FESTA DEL CINEMA DI ROMA – Si è chiusa con un grande successo di pubblico la 19ma edizione della Festa del Cinema di Roma. Elio Germano si è aggiudicato il Premio “Vittorio Gassman” come miglior attore per il film di Andrea Segre “Berlinguer. La grande ambizione” in cui interpreta il ruolo del protagonista. “Un premio a un attore è sempre un premio al cast e questo è proprio un film corale“, ha detto Germano ringraziando tutti. “Adesso che facciamo le prime proiezioni del film, sconvolge soprattutto un po’ le nuove generazioni che si lamentano di non vedere le proprie istanze ascoltate mentre ognuno dovrebbe vedere rispettata la proprio opinione perchè c’e’ scritto nella Costituzione” ha aggiunto l’attore.
Il film “Berlinguer. La grande ambizione” di Andrea Segre ha inaugurato la Festa del Cinema, con Elio Germano nel ruolo di Enrico Berlinguer, esplorando il compromesso storico e momenti cruciali della sua vita. Al cinema dal 31 ottobre.
Con il film “Berlinguer. La grande ambizione”, diretto da Andrea Segre, ha preso ufficialmente il via il 16 ottobre, la 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il film ha riscosso applausi e consensi e sul tappeto rosso dell’Auditorium è sfilato il cast al completo: dal protagonista Elio Germano, nel ruolo dell’ex segretario del Partito comunista italiano, a Paolo Pierobon, Roberto Citran, Fabrizia Sacchi, Elena Radonicich, Paolo Calabresi, Andrea Pennacchi e Giorgio Tirabassi.
“Non volevamo fare un biopic- spiega il regista Segre– così abbiamo circoscritto il racconto a un momento chiave della sua storia: dal 1973, quando sfuggì all’attentato a Sofia, fino al 1978 anno del rapimento e uccisione del leader democristiano Aldo Moro». La sceneggiatura che porta la firma di Marco Pettenello oltre che di Segre, è il frutto di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca, come ricordano gli autori: ”Abbiamo intervistato una quantità sconsiderata di persone: i figli, la scorta, i parenti anche più lontani, tutti i membri del partito della sua generazione ancora vivi, ma anche quelli più giovani. Poi ci siamo immersi nell’Istituto Gramsci che conserva tutte le riunioni dattilografate coi suoi appunti. È stato un viaggio intellettuale stupendo”.
La sfida della pellicola
Il protagonista del film Berlinguer La Grande Ambizione, Elio Germano, tiene invece a sottolineare di aver fatto un lavoro preciso sul corpo, sull’adattamento fisico.“Ho cercato di non caratterizzarlo troppo, di restituire solo qualche dettaglio di Berlinguer: quello su cui ho lavorato è la sua particolare prossemica, l’inadeguatezza, la fatica che mostrava il suo corpo, il peso della responsabilità verso gli altri e l’assoluta mancanza di attenzione verso l’esteriorità”.
Il risultato è un film in cui il valore aggiunto è costituito dai preziosi materiali d’archivio, ben bilanciati con la narrazione di finzione grazie all’esperienza di Segre come documentarista. “La sfida di riunire repertorio e messa in scena è stata da sempre un mio pallino, consapevole dei rischi di questa scelta. Ho sempre pensato che fosse un elemento molto potente di lavoro. A me piace molto questo dialogo. Il film che ci ha ispirato è Milk di Gus Van Sant, dove il repertorio è sia didascalico che poetico e subliminale”.
Berlinguer La Grande Ambizione: un film storico
La pellicola, che racconta la sfida del segretario PCI di coniugare democrazia e socialismo, aprendo al dialogo con la Democrazia cristiana e formulando la proposta del “compromesso storico”, riesce a mostrarci anche il lato più intimo e nascosto di Berlinguer a 40 anni dalla sua scomparsa, a Padova, a causa di un ictus durante un comizio. Ai suoi funerali, celebrati a Roma, parteciparono oltre un milione di persone.
Dopo la presentazione alla Festa, in concorso nella sezione Progressive Cinema, il film sarà presente nelle sale a partire dal 31 ottobre. E il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo vedrà con la famiglia Berlinguer al Quirinale il prossimo 18 novembre. Il regista ha assicurato anche che ci saranno proiezioni organizzate con le scuole: “Mi auguro sia riconosciuta l’attenzione storica del film. Noi crediamo che il nostro film possa essere uno strumento di discussione importante”. Un’opera che insomma non è un omaggio o una celebrazione, ma il racconto di un preciso momento storico.
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