Mostra Picasso a Roma: da Malaga alla Capitale l’opera grafica di Picasso

Mostra Picasso a Roma: da Malaga alla Capitale l’opera grafica di Picasso

ROMA – Nella Capitale, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna è in mostra l’opera grafica di Picasso con capolavori provenienti dal Museo Casa Natal Picasso di Malaga. Proseguono le celebrazioni per il cinquantenario della morte di Pablo Picasso. Qui vi parlo della mostra Picasso Metamorfico.

Mostra di Picasso a Roma. La Galleria Nazionale d’Arte moderna ospiterà dal 28 giugno fino al 5 novembre una speciale mostra dedicata alla produzione grafica di Picasso dal titolo “Picasso Metamorfico”, in occasione sia del 70° anniversario della grande esposizione del 1953, sia del 50° anniversario della scomparsa del grande artista spagnolo.

Galleria d’Arte Moderna di Roma

Realizzata in completa collaborazione con il Museo Casa Natal Picasso di Malaga e con il supporto di istituzioni come l’Ambasciata di Spagna in Italia, l’Accademia di Spagna a Roma e l’Ente Spagnolo del Turismo a Roma, la mostra è curata da Fernando Castro Flórez e si snoda in alcune sale della Galleria con un corpus di 300 opere tra disegni e incisioni, che riguardano in sostanza quasi tutto il suo percorso artistico essendo state realizzate tra il 1905 e il 1972.

Mostra su Picasso metamorfico

Pur cambiando linguaggi e stili – parallelamente alla sua produzione pittorica – la grafica occupa costantemente una posizione di rilievo nella carriera di Picasso e incarna forse quelli che sono i tratti più distintivi della sua personalità e della sua arte.

Cosa c’entra lametamorfosi”? Se questa parola è per molti un immediato rimando a Ovidio o Kafka, essa non può non chiamare in causa anche Picasso, non tanto perché la sua prima importante serie di incisioni (29 qui in mostra) è dedicata proprio alle Metamorfosi di Ovidio, ma soprattutto per il significato intrinseco del termine associato alla natura trasformativa e irrequieta di Picasso.

Picasso l’innovatore

A differenza di tanti suoi contemporanei, infatti, Picasso con il suo spirito fortemente sperimentatore si è sempre reinventato, non si è mai fermato alle mode artistiche che nel corso del Novecento venivano alla ribalta (astrattismo, surrealismo, arte informale, pop-art, minimalismo, concettualismo, happening e tante altre) riuscendo a mantenere un atteggiamento aperto alle innovazioni ma al tempo stesso rimanendo riconoscibile nel suo stile peculiare.

Ed è a questo tipo di metamorfosi che si ispira il contenuto di questa mostra, dove l’aggettivo “metamorficorimanda alla dinamica tipica dei processi di trasformazione e crescita, che ben si adattano alla circolarità dei processi creativi di Picasso, il quale – come sostiene la direttrice del museo Cristiana Collu – “Con la sua curiosità insaziabile e la sua visione inclusiva, ha non solo inventato e reinventato linguaggi, ma anche se stesso, rimanendo sempre riconoscibile nelle sue sperimentazioni ed interpretazioni del suo stile unico.

Ritratti di Max Jacob

Nella carrellata di incisioni e disegni è possibile seguire l’estro e l’originalità interpretativa della parabola picassiana, dalle prime incisioni del 1905 (Salomè e La danza barbara) alle illustrazioni per Balzac (Il capolavoro sconosciuto), o quelle per le poesie di Gongora e (1948), Cesar Aimé e quelle per le raccolte di Paul Reverdy che si distinguono per l’aggiunta del colore.

L’arte delle incisioni di Picasso

Dal cospicuo numero di incisioni di ritratti femminili, che da soli occupano un’intera sala della mostra, è decisamente evidente come la figura della donna abbia avuto un ruolo preponderante nell’arte di Picasso, a partire dalle donne della sua famiglia (figlia Paloma) alle modelle, amanti e compagne di vita, (Dora Maar, Francoise Gilot, Jaqueline Roque, etc). Anche se a un primo sguardo lo stile di queste litografie può sembrare simile, a ogni ritratto in realtà Picasso riserva forme e linee differenti, in base alla personalità della donna effigiata.

Ritratto muliebre

Nella stessa sala sono esposti in bacheche molti materiali d’archivio come articoli di giornali, lettere, appunti vari, riguardanti la mostra romana del 1953 che lo consacrò in Italia.

Materiali d’archivio

Degna di nota, infine, è la serie di litografie dei cosiddetti “modelli del desiderio”, realizzati tra il marzo e l’ottobre del 1968; si tratta di immagini improntate all’erotismo e al sesso, impulsi che furono sempre un’ossessione nella vita dell’artista, che porta nell’arte senza filtri o idealizzazioni. I toni infatti invitano alla gioia e al piacere, non scevri di una buona dose di umorismo, come a voler esorcizzare e dissacrare tutte le paure, ipocrisie e tabù legati a queste tematiche.

Delle tante mostre che vengono organizzate sul celeberrimo artista spagnolo, questa sicuramente propone un aspetto chiave della personalità e, di conseguenza, dell’arte di Picasso, offrendo una panoramica esaustiva ed eterogenea della sua produzione grafica.

La Galleria d’Arte moderna di Roma non poteva fargli un omaggio migliore.

Giuliana D'Urso

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