Ridere, Piangere, Vivere: Fabrizio Dusi a Bagnacavallo per riscoprire la nostra umanità

Ridere, Piangere, Vivere: Fabrizio Dusi a Bagnacavallo per riscoprire la nostra umanità

BAGNACAVALLO (RA) – Si è aperta il 19 settembre presso il Museo Civico delle Cappuccine, la nuova mostra di Fabrizio Dusi, visual artist milanese con una capacità espressiva immediata e di grande impatto che porta i temi di riflessione lontano dagli scontati panorami “a mascherina” di cui moltissimi artisti contemporanei si sono fregiati di recente, ma porta il punto di vista su distanze e solidarietà, barriere e contatti mancati, solitudine e sostegno reciproco.

Chi è Fabrizio Dusi? Nato a Sondrio nel 1974, milanese d’adozione dal 2005, Dusi è artista, pittore e ceramista che da anni spazia fra vari linguaggi, dalla scultura alle installazioni al neon. Numerose le sue partecipazioni ad Arte Fiera a Bologna e a sua mano le numerose installazioni sia all’SDA Bocconi che alla Casa della Memoria a Milano, la sua espressività passa attraverso un’iconica figura semplificata, alter ego dell’artista, impegnata nei celeberrimi bla bla bla, chiacchiere senza fine, un parlarsi addosso ripetuto ed infinito a sottolineare la mancanza d’ascolto reale tra individui, anche se vicinissimi tra loro.

Fabrizio Dusi

E proprio a questo scopo, all’indomani dell’emergenza sanitaria, Fabrizio Dusi sceglie Bagnacavallo per presentare il suo nuovo progetto artistico maturato nei mesi più bui della pandemia, un progetto che riflette, e invita a riflettere, sui temi che più hanno scosso le nostre coscienze negli scorsi mesi: quanto siamo ancora distanti, seppur vicinissimi, anche all’interno della stessa regione, della stessa città, quanta solitudine abbiamo aggiunto al bagaglio già pesante del vivere moderno e quanto manca ancora al sostegno reciproco, anche dopo un’evento socialmente scioccante come una pandemia globale. La mostra allestita al Museo Civico delle Cappuccine, nell’intenzione dei curatori Diego Galizzi e Chiara Gatti vuol essere l’occasione per riportare l’arte alla sua originaria funzione sociale e pedagogica. Arte come riflesso di un pensiero condiviso, come fonte di stimoli, domande, riflessioni universali. Arte come messaggio e militanza, ma anche arte come presagio e sintonia con la storia.

Fabrizio Dusi

Dusi porta nella cittadina romagnola, un nucleo importante di lavori recenti e appositamente realizzati per l’occasione, oltre ad alcune installazioni site specific tra le quali spicca la monumentale scritta al neon che già da qualche giorno illumina la facciata del Palazzo Comunale di Bagnacavallo e che dà anche il titolo all’intero evento espositivo: Insieme al mondo piangere, ridere, vivere. Il messaggio, tratto da una poesia di Rosita Vicari (attribuita da molti a Pablo Neruda), è un invito forte e luminoso ad affrontare questo nostro tempo resistendo alla tentazione della diffidenza reciproca, del pensiero divisivo. È un invito a prendersi cura, vicendevolmente, oltre le barriere, le chiusure e le distanze.

Il percorso al Museo Civico delle Cappuccine parte dal suo celebre ciclo di Bla Bla Bla in ceramica smaltata, personaggi dai profili pop circondati da bollicine di parole vacue, allegoria di una comunicazione difficile, di un vociare senza senso nel mondo caotico delle relazioni odierne. Altri neon (fra cui una grande sagoma luminosa dell’Italia) realizzati ad hoc per la mostra, dedicati in questo caso alle geografie toccate dal virus e allontanate fra loro da una politica di frontiere chiuse, si alterneranno a una sequenza di dipinti su coperte isotermiche (allusione al tema degli esuli e dei migranti), con le regioni italiane unite da una sorte globale, pur nel dramma dell’isolamento.

Fabrizio Dusi

Nelle diverse sale del Museo si incontreranno poi un omaggio alla figura di San Michele Arcangelo con un dipinto di grandi dimensioni sempre su coperte isotermiche, e una parete intera, rivestita dello stesso materiale, dipinta in loco con l’iconografia di Adamo ed Eva sotto l’albero della Vita. Entrambi accostanti a parole modellate in ceramica, ricollegate al tema della mostra: “crying” nel caso del peccato originale e del dolore che ne è derivato, quale segno di condivisione anche nella presa di coscienza di un fallimento universale; “take care” abbinato idealmente alla figura del San Michele, difensore della fede, che protegge e si “prende cura” degli uomini in vista di un destino di redenzione. Queste immagini trovano un corrispettivo in alcuni esemplari di ceramiche inedite, grandi vasi dipinti con i medesimi soggetti degli arazzi.

Dusi_Bagnacavallo

Esposizione presso Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, Via Vittorio Veneto 1/a, ad ingresso gratuito e con accessi contingentati ed obbligo di indossare la mascherina, visibile il martedì e mercoledì dalle 15 alle 18, il giovedì (10-12 e 15-18) e venerdì, sabato e domenica (10-12 e 15-19). Per info 0545/280911-3, centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it.

Marianne Bargiotti

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