Let’s climb the future! Intervista all’artista Ascanio Cuba

Let’s climb the future! Intervista all’artista Ascanio Cuba

MILANO – Ascanio Cuba è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Santiago de Cuba, specializzato in pittura e disegno. Pittore e serigrafo, vive e lavora a Milano, da diversi anni. L’abbiamo incontrato nel suo atelier.

Nel mezzanino del Passante Repubblica di Milano, dal 2018, l’artista Ascanio Cuba ha creato la sua affascinante fucina, Serigrafia Experience Lab.
Figlio d’arte, con padre, Danis Montero Ortega, artista e docente universitario di Storia dell’Arte, Ascanio ha fatto del suo talento lo strumento per trovare la sua strada, con tenacia e determinazione, così come l’omino che si arrampica, verso il futuro, “Climbing the Future”, che è la sua firma, la sua icona e il tuo leitmotiv. Cubano di nascita, pittore, live painter, muralista e serigrafo, ha, finalmente, trovato a Milano la sua seconda patria artistica, e qui ci ha messo anche radici, diventando papà.
Ascanio mi ha aperto la porta del suo studio, mentre sta terminando l’ultimo (immenso e bellissimo!) quadro commissionato per un famoso Studio Legale, dove mixa i simboli architettonici delle diverse città in cui lo Studio ha le sue sedi.

Come nasce la tua arte?

Beh, io sono figlio d’arte. E per me è stata una grande fortuna avere un maestro in casa, nascere vedendo mio padre dipingere. E’ stata una grande fortuna, perché lì ho iniziato la mia scuola, l’ispirazione e anche la motivazione di fare arte. Perché non è una strada così facile, devi avere proprio la voglia ma anche l’interesse e la disciplina di dire “ok, questa sarà la mia strada ed è quello che mi interessa fare.”

“Ormai sono 34 anni che disegno e amo l’arte e tutto ciò che comporta. Quindi il punto di partenza di Ascanio Cuba è stato proprio mio padre, il suo percorso, la sua vita. Adesso siamo belli distanti ma la comunicazione e tutto ciò che ho imparato da lui li sto rappresentando adesso”

Come definiresti la tua arte e qual è il suo focus?

“La mia arte non vorrei focalizzarla né rinchiuderla in uno stile. E’ un’espressione, è un modo di rappresentare proprio la mia vita, quello che voglio esprimere. Dal 2011 rappresento un personaggio, che è quasi un mio autoritratto: è un omino che si arrampica e questo omino si trova un po’ contestualizzato in diversi contesti di vita. La serie è denominata “Climbing the Future” (scalando il futuro). Questo omino si arrampica con un obiettivo importante, quello dell’autore: arrivare a creare, a dare un’arte, a dare qualcosa di importante alla società, perché penso che ogni creativo abbia una grande responsabilità sociale, che, almeno per me, è sempre comunicare qualcosa con la mia arte. E’ quello che sto facendo, prendendo un po’ spunto dalla città, da diversi personaggi, dalla vita. Adesso poi che sono diventato padre, è una responsabilità ancora maggiore. Quindi non è solo arte figurativa. La mia arte comporta un eclettismo, una sperimentazione, una ricerca costante”.
Come dire “oggi vorrei fare questo perché ho visto qualcosa che mi ha motivato a fare arte così, ma sempre rispettando uno stile, che è la gestualità, è l’omino che si arrampica, l’architettura, i vari personaggi.”

Quali sono gli attrezzi del mestiere della tua arte?

Ascanio Cuba racconta: I materiali sono diversi. Per fare un’arte di questo tipo ci vuole sempre una grande sperimentazione, con diversi tipi di materiali. Utilizzo come base la tecnica dell’acrilico, che mi aiuta moltissimo a velocizzare un po’ il lavoro, perché è un colore che asciuga abbastanza veloce. Ma non solo acrilico. Sull’acrilico lavoro con il carboncino. E aggiungo anche una tecnica che ormai uso da dieci anni: la serigrafia, con cui intervengo anche sulle tele. Quindi diventa sempre una tecnica mista, un mix di cose che arricchiscono il processo di creazione.

Quali sono le difficoltà e le soddisfazioni del tuo lavoro? 

Le grandi soddisfazioni sono quando senti che hai pensato a un’idea e che riesci proprio a realizzarla. La difficoltà è quando, a volte, ci troviamo nel mood di una frustrazione creativa, che non riesce proprio a sviluppare, oppure quando finisci un lavoro e vedi che non hai completato, non hai arricchito con tutto ciò che hai imparato fino ad adesso e che manca sempre qualcosa o, infine, quando hai deciso di chiudere un’opera e non ci sono tutti questi elementi.

Dove possiamo trovare le tue creazioni?

Io faccio parte, da quasi ormai quattro anni, del Museo della Permanente, qui a Milano. Ho poi lavorato con diverse gallerie, in mostre internazionali, collettive, ma, diciamo che la mia arte è in giro per la città. Mi sono cimentato nel fare diversi murales, dedicati a personaggi della musica italiana e non solo, anche della letteratura, del cinema, tra cui Morando Morandini, Enzo Jannacci. Ho fatto anche un murales dedicato alla moglie di Dario Fo, Franca Rame. Sono state delle commissioni, però si vede sempre il mio stile, marcato da una gestualità, da un colore che si espande e che gocciola, da un omino che si arrampica.

Quali sono i tuoi nuovi progetti?

La mia arte è sempre un work in progress. Da tre anni, però, sto lavorando a una serie sulle donne. Che ho iniziato quando è nata mia figlia Arianna e ho pensato di fare una serie dedicata alle donne proprio in omaggio a lei. Quindi ho deciso di omaggiare la prima creatura a cui ho dato la vita con questa serie che è ancora in progress. E poi c’è un murales che ho dedicato, l’anno scorso, alla vita, alla creazione, ai miei figli. L’ho intitolato “Passo Quantico“, che racconta proprio la vita, la creazione, il viaggio, la trasformazione. E ci trovi il fiore, il girasole, simbolo di me e della mia compagna, prima della nascita di mio figlio Eros, che, tra l’altro, significa “Dio dell’amore”. Poiché in quel momento, in cui l’amore portava la creazione, la vita, c’era già mia figlia, ci tenevo moltissimo, a volerla rappresentare in questa opera, perché anche lei ha vissuto la creazione del nuovo arrivato. E il filo è l’unione di tutto ciò che si è creato fino ad adesso, la spirale che muove la vita, gli omini che si arrampicano, puntando verso il futuro, che siamo noi e che sono loro.

(La video intervista ad Ascanio è visionabile qui.)

Di Alessandra Mr D’Agostino

Alessandra MR D'Agostino
Latest posts by Alessandra MR D’Agostino (see all)

Leave a Reply

Your email address will not be published.