Il comunista che mangiava le farfalle

Il comunista che mangiava le farfalle

Scritto da Daniele Di Giorgio

“Il comunista che mangiava le farfalle” si avvale della prestigiosa prefazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Mauro Olivi, classe 1937 è un politico di lungo corso. Dopo essere stato segretario della Federazione Bolognese del Partito Comunista Italiano dal 1973 al 1976 fu eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati alle elezioni politiche del 1976 nella circoscrizione di Bologna-Ferrara-Ravenna e poi successivamente riconfermato alle elezioni del 1979 e quelle del 1983.
Ha pubblicato il volume autobiografico “Il comunista che mangiava le farfalle” a cura di Maurizio Garruti per le edizioni Pendragon. Ho intervistato Mauro Olivi in occasione della presentazione romana del suo libro.

Intervista all'On. Mauro Olivi
Intervista all’On. Mauro Olivi

Come nasce l’idea di scrivere un libro?
“Io credo di aver fatto più di 15 prefazioni a libri scritti da amici e un giorno ho detto: ma come, gli ultimi due che mi hanno chiesto di fare la prefazione sono due bravissimi operai che hanno delle esperienze specifiche, uno nell’ambito delle Ferrovie dello Stato, l’altro nell’ambito della Azienda Tranviaria Bolognese; io che ho spaziato in vari campi forse potrei avere qualcosa da dire. Sostanzialmente credo di avere avuto uno stimolo da questi due operai che oggi non ci sono più ma nella mia memoria c’è sempre un loro ricordo vivo”.

Con grande vitalità l’autore mi descrive a tutto tondo molte vicende dei protagonisti del comunismo bolognese e italiano, noti e ignoti; dai trionfi degli anni Sessanta e Settanta fino al declino degli anni Ottanta. Da Enrico Berlinguer a Renato Zangheri, da Guido Fanti a Vincenzo Galetti, tutti entrano in scena come in un romanzo.

Il comunista che mangiava le farfalle
Il comunista che mangiava le farfalle

Come si delinea la storia che racconta nel libro?
“Parte con la dedica a mio figlio Vladimiro, operaio tipografo e si conclude con un elenco di 312 nomi, uomini e donne che hanno vissuto storie vere di lavoro, di famiglia e di vita politica con grande passione e onestà. Il corpo del libro è formato da tanti episodi che mi sono capitati durante la mia vita e che danno l’idea di quella che può essere stata la formazione di un giovane, prima disegnatore progettista, poi licenziato per rappresaglia, poi presidente di una delle più grandi

cooperative d’ Italia, avevo trenta anni. Poi fui eletto in consiglio comunale a Bologna, subito mi fecero capogruppo e quindi dopo più di un anno in questa situazione, non potendo mantenere tutti gli impegni, lasciai questa azienda prestigiosa, la Cooperativa Operaia Fornaciai. Poi descrivo le vicende e le lotte interne al PCI. Nella vita ci vuole un pochino di fortuna, io l’ho avuta e mi ha permesso di completare quell’esperienza parlamentare e poi quella di presidente della lega Coop di Bologna”.

Non mancano momenti divertenti come l’episodio da cui prende il titolo il libro.
Una sera di mezza estate durante un comizio pubblico, una falena entrò nella bocca di Mauro Olivi che di tutto punto per non dovere interrompere il comizio la ingoiò e proseguì il discorso schiarendosi appena la voce.
Ma non mancano nemmeno momenti commoventi, da un ricordo di una serata in cui il grande poeta turco Nazim Hikmet fu ospite a Corticella (frazione di Bologna) “col solo virtuosismo della voce” – scrive Mauro Olivi nel libro – “quell’uomo emetteva una carica ineguagliabile di vitalità creativa, di libero pensiero”.
Una memoria storica senza precedenti che come ha scritto il nostro Presidente della Repubblica nella prefazione del libro “analizza in particolare quel modello emiliano in cui per una lunga fase, si sono intrecciate crescita economica, sviluppo del movimento cooperativo, attenzione alla solidarietà sociale, crescita delle reta di infrastrutture e di sevizi, miglioramento della qualità della vita collettiva e individuale”.

Redazione

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