Robinson di MK

Robinson di MK

Robinson di Mk è lo spettacolo con cui si è chiusa la rassegna di danza contemporanea ideata da Fabrizio Favale e andata in scena al Teatro Duse di Bologna in questa stagione.

Vincitrice alla Biennale di Venezia 2014 dove ha ottenuto il Leone d’Argento, Robinson presentato dalla Compagnia romana MK, diretta da Biagio Caravano e Michele Di Stefano   è una creazione al di fuori degli schemi e cosa non sempre scontata nella danza contemporanea, ha una sua struttura narrativa che si rifà all’opera letteraria di  Michel Tournier ovvero  “Venerdì o il limbo del Pacifico”, malgrado il ricordo del celebre marinaio narrato da Defoe balzi comunque alla mente dello spettatore, il lavoro del coreografo Michele Di Stefano, segue parallelamente quello dell’autore francese: ripercorrere le tappe della storia secondo l’ottica dell’indigeno. Cinquantacinque minuti la durata della rappresentazione, dove in un imprecisato limbo ci appare una figura avvolta all’interno di materasso dorato posto verticale a forma di cilindro. Il personaggio di cui non sappiamo nulla e la cui parte superiore nera  svetta sul giallo con cui è aspersa tutto il resto del corpo, appare e riappare per tempi brevi, osserva, non interagisce, una figura con cui i nostri – perché giungeranno altri danzatori altri Robinson contrassegnati dalla lettera “R”, ma abbiamo anche una danzatrice con la “V” di Venerdì– non si relazioneranno mai.

Una musica incalzante e sincopata, accompagna una sequenza di movimenti che sono spesso gli stessi che tutti i danzatori eseguono: rapidi, quasi  ossessivi, circolari, distanti seppure vicini, non comunicanti tra di loro, o meglio attenti solo a porsi per sé, i danzatori si incontrano simili seppur diversi. Movimenti vorticanti, i loro, precisi, veloci, all’unisono eppure distanti, quasi a voler colonizzare in tale maniera il nuovo spazio, sostenuto anche da una conta martellante con cui la musica sottolinea questa agronomica esplorazione. Tanto è riservato e osservatore l’indigeno, quanto sono attivi, freneticamente in movimento gli altri.  Lo stile d’insieme ricorda quello delle creazioni di Martha Graham, d’altro canto è difficile per chi affronti tale disciplina non confrontarsi con la madre della danza contemporanea tout court, ma questo non è un difetto, se non altro anche alla luce della tematica qui proposta: il diverso, sia colui che naufraga ma anche colui che trova, un confronto difficile da attuare, l’io chiuso in un sé stesso inconsapevole coglie in parte la possibilità di reinventare un’esistenza ma non sembrerebbe riuscirci.

Movenze eleganti, precise, pulite, anche ad evidenziare il buon livello della Compagnia MK   dove i colori chiari trovano piena e risaltante corresponsione anche nelle luci utilizzate, a illuminare quasi sempre la scena. Una pioggia di fiori e di piante tagliate, in conclusione, forse a voler ribadire un inutile spreco e vilipendio della natura e in sottofondo si sente il rumore di un motore, forse un aereo giunto a recuperare quale dei Robinsons?

Lo spettacolo è chiaramente piaciuto al  pubblico,  evidentemente   interessato alla danza contemporanea, prova inconfutabile l’attenzione ben indirizzata al palcoscenico, durante lo svolgimento: uno spettacolo quindi che si presta al ricordo.

CIRCOMASSIMO EXPANDED

Mk

ROBINSON

Coreografia Michele Di Stefano

Con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Francesco Saverio Cavaliere, Marta Ciappina, Andrea Dionisi, Laura Scarpini

Musica Lorenzo Bianchi Hoesch
Set e immagini Luca Trevisani
Disegno Luci Roberto Cafaggini
Assistenza scenica Davide Clementi
Organizzazione generale Anna Damiani e Valeria Daniele
Promozione PAV/Diagonale artistica
Web Biagio Caravano
Produzione mk 2014, Teatro di Roma in collaborazione con Comune di Montalto di Castro e Atcl
Con il contributo MIBACT

Daniela Ferro

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