Wirkkala e Zuccheri alla Venini: una doppia imperdibile mostra a Venezia

Wirkkala e Zuccheri alla Venini: una doppia imperdibile mostra a Venezia

VENEZIA – Fino al 13 Marzo 2022, lo spazio espositivo Le Stanze del Vetro, presso l’isola di San Giorgio, propone un’eccezionale doppia mostra con due mostri sacri, Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri, designer presso la vetreria e fornace Venini negli anni ’60. Due approcci diversissimi e due personalità differenti convergono in un singolo spazio espositivo per un interessante confronto sulla visione del design del vetro negli anni ’60.

Wirkkala e Zuccheri alla Venini. Si tratta di due esposizioni distinte e parallele nello stesso spazio che, attraverso 200 opere in vetro, raccontano le esperienze muranesi di due grandi artisti presenti in fornace Venini, sia contemporaneamente che in tempi diversi, soprattutto nella seconda metà degli anni Sessanta: Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri.

Ognuno di loro, con la sua forte personalità, contribuì a caratterizzare la produzione della vetreria che, in quegli anni di grande trasformazione, non solo seppe proporre nuovi modelli senza rinunciare all’uso del colore, nonostante in quel momento a Murano l’uso del vetro cristallo fosse preponderante, ma riuscì anche a rispondere alle nuove esigenze di essenzialità provenienti dal mondo del design.

TAPIO WIRKKALA ALLA VENINI

Tapio Virkkala alla Venini, ph. Enrico Fiorese. © TAPIO WIRKKALA, by SIAE 2021

Il celebre designer finlandese Tapio Wirkkala esordì alla Biennale di Venezia nel 1966 dove si poterono apprezzare gli eleganti esiti del suo lavoro. Forte di un’esperienza nel mondo del vetro nordico presso la manifattura Iittala, Wirkkala coniugò la sua cultura con le tipiche lavorazioni muranesi, dalle quali rimase affascinato, che gli offrirono nuove possibilità espressive: prese progressivamente confidenza con la tecnica della filigrana e con la scoperta del colore, ricorse spesso alla tecnica dell’incalmo per l’esecuzione di manufatti policromi in vetro trasparente affiancando cromie diverse, in prevalenza dai toni freddi, ma anche con note vivaci.

Ne sono un esempio, tra l’altro, le Meduse realizzate in filigrana sommersa, i vasi Pianissimo, i Gondolieri, dalle forme essenziali come i Coreani e le famosissime Bolle, serie queste ultime destinate a un grande consenso, ed ancora in produzione. Caratteristico della sua ricerca è anche l’impiego di murrine di grandi dimensioni, che egli utilizzò in particolare per l’esecuzione di una serie di piatti. In un continuo lavorio, le serie successive nacquero da ulteriori sperimentazioni con l’impiego di stampi, soprattutto nei nuovi piatti, e da variazioni sul tema della filigrana spesso accostata al vetro opaco.

TONI ZUCCHERI 

Toni Zuccheri alla Venini, installation view, ph. Enrico Fiorese

La sperimentazione sulla materia vitrea e sui processi di lavorazione sono invece le note distintive di Toni Zuccheri che, ancora studente di architettura, giunse alla Venini chiamato per dar forma a un bestiario in vetro, presentato alla Biennale del 1964. Sono anatre in vetro policromo insieme a inediti animali in vetro e bronzo (tacchino e faraona) a cui si aggiunse un’originale upupa dalle innumerevoli penne eseguite a caldo e dalla valenza scultorea.

Toni Zuccheri alla Venini, installation view, ph. Enrico Fiorese

Questo primo bestiario, viene affiancato da alcune serie di vasi che dimostrano l’indagine di Zuccheri sulle possibilità della trasparenza, seguite negli anni successivi (1967-68) da nuovi vetri opachi dalle intense colorazioni e dalla linea organica, ispirata al mondo vegetale (Tronchi, Ninfee, Scolpiti). Dalla fine degli anni settanta il bestiario in vetro si arricchisce di nuovi modelli, riconfermando l’interesse di Zuccheri per questo tema, declinato in maniera mai scontata. Di grande interesse è anche il lavoro che l’artista svolge nel corso degli anni sessanta sul vetro di grosso spessore per la realizzazione delle celebri vetrate grosse per e con l’architetto Gio Ponti.

Upupa – Toni Zuccheri alla Venini

Il progetto espositivo Wirkkala e Zuccheri alla Venini è accompagnato da due distinti cataloghi monografici editi da Skira – Tapio Wirkkala alla Venini e Toni Zuccheri alla Venini – entrambi a cura di Marino Barovier e Carla Sonego. Le due monografie illustrano rispettivamente il lavoro di Wirkkala e Zuccheri alla Venini che è stato ricostruito attraverso un’accurata ricerca documentaria basata sia sul materiale d’archivio della vetreria che da quello messo a disposizione dagli eredi.

Per maggiori informazioni sul progetto espositivo Wirkkala e Zuccheri alla Venini, contattare la  Fondazione Giorgio Cini al recapito telefonico: +39 041 2710280
o sul sito web della fondazione. Oppure le Stanze del vetro  o al recapito telefonico: +39 345 2535925

Insomma c’è sempre una bella scusa per andare in questa meravigliosa città, specie in questo periodo! Avete visto le mie foto delle edizioni precedenti del Carnevale a Venezia?

©Marianne Bargiotti Photography 2022

Marianne Bargiotti

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