ITALIA – Nei primi tre mesi del 2022 gli acquirenti digitali italiani sono stati 33.3 milioni. Secondo i dati della ricerca di Net Retail, l’89 per cento degli utenti compra in modo abituale e l’86 per cento dichiara di apprezzare le promozioni online. Le aziende, grazie al canale digitale, hanno a disposizione numerosi modi di veicolare svariati tipi di offerte, a seconda della categoria merceologica o di servizio.
Ecco quali sono le principali promozioni marketing 2.0.
A… come agevolazioni “ad hoc”
Se si pensa al commercio tradizionale, le promozioni si confinano a sconti generici sui prodotti, oppure ai saldi/svendite stagionali o di fine attività. Grazie all’e-commerce, le agevolazioni che – come si vedrà – hanno vari contenuti e formule, diventano sempre più mirate e “personalizzate” sui gusti dei clienti e degli utenti.
A partire dal primo “click” su un annuncio, passando per l’e-mail marketing e arrivando ai programmi fedeltà, ognuno di questi step del processo d’acquisto considera sempre di più il cliente come “singolo”, con le sue specifiche esigenze. Ad esempio, nel caso di abbandono di un carrello poco prima di completare un acquisto, il marketing suggerisce di ricontattare il mancato cliente, incentivandolo con uno sconto su quel prodotto o sulle spese di spedizione (si chiama “re-marketing”).
Anche le e-mail, rigorosamente “nominali” e contenenti promozioni speciali in vista ad esempio di un evento come un compleanno, fanno parte di questo approccio orientato al cliente, così come la proposta di un’offerta di tipo “3×2”, ma solo sui prodotti di gradimento, oppure di un pacchetto speciale di contenuti, nel caso di un abbonamento a un servizio telefonico o di tv on demand.
Insomma, quello che una volta era un marketing di tipo “massivo”, ora sta diventando sempre più “customizzato” e incentrato sull’esperienza d’acquisto: la concorrenza non si vince più né solo col miglior prodotto, né solo col miglior prezzo, ma anche e soprattutto instaurando una relazione di fiducia col consumatore fin dai primi passi.
B… come bonus
Di bonus si sente sempre parlare quando ci si riferisce alle iniziative statali (Ecobonus, Bonus Famiglia, Bonus Psicologo, etc.).
In realtà i bonus sono un tipo di incentivo dalla lunga vita: si possono considerare bonus tutti gli “extra”, come ad esempio un pacchetto di pasta “oversize” allo stesso prezzo del formato ridotto. Il bonus, dunque, nell’e-commerce, non è uno sgravio fiscale, ma un vantaggio aggiunto, applicato specialmente nel caso dei servizi digitali. I minuti extra oppure i giga offerti dalle compagnie telefoniche possono essere considerati bonus, così come lo sono, senza dubbio, le promozioni degli operatori di gioco legale a distanza i quali, con i bonus benvenuto dei casinò online incentivano gli utenti alla registrazione, ad esempio con crediti “extra” da spendere nel catalogo. Anche i videogiochi hanno i propri bonus: quelli preordine sono dei gadget o dei contenuti esclusivi riservati a chi prenota un titolo in commercio con il dovuto anticipo, ma un tipo di bonus sono anche le espansioni speciali dei videogames, ad esempio per gli abbonati al Game Pass.
C… come cashback, coupon, codici sconto e campioni omaggio
Anche del cashback si è sentito parlare in merito all’iniziativa di Stato per favorire i pagamenti elettronici.
Nell’ambito dell’e-commerce, il cashback si qualifica come un tipo di programma che permette di ottenere un rimborso in percentuale su una data spesa presso un determinato e-shop, una volta raggiunta una determinata soglia minima. Dalle app aziendali – ad esempio di una catena di negozi – ai programmi delle piattaforme online, come Beruby e Bestshopping, questa pratica – di fidelizzazione, ma conveniente per il cliente – è sempre più diffusa e apprezzata, anche perché il rimborso avviene direttamente sul conto e dunque è tangibile, anche se non immediato.
Molto ricercati dai consumatori sono anche i coupon e i codici sconto, tanto che sono nate anche delle piattaforme che aggregano questo tipo di offerte, come Codicesconto.com o Groupon. La differenza tra questi due vantaggi è nella forma, perché nella sostanza si tratta di sconti applicati a un prodotto/servizio: il coupon deve essere scaricato e può essere anche usato nei negozi terrestri convenzionati – come i vecchi tagliandi, mentre il codice sconto è una stringa che va digitata quando si completa un acquisto, nell’apposito spazio. In ogni caso, investendo un po’ di tempo a scegliere l’incentivo giusto, il risparmio è garantito e può arrivare anche al 20 per cento del totale.
La “c” di campioni omaggio corrisponde, in gergo, al “sampling”. Più che una promozione vera e propria, si tratta di un’iniziativa di marketing che può avere due finalità: far conoscere un prodotto, oppure premiare un consumatore particolarmente fedele. Nel primo caso l’invio gratuito di un tester o di un campione – di un cosmetico, di un detersivo, di un bene alimentare – serve a incentivare l’utente a lasciare i propri dati – utilissimi ai database aziendali – a fronte di una piccola ricompensa, valida anche come prova di qualità. Nel secondo caso, i campioni omaggio possono essere un modo per coccolare i clienti con assaggi di prodotto mirati alle loro abitudini: un piccolo investimento, ma di grande effetto e di sicuro ritorno.
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