Ivan Poletti. Cucinare con una margherita in bocca

Ivan Poletti. Cucinare con una margherita in bocca

Un giorno mentre ero al ristorante, seduta al tavolo, davanti ad un succulento piatto di tagliolini con prosciutto e limone, il cuoco si avvicinò chiedendomi un parere. Io con la bocca piena e gli occhi sognanti gli dissi che mi sembrava di aver mangiato direttamente dalla bocca del mio amante. Quei tagliolini erano cosi buoni da non riuscire nemmeno a trovare un aggettivo adeguato per rispondere alla sua domanda. Allora fui io a chiedergli come fosse possibile cucinare con cosi tanta grazia e lui mi rispose che quando era innamorato cucinava con la margherita in bocca. La sua affermazione mi fece letteralmente impazzire.

Ivan Poletti

A rispondermi in questo modo è stato Ivan Poletti, chef dell’Enoteca Cantina Bentivoglio di Bologna. Sorriso stampato, carattere gioviale, spirito libero questo giovane ai fornelli, di origini modenesi, ormai si destreggia tra pentole e padelle dalla tenera età di diciassette anni. La passione per la cucina se la porta dietro dai tempi della nonna Marta, da quando la ammirava preparar piatti per la famiglia, lì dal ciglio del tavolo pare sia nata questa passione/ossessione che si porta dentro da sempre. Una cucina maniacale, precisa e umile come lui stesso la definisce, che raccoglie tutto il buono della tradizione emiliana e che non fa mai mancare, in tavola, il Parmigiano Reggiano 24 mesi, l’aceto balsamico tradizionale di Modena, il basilico e il pepe di Sichuan. Ivan riesce a tirar fuori il meglio della cucina bolognese unendo la tecnica, appresa in tanti anni di lavoro, a una costante dose d’amore che riversa nel piatto per farlo diventare tanto buono quanto bello. In fondo si sa, essere cuochi è uno stile di vita. Un condensato di emozioni che si riversano nella cucina raccontando la storia di ognuno di loro, perché dal piatto passano le emozioni, le sensazioni, i malumori e a volte anche le delusioni amorose. Gli chef amano, sognano, si arrabbiano, recitano, e tirano padelle “dietro le quinte” del loro teatro. Ed è proprio questo che caratterizza la cucina di tradizione di Poletti, le emozioni che non perdono mai di vista la vita che partendo dalla cucina entrano a far parte di noi. Ogni boccone che introduciamo, diviene, inevitabilmente, un pezzo di esperienza che, passando dal palato, sfiora l’olfatto, permane nella memoria e solletica il cuore. Un cuoco che ama Apollo e Dafne di Bernini e alla domanda qual’è il piatto dell’amore risponde con tono pacato: “Esiste un piatto dell’amore se riesco a capire le esigenze della persona per cui lo cucino, in realtà ne esistono mille, la cosa importante è cucinarlo con passione, se si ha chiaro questo sentimento, può essere intrigante anche una sola foglia di Basilico ma se proprio dovessi scegliere una portata per fare impazzire una donna le farei la “Cocotte di carciofi con mazzancolle sautè e Icis caramellato al profumo di rum”. Un piatto pieno di emozioni visive, olfattive e gustative che solleticherebbe anche l’amata più esigente.

Cocotte di carciofi con mazzancolle sautè e Icis caramellato al profumo di rum

 

Cantina Bentivoglio
Via Mascarella, 4/B –Bologna
Tel. 051 265416 – Fax. 051 225811

Blue G.
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2 Responses to "Ivan Poletti. Cucinare con una margherita in bocca"

  1. Ivana   4 Ottobre 2012 at 09:35

    mmmmmmmh….quella cocotte….ma il cuoco in questione è già impegnato? 😉

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    • Simona Gavioli
      Blue G.   4 Ottobre 2012 at 11:49

      Cara Ivana, che domandone. Sai che non so proprio risponderti.
      Potrebbe essere interessante fare un’indagine sulla singletudine o meno di certo i chef.
      Per ora posso solo dirti che è stata una bella esperienza mangiare da Ivan a prescindere dal fatto che sia o meno impegnato.
      un abbraccio

      Rispondi

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