Una persona su 3 nel mondo non dispone di acqua potabile. E in Italia c’è un problema di crisi idrica

Una persona su 3 nel mondo non dispone di acqua potabile. E in Italia c’è un problema di crisi idrica

MONDO – Oggi è la Giornata Mondiale dell’Acqua e noi riflettiamo sull’importanza dell’acqua potabile. Per farlo, vi forniamo alcuni dati su scala mondiale e nazionale che evidenziano una situazione a dir poco allarmante. E secondo gli studi, ci restano 10 anni per migliorare le cose…

L’ONU nel 2010 ha dichiarato l’acqua un diritto umano, ma secondo un’indagine dell’UNICEF e  dell’Organizzazione mondiale della Sanità una persona su tre vive in un paese che affronta il  problema della crisi idrica. Il cambiamento climatico, l’inquinamento delle risorse acquifere,  l’aumento della popolazione, la mancanza di infrastrutture, l’agricoltura industriale, gli allevamenti  intensivi sono responsabili della scarsità di acqua in molti territori e mettono in luce la necessità di  politiche di gestione responsabile delle risorse.

VALUING WATER: L’IMPORTANZA DELL’ACQUA E LA CRISI IDRICA

In occasione della Giornata dell’Acqua, che si celebra ogni 22 marzo dal 1992, UN-Water,  l’organismo di coordinamento tra entità delle Nazioni Unite per le questioni relative all’acqua e ai  servizi igienico-sanitari, propone ogni anno un tema per richiamare l’attenzione sull’importanza  dell’acqua come risorsa mondiale e per sensibilizzare a un utilizzo più sostenibile e consapevole.

L’edizione del 2021 porta il titolo Valuing Water, e ha come obiettivo quello di spingere a una  riflessione sul valore dell’acqua come risorsa indispensabile nella nostra quotidianità, evidenziandone gli aspetti sociali, ambientali ed economici. Riconoscerne il valore porterebbe a una  maggiore consapevolezza nei consumi e nella gestione sostenibile delle fonti idriche, la cui  disponibilità è strettamente collegata ai problemi relativi al cambiamento climatico.

Garantire l’accesso a fonti di acqua pulita e sviluppare infrastrutture sostenibili si colloca al sesto  posto negli obiettivi dell’Accordo di Parigi, il cui scopo è “garantire la disponibilità e la gestione  sostenibile di acqua e servizi igienico-sanitari per tutti” entro il 2030. Un obiettivo non indifferente  se si considerano i paesi non industrializzati e in via di sviluppo, che devono affrontare una crisi  idrica dovuta non solo alla scarsità delle risorse, che peggiora a causa del cambiamento climatico, ma anche all’inquinamento delle poche fonti disponibili – 2,2 miliardi di persone non dispongono di  un accesso a fonti di acqua potabile sicura.

LE PERDITE D’ACQUA POTABILE IN ITALIA SONO UN GRAVE PROBLEMA PER IL NOSTRO FUTURO

Problemi di crisi idrica, gestione non sostenibile delle risorse e carenza di infrastrutture efficienti riguardano anche il nostro Paese. In seguito al deterioramento di infrastrutture ormai obsolete, secondo i dati dell’Istat, le perdite delle reti idriche ammontano a 44 metri cubi al giorno per km di  rete.

Basandoci sugli ultimi dati Istat, nel 2018 è andata dispersa il 37,3% di acqua immessa nelle  reti idriche, e, a causa dei consumi eccessivi e della siccità che sta interessando molte zone – nonostante l’Italia sia uno dei paesi con la più vasta capacità idrica – 12 comuni capoluogo di  provincia/città metropolitana, principalmente nel Sud-Italia, hanno adottato misure di razionamento  nella distribuzione dell’acqua.

Una presa di coscienza su come utilizziamo e gestiamo le nostre fonti idriche è fondamentale per  riconoscerne il valore e imparare a usufruirne secondo pratiche sostenibili e volte ad evitare gli  sprechi.

Testo di Lucrezia Corigliano

Images ©Marianne Bargiotti Photography 2021, except where indicated.

Autore MyWhere

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