividere quel sound ancora una volta con il suo maestro che si è appena acceso una sigaretta. Canta e suona. È innamorato del suo pubblico e trasmette quell’armonia di frasi semplici e profonde.

Entra in questo amore buio pieno di uomini! Eccolo, si muove. Suona e si muove. Spalle, petto, le braccia prendono il volo. E la faccia. Quella vive di vita propria. Iniziano quelle smorfie tipiche di Paolo Conte, di quel genio del jazz che sente nel profondo quello che sta cantando.

PAOLO CONTE: IL FUMETTO

La personalità musicale di Paolo Conte ha spesso incontrato il mondo dell’illustrazione. Molti fumettisti hanno dedicato al cantautore uno schizzo su carta. In particolar modo ricordiamo il disegnatore Hugo Pratt. Infatti, nel 1982, il padre di Corto Maltese ha raccolto in un volume venti disegni che descrivono Paolo Conte. La raccolta si chiama Le canzoni di Paolo Conte ed il lato nozionistico è stato curato da Vincenzo Mollica. L’omaggio figurativo di Pratt in china e carboncino rappresenta l’universo musicale dell’artista dagli esordi al grande successo.

Anche Milo Manara ha riprodotto mondi esotici, da sempre cari al musicista, ispirandosi alle canzoni, alle melodie ed ai testi. Guido Crepax e Sergio Staino hanno fatto disegni analoghi ispirati al pianista.

Questa tendenza a riprodurre in immagini le varie canzoni del cantautore ha ripreso spinta in questi ultimi anni. Infatti, nel 2009 è uscito per la collana Strippers una raccolta di fumetti di Gino Vercelli. Ha usato le tecniche più disparate come quella dei Manga giapponesi o ispirate al classico tratto Disney Topolino.

SEMPRE IN TOUR

Paolo Conte

Se ci fate caso, sono proprio i più umili come Paolo Conte che si concedono più spesso al loro pubblico. Instancabile come un carpentiere del pianoforte, gira lo stivale da anni andando a conoscere i suoi fans da vicino. Canta. Lo fa perché è questo che sa fare meglio e ci tiene ad essere accessibile.

L’ho incontrato in aeroporto diversi anni orsono. La semplicità con la quale si è intrattenuto cinque minuti a parlare con un perfetto sconosciuto come me è stata disarmante. Non ho sentito la differenza di età o la indubbia distanza fra una star ed un adolescente in ciabatte. Credo che i grandi interpreti lo siano quando sanno donarsi: Paolo Conte è fra questi.

Da qui il passo al tour, alle date, alle serate nei teatri è molto molto breve. Lui ha fame di normalità e la necessità di suonare in pubblico. Chi lo ha seguito e ne conosce lo stile, ha la certezza che un suo vinile non è paragonabile all’ascolto live. Questo lo sa lo spettatore, ma lo sa anche Paolo Conte.

Dicevamo che è nato nel 1937 e possiamo confermare che siamo nel 2022. Questo non ferma la sua voglia di pubblico, la fierezza di mettersi alla prova sera dopo sera. Vi invito ad andare sul suo sito personale ed a constatare con i vostri occhi le date programmate per questo nuovo anno. Se siete interessati però sbrigatevi perché questo arzillo ottantatreenne è già Sold Out sino a Maggio.

PAOLO CONTE: BIO OMERICA

Paolo Conte__Credits: Daniele Zedda

Fare una biografia di un artista così diventa improbo. Sarebbe come tentare di scrivere ogni emozione vissuta da Ulisse nell’Odissea. Sarebbe dura anche per Omero mettere in fila le giornate vissute da Paolo Conte, i suoi incontri, le sue avventure sopra e fuori dal palco. Ci scusiamo dunque per questa sorta di riassunto scolastico di poco valore emotivo.

Possiamo ricordare che è nato ad Asti e che le sue due grandi passioni sono il jazz e le arti figurative. I testi delle sue canzoni sono influenzati dalle suggestioni che gli hanno offerto la vita, il cinema e la letteratura. La carriera sboccia negli anni sessanta, fiorisce nei settanta, diventa di colori accesi negli ottanta e prosegue, fra silenzi ed esplosioni, sino ad oggi.

Paolo Conte dipinge più o meno dallo stesso momento nel quale ha iniziato a fare comporre canzoni. La musica e la pittura sono i suoi vizi capitali, uniti dal desiderio di mettere il naso nel gusto degli anni Venti. I suoi dipinti appaiono davvero riconoscibili, un marchio di fabbrica tenue ma forte per ricordare gli inizi del Novecento.

Paolo Conte ha condotto la sua vita all’insegna dell’arte, un rivoluzionario a suo modo. Un inventore. Un precursore amante del primo cinema in bianco e nero. Un ammiratore del primo jazz preistorico che ben cammina a braccetto con l’avanguardia pittorica, il cubismo, il da-da.

Vivere un secolo porta a sentirsi pesanti, ma il fardello che Conte gestisce ogni giorno è così pieno di esperienza da sorreggerlo quando è stanco o quando pensa di cadere. Quando canta sembra comunicare che non serve niente di particolare per essere lui. Il messaggio che manda ai giovani è quello di essere curiosi, di sperimentare, di affrontare questo nuovo secolo senza limiti.

I SUCCESSI SCRITTI PER ALTRI

Modestia e consapevolezza: altre due virtù di Paolo Conte, sinonimo d’intelligenza. Nel corso della sua lunghissima carriera ha scritto molti brani per altri artisti. Una volta concluso un pezzo ha avuto la capacità di mettersi in discussione e riflettere se fosse adatto alle sue corde.

Verso la metà degli anni Sessanta scrive una serie di canzoni portate al successo da illustri interpreti, da voci dotatissime e carismatiche che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. Scrive Azzurro per Adriano Celentano e quel pezzo è il simbolo di una nazione e di un’epoca.

Scrive Insieme a te non ci sto più per Caterina Caselli. Altro brano che scalerà le classifiche di quegli anni grazie anche a quella ritmica così orecchiabile e tenera al tempo stesso. Una ballata che negli anni è stata interpretata in più lingue e da varie cantanti.

E poi per Patty Pravo scrive Tripoli 69. Una musica ricca di archi e fiati, una sorta di marcetta che una volta ascoltata difficilmente si dimentica. Non ci resta che fare i nostri migliori auguri a questo grande personaggio.

Tanti Auguri Paolo Conte!

Francesco Danti

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