Matsumoto Seichō. Un posto tranquillo che tranquillo non è

Matsumoto Seichō. Un posto tranquillo che tranquillo non è

ITALIA – Il noir o romanzo nero, variante del poliziesco, è il genere letterario in cui si inserisce l’opera dello scrittore Matsumoto Seichō, intitolata Un posto tranquillo. Il genere non è da confondersi con il romanzo gotico che esprime altre ambientazioni e racconta altre storie. Il noir, così definito per essere cupo e tetro, evoca il mistero e la risoluzione di un’indagine che in genere spinge il protagonista a scoprire, a ricostruire e, appunto, a indagare. Così succede anche nel romanzo di Matsumoto Seichō che presenta alcune caratteristiche che nell’ambito del genere noir lo rendono peculiare.

Un posto tranquillo è l’ultimo romanzo, in ordine di tempo, pubblicato in Italia da Adelphi nel 2020 (traduzione di Gala Maria Follaco), di Matsumoto Seichō (1909 – 1992). L’opera è stata originariamente pubblicata nel 1972 ed è ambientata negli anni 70 a Tokyo. Si tratta di un noir, un romanzo nero, variante del genere letterario poliziesco. Anche se è un noir con caratteristiche anomale in quanto non vi è un omicidio, non vi è un’indagine della polizia, ma c’è il coinvolgimento personale di colui che “investiga”. La ricostruzione dei fatti, pagina dopo pagina, assume progressivamente i contorni di una vera e propria ossessione.

Un posto tranquillo vede protagonista Tsuneo Asai, un fidato e scrupoloso funzionario del Ministero dell’Agricoltura giapponese, che ha costruito la sua posizione con maniacale attenzione.

Si era guadagnato quel posto dopo aver superato un difficile esame. Aveva fatto la gavetta, costruendo la sua carriera passo dopo passo. E quando si era reso conto che contestare l’assurdità e l’ingiustizia del sistema non serviva a niente, aveva deciso di competere con i raccomandati lavorando meglio di chiunque altro. Si era impegnato più di tutti, era sempre l’ultimo a lasciare l’ufficio e per oltre dieci anni era stato oggetto dello scherno e della derisione dei colleghi. (p. 140)

Quando Miyako, la sorella della moglie Eiko, lo chiama al telefono per annunciargli la morte improvvisa di Eiko, Tsuneo Asai sta partecipando a una cena ufficiale di lavoro a Kobe come assistente del capo di gabinetto. Per questo, appena ricevuta la terribile notizia, Tsuneo Asai continua per un poco a pensare al lavoro.

Si percepisce tra le pagine di Un posto tranquillo che Matsumoto Seichō vuole accendere un faro sulle complessità e sulle problematiche connesse con la società giapponese. Le rigide gerarchie e l’etica asfissiante del lavoro, le numerose convenzioni sociali e le subdole apparenze.

Un posto tranquillo

 

 

La morte di Eiko è il tassello iniziale della trama. La sua morte naturale non ingenera un’indagine. Non ci sono i presupposti perché ciò avvenga. Allora cosa alimenta il primo dubbio di Tsuneo Asai nel ricercare la verità sulla morte di una moglie che si comprende parola dopo parola distante e assente nella loro vita di coppia?

Eiko si abituò presto alle attenzioni del marito e, più che amarlo, si lasciava viziare. Di tanto in tanto faceva anche i capricci. (pagina 22)

Il ritrovamento del corpo di Eiko in un quartiere di Tokyo di cui la donna non aveva mai parlato al marito costituisce fatto sufficiente per far scaturire le prime e iniziali domande. Sono poi soprattutto le apparenze e il mantenimento della posizione a guidare i pensieri di Tsuneo Asai, uomo irreprensibile e dalla vita incentrata sul lavoro. La moglie è morta vicino a un albergo a ore. Elemento sufficiente a innescare il meccanismo di analisi dentro cui Tsuneo Asai viene risucchiato. Nasce in lui il sospetto che la moglie Eiko possa nascondere un’altra vita.

Che una donna cercasse di ritrovare la passione ormai svanita dalla sua vita coniugale dandosi a un altro uomo, Asai lo aveva letto nei romanzi, nella posta del cuore delle riviste femminili o nelle lettere ai quotidiani, ma non aveva mai immaginato che potesse capitare a lei. (pagina 51)

Il sospetto e la cura delle apparenze generano in Tsuneo Asai le prime sfocate domande, che crescono pagina dopo pagina in un flusso mentale che assume sempre più i connotati di una vera e propria ossessione. Tsuneo Asai diviene il protagonista di un’indagine, condotta in segreto, che lo porterà da un lato a confrontarsi con le proprie ansie, paure, incertezze e dall’altro lato con il limite invalicabile costituito dal proprio ruolo, purché marginale, costruito all’interno di una società che appare a ogni pagina sempre più basata sull’ipocrisia e sull’apparenza.

Un posto tranquillo è un noir diverso in cui emerge forte la critica verso la società giapponese dell’epoca, (è ambientato negli anni 70), e dove la fa da padrone l’assenza di un vero e proprio caso su cui indagare.

Molto originale in tal senso!

 

L’autore, Matsumoto Seichō (1909 – 1992), è considerato il Simenon giapponese. Ha all’attivo più di 300 romanzi, oltre a moltissimi racconti. Molto conosciuto in tutto il mondo, in Italia sono stati pubblicati tre romanzi nella collana Il giallo Mondadori: La Morte è in Orario del 1957, Come sabbia tra le dita del 1961 e Il palazzo dei matrimoni del 1998. Nel 2018, Adelphi ha pubblicato una nuova traduzione di Ten to sen con il titolo Tokyo Express e nel 2019 l’inedito Kiri no hata con il titolo La ragazza del Kyūshū.

Melissa Turchi

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