FIRENZE – É stato presentato il secondo gruppo di quadri tattili prodotti all’interno del progetto “Pittura in punta di dita”, realizzato grazie alla collaborazione tra il Liceo Artistico di Porta Romana di Firenze e l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti del capoluogo toscano.
Con queste ulteriori sette opere che riproducono alcuni celebri esemplari custoditi in Galleria, datati tra il Quattrocento ed il Seicento, salgono a quota 12 i quadri tattili posseduti, cioè leggibili anche da ipovedenti e non vedenti, con l’importante impegno da parte dell’istituzione museale di aumentarne il numero.
I quadri tattili sono stati prodotti durante il Laboratorio di tecniche pittoriche e artistiche diretto dal prof. Gianfranco Terzo di Palazzolo. La loro realizzazione è frutto di uno studio condotto dal Prof. Terzo e dai dirigenti dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Firenze, presieduta da Niccolò Zeppi che hanno elaborato un metodo attraverso cui rendere leggibile l’immagine pittorica, tradizionalmente caratterizzata da una bidimensionalità superficiale.
Gli studenti che hanno lavorato al progetto, sono stati bendati e guidati a sfiorare le superfici dei dipinti per vivere in prima persona l’esperienza del non vedente e riuscire così ad andare incontro alle loro esigenze. Ormai da qualche anno, le tecnologie 3d hanno permesso di realizzare riproduzioni di opere scultoree, che possano essere liberamente toccate e, dunque, conosciute dai non vedenti. In questo caso siamo di fronte a superfici piatte con l’impossibilità, fino ad ora, di maneggiarne il contenuto.
L’obiettivo dei quadri tattili elaborati a Firenze, da un lato è quello di permettere ai non vedenti di individuare le linee presenti nei dipinti originali; dall’altro, le tinte fortemente contrastanti utilizzate non solo rendono gradevoli e istruttive le opere, ma permettono loro di risultare più esplicative e “parlanti” per coloro che sono parzialmente vedenti.
La natura stessa di queste riproduzioni presuppone la necessità di ricercare combinazioni di materiali particolarmente resistenti, per i supporti, per i colori e per le vernici in modo tale da raggiungere dei risultati ottimali e duraturi nel tempo, tali da non essere alterati .dal costante e necessario sfregamento dei polpastrelli.
Ogni dipinto può essere indagato attraverso il rilievo che, a mo’ di stiacciato donatelliano, segue in modo tridimensionale il disegno della pittura. Esso è ottenuto attraverso un impasto di resina e cellulosa; la rifinitura superficiale è operata con resine altamente resistenti al tatto, rendendo i colori durevoli e brillanti.
I quadri tattili sono stati donati al museo, così come quelli realizzati nel 2015 (rappresentanti le cinque Madonne in trono arcaiche della collezione medioevale degli Uffizi); questo nucleo di dipinti sarà messo a disposizione all’interno di un percorso didattico rivolto a visitatori con disabilità visiva ed impiegato in progetti di sensibilizzazione sulla consapevolezza delle proprie potenzialità sensoriali.
Tale progetto si affianca ai percorsi già presenti ed incentrati su esemplari scultorei, quali “Uffizi da toccare”; il “Percorso tattile della Galleria Palatina” ed il “Percorso sensoriale della Galleria d’Arte Moderna”.
Tra le opere di questo gruppo troviamo: Maestro dei coniugi Baroncelli, Maria Balatel; Piero della Francesca, Duca di Montefeltro; Piero della Francesca, Duchessa d’Urbino; Agnolo Bronzino, Don Grazie di Cosimo I de’ Medici; Andrea del Sarto, Dama con il Petrarchino; Sandro Botticelli, Ritratto di uomo con la medaglia di Cosimo il Vecchio; Caravaggio, La Medusa.
Si tratta di importanti supporti per la didattica museale che la Galleria metterà a disposizione di coloro che ne faranno richiesta (singoli, associazioni, etc.) compatibilmente con le condizioni del momento. É in programma di sviluppare una serie di opere di piccole dimensioni da trasportare presso i luoghi di soggiorno di coloro che non possono raggiungere il museo, per motivi collegati alla propria disabilità.
Quadri tattili Uffizi
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