Ho colto l’occasione di partecipare al Premio Nazionale Pietro Calabrese che si è svolto a Soriano nel Cimino il 31 maggio per ritornare in questo paese che avevo avuto l’opportunità di visitare a settembre scorso per la sagra della castagna. Tutta la regione della Tuscia è decisamente affascinante, con i suoi monti, il verde, le terme (a Viterbo) e la storia delle sue contrade tra castelli e palazzi antichi.
La terza edizione del Premio celebra, con le firme del giornalismo sportivo e personaggi del mondo del calcio, il noto giornalista Pietro Calabrese scomparso nel settembre del 2010. Con una simbolica castagna d’oro in onore del talento, sono stati premiati firme del giornalismo sportivo e personaggi del mondo del calcio. Il Premio è stato presentato dalla bella e giovane Alessandra Viero, giornalista Mediaset, e Giuseppe Di Piazza, scrittore ed editorialista. La Viero è in realtà molto più affascinante dal vivo nel suo look acqua e sapone che le dona una bellezza più naturale di quanto invece non appaia in televisione. Magari nella conduzione è sempre molto spigliata, ma l’accoppiata con Di Piazza ha dato comunque un impulso di grande professionalità ed ironia allo spettacolo.
Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare, prima della premiazione, gli ospiti invitati. E così abbiamo poi assistito alla premiazione del direttore sportivo della Roma Walter Sabatini, l’allenatore della Sampdoria Sinisa Mihajlovic e il presidente del Brescia Luigi Corioni. Tra i giornalisti premiati Mauro Mazza, direttore Raisport, Giovanni Bruno, direttore Skysport, Massimo Gramellini, vice direttore La Stampa e Umberto Zapelloni, vice direttore Gazzetta dello Sport . Infine a due glorie del calcio, Clarence Seedorf e Vincenzo D’Amico. Era presente al Premio, visibilmente commossa, la figlia di Calabrese Costanza, giornalista del Tg5. E’ intervenuta quando sul palco è salito il nostro Presidente del Coni Giovanni Malagò, amico di famiglia e del padre da lunghi anni. Al Presidente Malagò è andato uno speciale tributo per il suo operato ed il suo assiduo impegno nelle battaglie sportive che precedono o accompagnano tutte le manifestazioni internazionali di tutte le discipline olimpiche. Ed è sempre un’emozione vedere, ma soprattutto ascoltare, le parole di questi grandi personaggi che hanno fatto dell’etica sportiva uno stile di vita e delle vittorie una conquista personale, ma nella condivisione pura, con il pubblico e i tifosi, di carriere glorificate dal successo e dalla professionalità.
Al Premio c’era un folto gruppo di bambini e ragazzi accorsi per un autografo ed una foto con Sinisa Mihajlovic o Clarence Seedorf. Quest’ultimo poi ha fatto un intervento, rivolgendosi alle nuove generazioni, in cui incitava ad amare lo sport, e il calcio in particolare, sempre però con impegno e rispetto senza mai dimenticare che il calcio è solo un gioco. Inoltre ha ricordato a tutti che lo studio è la cosa più importante, di non dimenticarlo mai. E ci ha sorpreso, piacevolmente, questo suo monito!
Poi è seguito un vivace dibattito sul calcio, moderato con classe da Andrea Abodi presidente della Lega Calcio B. La carriera di questo bellissimo uomo, sempre scambiato come sosia di un “Richard Gere italiano” (ma molto più giovane!) che grazie al suo fascino avrebbe potuto avere spalancate le porte del cinema e dello spettacolo, è stata invece sempre legata allo sport. Conosco Andrea da decenni, nuotavamo insieme. E lui dopo i successi natatori ha intrapreso questa carriera nelle diverse Federazioni sportive dove si è fatto sempre riconoscere come un vero leader carismatico, propositivo e costruttivo.
Qui Abodi ha moderato il dibattito con ironia e intelligenza, creando quello scambio di battute in sinergia con i temi e le aspettative. Partecipavano tutti i grandi nomi del giornalismo tra cui il direttore Mauro Mazza e Massimo Gramellini ed era stimolante assistere, per una appassionata di sport ma incompetente di calcio come me, a una tavola rotonda dove i temi dello sport, dell’etica, della comunicazione legata alle regole del gioco, fossero di così grande stimolo anche per la vita professionale di tutti i giorni. Chiaramente, in previsione della partenza dell’Italia per i mondiali del Brasile, il dialogo si faceva più concitato quando si affrontavano tematiche sulla formazione e sulle aspettative di questa nazionale…
L’accoglienza del sindaco del paese ospitante, Fabio Menicacci, che ci ha accolto nelle varie strutture con una ospitalità discreta e piacevole, ha ulteriormente contribuito a farci amare questa località. Il sindaco ha trascorso tutta la giornata con gli ospiti ed i premiati, accompagnandoci anche durante gli itinerari culinari. Abbiamo infatti gustato tutte le specialità della Tuscia, tra cui funghi, carne, e crema di castagne cucinate in ricette prelibate, sia nel pranzo svolto nel bel ristorante “La Faggeta”, nel famoso bosco a 500 metri d’altezza tra i monti Cimini, e poi in una golosa cena di gala all’Hotel Eremo.
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