Tra due mondi: un capolavoro da Palma d’oro

Tra due mondi: un capolavoro da Palma d’oro

ITALIA – Esce il 7 aprile nelle sale italiane questo film di Emanuel Carrère con Juliette Binoche. Una pellicola dura che rende visibile la realtà scomposta tra due mondi.

L’idea di confondersi nel mezzo alla folla è una voglia che parte da lontano, dai classici, dalla storia, al cinema. In piena Rivoluzione francese re Luigi ha tentato di camuffarsi fra la plebe per tentare la fuga e per capire cosa avessero da lamentarsi i suoi sudditi. Più di una favola latina è strutturata sull’equivoco: personaggi vestono panni di altri per capire cosa si prova in una condizione aliena. Nel Principe cerca moglie, Eddie Murphy sovrano di Zamunda, nasconde il suo patrimonio per cercare una donna che non punti alla corona. Tra due mondi mostra il lato più vero di ciò che si prova quando si finge di essere un altro.

TRA DUE MONDI: LA TRAMA

Juliette Binoche è Marianne, una scrittrice affermata che vende milioni di copie ma che, come tutti gli scrittori, non ha un volto troppo conosciuto. Questo film parte infatti, di base, dalla differenza che c’è fra un artigiano della macchina da scrivere ed un cantante o un attore. Sono tutti personaggi di successo, ma lo scrittore vive comunque più nell’ombra rispetto ad artisti più mediatici. Marianne decide di dedicarsi alla stesura di un libro sul lavoro precario. Per farlo prende una decisione radicale: senza rivelare la propria identità, si presenta ad un ufficio di collocamento e viene assunta come donna delle pulizie sul traghetto che attraversa la Manica.

Parte così la sua avventura all’interno di un mondo che non conosce, un viaggio che le permette di entrare in contatto con una realtà quotidiana tanto diversa rispetto al suo mondo. Tocca con mano i ritmi massacranti e le umiliazioni di chi è costretto a quella vita, ma sperimenta anche l’affetto solidale che unisce le sue colleghe tra loro. Stringe amicizia soprattutto con Christele, madre single dal carattere molto forte e combattivo. Ma quando la vera identità di Marianne sarà svelata, tutto il divario sociale si riverserà di botto nel rapporto con le colleghe.

Tra due mondi Juliette Binoche

JULIETTE BINOCHE DA PALMA D’ORO

In molti abbinano il volto dell’attrice francese a Chocolat, alla bella e giovane mamma con il cappuccio rosso in testa che amoreggia con Jhonny Deep. Molto brava anche in quella occasione, precisa, convincente. Però in questo film la Binoche, a mio avviso, ha veramente dimostrato la differenza fra un’attrice normale ed una fuoriclasse. Nei panni di Marianne mostra cosa sia calarsi in una parte e farla propria. Senza timore di sminuire la sua bellezza e il suo fascino, Binoche interpreta una donna di mezza età costretta a lasciarsi consumare dal proprio lavoro. Il volto segnato dalla stanchezza, senza un filo di trucco, con quella pesantezza che solo chi compie dei turni massacranti può avere in mente. L’attrice contribuisce in modo determinante a rendere credibile la storia, a mostrare una verità importante. La Binoche aggiunge ulteriore realismo, qualora servisse, ad una storia che parla di pavimenti sporchi, schiene indolenzite e pochi spiccioli.

TRA DUE MONDI: LE CURIOSITA’

Il film è ispirato al famoso romanzo d’inchiesta della giornalista francese Florence Aubenas. Anche in quel caso si è raccontato del disagio sociale attraverso gli occhi di chi non può gestire come vuole la sua vita. Una sorta di prigionia, di lavoro forzato. La protagonista silenziosa sembra chiedersi: “Cosa ci faccio qui con loro? Come fanno a resistere, a sopravvivere?” . Anche Emmanuel Carrère è uno dei più amati scrittori francesi e questo rappresenta un suo ritorno alla regia dopo tanto tempo.

Durante una delle molte interviste gli è stato chiesto come avesse scelto il cast e perché avesse puntato tutto sulla Binoche e lui ha risposto: “Fin dall’inizio si era stabilito di lavorare solo con attrici non professionisteDue di loro, Nadège e Justine, recitano addirittura nei panni di sé stesse. Conosco Juliette da molti anni e sapevo fosse l’unica in grado di darmi ciò che pretendevo da Marianne. Juliette ha dato un enorme contributo nel lavoro con le attrici, io stesso ero sorpreso dalla sua umiltà e generosità: le ha dirette almeno quanto me, non perché abbia impartito loro delle istruzioni, ma per il modo in cui ha interpretato il suo ruolo al loro fianco”.

Il 30 marzo, questo splendido film ha inaugurato, al Nuovo Sacher di Roma, la dodicesima edizione del Rendez-Vous, il Festival del nuovo cinema francese. Consiglio caldamente la visione a chi ha voglia d’immergersi in una vicenda piena di contenuti e spunti per riflettere.

 

 

Francesco Danti

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