Come un respiro: un istante che riassume una vita intera

Come un respiro: un istante che riassume una vita intera

ITALIA – Nell’ultimo romanzo, Come un respiro, di Ferzan Ozpetek, il grande regista regala una storia di amore e nostalgia, di mistero e sofferenza. Come un respiro è il tempo di un attimo. Tra il prima e il dopo. Una frazione di secondo. Ma quel tempo infinitesimale è la vita, che scorre e dentro ci lascia la nostalgia per ciò che avremmo potuto fare e la consapevolezza di ciò che siamo diventate.

Come un respiro è il tempo in cui si riassumono i ricordi di una vita, quelli che ti segnano. E se un ricordo, un’immagine, un fotogramma, un’unica fotografia segnasse un’intera vita? Anzi due vite, quelle di due sorelle, dal passato difficile e sofferente, legate da un rapporto simbiotico, ma distanti per più di 50 anni proprio a causa di un evento? Due sorelle con un passato difficile, Elsa e Adele, con una mamma problematica e aggressiva e un legame indissolubile che le ha aiutate a non sprofondare nelle difficoltà della vita, nascondono un segreto. Ci hanno convissuto un’intera vita ed è il motivo per cui sono state separate fino alla vecchiaia, 

perché tutti hanno diritto ad avere segreti, persino chi sembra non averne.

Come un respiro

È così che in un’anonima domenica, poco prima che si tenga il classico pranzo tra amici, alla porta di un appartamento nel quartiere Testaccio, si presenta un’anziana signora. Il suo nome è Elsa Conforti. Proprio lì, tra quelle mura, adesso modificate e ristrutturate, dichiara, non senza imbarazzo e incertezza, di aver vissuto da giovane quando abitava a Roma. E proprio lì vorrebbe curiosare al di là delle spalle dei due sorpresi proprietari. Perché è pur vero che si può partire, si può vagare, si può andare a vivere dall’altro capo del mondo, ma c’è sempre un filo sottile che lega il nostro passato al nostro presente. E c’è sempre un momento in cui la nostalgia si fa più soffocante. Così accade a Elsa, la sorella che è scappata a Istanbul.

Come un respiro

Con il fisico ammalato e affaticato ritorna nell’appartamento dove ha vissuto più di 50 anni prima. Porta con sé il suo carico di mistero e la sua storia, custodita in un fascio di lettere che tiene strette nella borsa. Proprio tramite la corrispondenza epistolare, non corrisposta da sua sorella, Elsa racconta le vicende che l’hanno portata a diventare la persona che è, lontana mille miglia dalla sognatrice che era. Ora sono cambiata. Ho tanto cercato il mio posto nel mondo, ed era dentro di me: proprio qui dove mi batte il cuore, dove fluisce il mio sangue, dove respiro, piango e rido restando viva. Il mio destino sono io. Non mi lascerò mai più trascinare dagli eventi. Nel bene e nel male, tutto quello che mi accadrà l’avrò voluto io. 

Adele Conforti, invece, ripercorre la sua vita in presa diretta. E lo fa non nascondendo il rimpianto e l’amarezza, seduta nella poltrona dove fino a poco tempo prima era seduta sua sorella Elsa. Le due non si incontrano. Il destino ci mette il suo zampino a distanza di più di 50 anni dalla loro separazione. La sua storia e le sue parole, a tratti sfuggevoli e a tratti struggenti, si intrecciano a quelle dei proprietari dell’appartamento, Sergio e Giovanna, e a quelle dei loro quattro amici. Forse, proprio l’incontro con la vita delle due sorelle, con il mistero che aleggia nelle loro due vite e che le ha deviate dal solco originario, potrà portare anche i sei amici a guardarsi dentro. Perché ogni persona ha un segreto o un mistero con cui convive silenziosamente e, molte volte, è complicato guardarsi dentro. Costa fatica e richiede coraggio. Fare i conti con la verità dei propri sentimenti e delle proprie scelte non sempre è facile. In un respiro la vita scorre e si rischia di rimanere aggrappati all’apparenza costruita e dietro cui spesso l’essere umano si nasconde.

Come un respiro

Come un respiro di Ferzan Ozpetek regala anche squarci luminosi su una Istanbul caotica e variegata e riesce a far spostare l’attenzione, grazie alle grandi doti del regista scrittore, su un gesto, su uno sguardo, o sulla descrizione di un oggetto o di un paesaggio.

Non è un vero e proprio libro ma è già di per sé un film!

E se volete ripercorrere attraverso un altro fantastico libro le meraviglie di Istanbul, vi consigliamo quello di Mario Cimarosti dal titolo, AI CONFINI DELL’ASIA avventure e incontri tra zar sultani e maioliche.

Info:

Come un respiro

Autore: Ferzan Ozpetek
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 12 Maggio 2020
N° pagine: 157
Casa Editrice: Mondadori

Instambul Ferzan Ozpetek Come un respiro
Istanbul, dove il quartiere Pera si affaccia al Ponte Galata sul Bosforo, un tempo colonia veneziana. Foto di Mario Cimarosti.

 

Melissa Turchi

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