MONDO – Il 4 gennaio si celebra, nel mondo, la Giornata mondiale dell’Alfabeto Braille, un sistema di scrittura e di lettura inventato, per le persone ipo e non vedenti, dal francese Louis Braille nel 1829.
Il Braille si basa sulla combinazione di sei puntini in rilievo al tatto, che, nella loro combinazione, sono in grado di rappresentare lettere, punteggiatura, numeri e simboli universalmente riconosciuti.
I sei punti sono, infatti, disposti in una matrice di due colonne e tre righe e permettono di comporre fino a 64 combinazioni diverse, che però non sono sufficienti a rappresentare tutti i caratteri. Da qui l’utilizzo di gruppi di caratteri braille, per rappresentare i simboli grafici più complessi.
Il Braille, inoltre, prevede che la scrittura venga effettuata sulla faccia opposta della pagina, invertendo quindi disposizione e forma dei caratteri
Il Codice Braille viene utilizzato anche in informatica, anche se i display tattili, invece di sei, riproducono caratteri a otto punti.
L’inventore di questo alfabeto, il giovane Louis Braille, perse la vista, da bambino, da entrambi gli occhi, a causa di un incidente avvenuto nella bottega del padre. La famiglia iscrisse, così, il piccolo Louis alla scuola dell’Istituto dei Ciechi di Parigi. Qui, il direttore aveva inventato un metodo particolare di scrittura e di lettura: applicando un filo di rame su un lato di un foglio, si potevano ottenere dei rilievi delle lettere del testo, che poi i bambini sarebbero stati in grado di riconoscere attraverso il tatto.
L’alfabeto inventato da Louis Braille è l’ incrocio tra questo tipo di sistema di rilievi e l’alfabeto inventato da Charles Barbier, un capitano di artiglieria dell’esercito napoleonico, che usava, invece, dodici puntini, disposti allo scopo di riprodurre i suoni delle parole e non l’alfabeto, per la comunicazione notturna criptata tra le forze armate.
L’Alfabeto Braille è oggi uno strumento imprescindibile di comunicazione per ipo e non vedenti, utilizzato praticamente in quasi ogni lingua, diventando così importante strumento di inclusione e di integrazione sociale.
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