Fin dall’antichità nei mesi di settembre e di ottobre il profumo delle uve e del mosto inebria la campagna delle nostre regioni e consacra il tempo dedicato alla vendemmia.
Ieri come oggi grandi e piccini si apprestano a pigiare con forza e speranza gli acini che diventeranno vino e le famiglie contadine si riuniscono per lavorare e per condividere i frutti della loro terra.
Il fotografo, Giulio Di Mauro, ha voluto dedicare, al tema, una mostra intitolata “In Vigna”. L’esposizione, che si è inaugurata ieri presso l’enoteca romana Cavour 313 e che si protrarrà sino all’ 11 dicembre, consta di venti fotografie originali che fanno parte di un archivio creato dallo stesso artista . Il fil rouge narrativo dell’evento è di carattere antropologico e culturale, in quanto vuole richiamare all’attenzione, il ruolo degli uomini e delle donne, nel rituale della vendemmia.
L’arco temporale delle immagini copre un periodo che va dalla fine dell’800 all’inizio degli anni ’60 e si concentra non tanto sulle fatiche dei contadini, quanto sui momenti di convivialità degli stessi.
Possiamo quindi vedere foto di donne che si intrattengono in conversazione all’ombra e al refrigerio degli alberi, uomini che mordono con soddisfazione i grappoli delle vigne, anziani dai visi segnati che gustano il loro vino e bambini divertiti che si nascondono per giocare. I luoghi ritraggono per la maggior parte la regione del Lazio e toccano le corde della nostra memoria perché riportano in vita i ricordi primari legati alla nostra infanzia e ai nostri nonni.
L’artista vuole recuperare l’importanza che aveva un tempo il vino stesso e celebrarne il significato associativo all’interno e fuori dal nucleo d’origine; affinché oggi non si rimanga indifferenti alla storia che c’è dentro ad ogni bicchiere dell’amato nettare degli dei.
Avvicinandosi alle immagini, volutamente conservate in bianco e nero, si ha la sensazione di sentire le risa e di annusare gli odori di quelle campagne così lontane dal nostro presente, ma così vicine ai nostri cuori.
Questo viaggio immaginario è accompagnata da cene e degustazioni dei vini dell’enoteca Cavour 313.
Invito tutti a tuffarsi per una sera nello spazio-temporale di queste foto ed a conservarne lo spirito romantico, affinché il presente non faccia mai perdere di vista il passato.
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