Non è passato così tanto tempo da quando le sfilate delle Maison internazionali che si succedevano nelle settimane dell’Alta moda romana, si svolgevano nei grandi alberghi. Ricordiamo le corse durante le manifestazioni tra un hotel ed un altro, quando gli alberghi più prestigiosi della città si illuminavano dei riflettori del fashion system.
Certo era una gara a chi conquistava le prime file delle hall degli hotel, dove gli scatti dei fotografi catturavano le bellissime intervenute all’evento.
Poi i grandi hanno cominciato a scegliere le grandi piazze, o i musei, fino a ricordare la scelta di Via Veneto in un luglio così piovoso che non ha concesso lo svolgimento.
Poi è venuta l’era di AltaRoma all’Auditorium, dove le asettiche passerelle mal si sposavano con le scenografie delle Maison.
I cataloghi e le campagne pubblicitarie facevano a gara a conquistarsi freddi loft, scavi industriali, set bui ed abbandonati dove le luci e l’abito spiccavano con sfregio. La ricerca del minimalismo, l’esasperazione di un muro crepato, di una strada asfaltata esplodeva nel contrasto dei volti scarni ed emaciati delle modelle dal look diabolico.
Ma il dejavù era alle porte.
Nostalgia dei tempi andati in cui l’Anitona e la B.B., icone di una sensualità irrequieta, ballavano mezze nude sui tavoli, o attraversavano Saint Tropez a piedi scalzi. Ed ecco che una mano spazza via tutto ciò che è sul tavolo per lasciar spazio ad una Brigitte Bardot dall’acconciatura scapigliata e cotonata come copione richiede, dove sovrasta maestoso un prezioso lampadario dalle mille gocce. L’ambientazione è il prestigioso Hotel De La Ville, della Catena Intercontinental, nella famosa Via Sistina a Roma, scelta dal marchio romano di Haute Couture Tilù nella sua campagna autunno-inverno 2012. (qui và la foto bianco e nero di Tilù delle bionda in abito B/N sul tavolo all’Hotel De La Ville)
Nostalgia del Jet Set Hollywoodiano, che vedevano le bellezze austere ed irraggiungibili di Ingrid Bergman e Grace Kelly, quest’ultima dalla bellezza regale che incarna anche il sogno di divenire Principessa. E non per finzione cinematografica, ma per amore! Ma la bellezza mediterranea delle nostre Magnani e Loren viene attualizzata da un’altra azienda italiana di moda che interpreta con una sofisticata Maria Grazia Cucinotta al Regina Hotel Baglioni di Via Veneto a Roma.
Qui l’hotel è come è stato fino a pochi giorni fa, e nessuno potrà ammirarlo durante le festività chiudendo totalmente i battenti per un lunghissimo periodo per consentire un rinnovo, un arredo ed un nuovo glamour. Aspetteremo la primavera per godere della trasformazione dell’hotel, divenuto da circa un anno cinque stelle lusso, per veder brillare la “Regina di Via Veneto”.
E se le sorti di Cinecittà e di Hollywood si intrecciano e si sovrappongono circa un lustro fa, ora la maestria di Sofia Coppola ci immerge in una Versailles attraverso la tragica e appassionante storia della Regina Maria Antonietta. Le ambientazioni, i costumi, il riuscito contrasto delle musiche rock, rendono le meraviglie di questa Regina di Francia, morta sulla ghigliottina nel 1793 a 37 anni, un’attuale fashion victim.
Eccoci allora convertiti, colpiti irrimediabilmente da queste nostalgie, per scoprire, anzi riscoprire, lo sfarzo, il barocco, il rococò, gli stucchi dorati e le grandi specchiere di secoli passati.
Ma a proposito di Regine, pensiamo al film “The Ducchess” che rivede la duchessa di Devonshire Georgiana, interpretata da una splendida Keira Knightley, ci riporta ai fasti reali dove la storia si fonde nella nostra immaginazione. Ed ecco che lo stilista internazionale di Alta Moda, Abed Mahfouz, oltre agli abiti da mille e una notte, inaugura una linea di Abiti da sposa di Haute Couture con il tema “Al Halimah”, che in arabo significa la sognatrice. Nei saloni del Grand Hotel Plaza, ospitato nell’antico Palazzo Lozzano di Via del Corso e costruito da Antonio Sarti intorno al 1834, ritroviamo il perfetto scenario per la collezione.
Un albergo elegante e pieno di storia, spettacolarmente decorato tra pitture che omaggiano la città di Roma, stucchi dorati, vetrate colorate e vivaci cortei di putti, ninfe e satiri. Un arredamento ispirato al grande settecento italiano ed al rococò veneziano in una collezione che brilla di luci, di pietre e di uno sfarzo che il mondo del lusso ci auguriamo ci continui a regalare, e non solo più in sogno. (qui se metti le foto di Abiti da sposa di Mahfouz).
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