BRASILE – Un nuovo spazio nella capitale paranaense per celebrare l’opera del grande artista brasiliano João Turin di cui oggi ricorre l’anniversario della nascita (Morretes, 21 settembre 1878 — Curitiba, 9 Luglio 1949).
Con una raccolta di quasi cento opere, fra sculture e bassorilievi, il 14 luglio scorso è stato inaugurato a Curitiba, capitale dello stato brasiliano del Paranà, Il Memoriale Paranista João Turin, dedicato all’artista brasiliano (1878-1949), che negli anni ’20 ha dato un grande contribuito alla formazione di un’identità del suo paese, esaltando con le sue opere i simboli locali, presi sia dal mondo animale e vegetale che dalla storia e dalle leggende delle popolazioni indigene del Paranà

La creazione di una mostra permanente è stata resa possibile grazie all’iniziativa di vari enti locali – come il Comune di Curitiba, la Compagnia di Energia Copel e la Regione del Paranà – che in uno sforzo congiunto, hanno acquistato, donato o prestato in comodato d’uso le opere di Turin.

Ruolo di spicco in questa iniziativa è stato svolto dalla famiglia Lago, che dopo l’acquisto nel 2011 dell’archivio di Turin (ben 360 opere), detiene i diritti d’autore dell’artista ed ha donato a enti governativi diverse opere, concesse poi in prestito al Memoriale.

Questo si sviluppa su uno spazio di oltre ottomila mq, situato nel parco di San Lorenzo e prende il nome sia dall’artista che dal movimento di cui è stato pioniere: il Paranismo. Si tratta di una corrente artistica che si esprime attraverso figure simboliche dell’ambiente subtropicale del Paranà, in particolare prese dal mondo animale e vegetale (felini, pini, pinoli, erba mate), ma anche attraverso immagini del suo popolo e della sua storia.

L’arte paranista ha abbracciato vari settori dall’architettura, alla scultura, alla pittura, fino alla grafica e nel Memoriale la collezione comprende una sostanziale varietà di opere importanti.
Vediamone qualcuna…
Partendo dal giardino, che con le sue fontane, le decorazioni paesaggistiche e le 15 sculture in bronzo si può considerare il fiore all’occhiello dell’intera struttura (è il più grande giardino del Brasile!), non si può fare a meno di essere attratti dal Marumbi, un gigantesco gruppo scultoreo di 3m di altezza per quasi altri 3m di larghezza, pesante700kg, che raffigura due giaguari in lotta. Già da questa opera si può ammirare lo straordinario senso del realismo che emerge dalle sculture di Turin, che lo ha reso famoso in tutto il Brasile consacrandolo come uno dei migliori scultori di animali. Il nome Marumbi fa riferimento al Parco nazionale Pico do Marumbi, un sito patrimonio dell’Unesco, dove le specie native hanno dovuto affrontare la perdita del loro habitat a causa della deforestazione o lo sfruttamento minerario.

João Turin ha dedicato gran parte delle sue opere ai felini, che lui prese ad osservare in modo assiduo sul Passeio publico de Curitiba, incurante anche delle intemperie, nel periodo dopo il rientro in Brasile. Come si può notare infatti nella bellissima scultura intitolata Giaguaro e tartaruga l’attenzione dell’artista non era tanto rivolta alla precisa resa anatomica di questi animali, ma al cercare di catturare la loro natura intrinseca, mirabilmente espressa qui nell’armonia del loro passo cauto ed elegante, nel modo di muoversi nel proprio habitat.

La stessa vitalità e fierezza si ritrova nelle figure degli indios, che possiamo ammirare in numerosi bassorilievi con scene di vario genere; che siano raffigurati nel momento della caccia, della guerra, o nella semplice vita quotidiana, gli indigeni immortalati da Turin in modellati vigorosi e sintetici, si distinguono per l’aura di energia e dignità che emanano, evidente riflesso delle letture di Romário Martins, rinomato storico del Paranà e co-fondatore del Paranismo.

L’indiano di Turin non è un personaggio idealizzato, ma un uomo rude, semplice e concreto che lotta con tutta la forza del suo orgoglio contro lo straniero che vuole conquistare la sua terra.
Nella scultura del Guaraicà II, il leggendario leader Guaraicà, mentre impugna l’arco e le frecce incita al combattimento i suoi guerrieri. Secondo la leggenda i Guaranis sotto la sua guida avrebbero sconfitto l’esercito spagnolo ben 5 volte.

Anche quando raffigura l’indios in scene di genere (Ritorno dalla caccia, Trasportatore indigeno, Coppia di indigeni) Turin non è interessato all’aspetto documentaristico o alla specificità etnica di una popolazione, ma vuole esaltare il legame del nativo con la sua terra (Pinheiro Man) e le sue tradizioni millenarie, la semplicità dei gesti che rivelano il profondo sentimento per la sua famiglia e la sua gente.

Una delle immagini-simbolo del Paranà più famose, che venne usata per la copertina della rivista paranista Ilustration Paranaense (1927) è quella di Pinheiro Man, nella quale, la figura di un indios a braccia aperte – che richiama il celeberrimo Uomo Vitruviano di Leonardo – si staglia in una pineta, e i pinoli sotto i suoi piedi simboleggiano la forza che gli deriva dalla sua terra.

L’arte di João Turin, tuttavia, non rimane confinata solo ai simboli e le tradizioni autoctone paranaensi ma sa toccare anche temi più universali, come la celeberrima Pietà, un bassorilievo del 1917 sopravvissuto ai bombardamenti della guerra, del quale esiste una copia in Francia nella chiesa di Saint Martin a Condé-sur-Noireau.

Anche il tema dell’infanzia riveste un ruolo non secondario nella produzione turiniana e la passione con cui modella figure di fanciulli, intenti in svariate attività, emerge nel morbido plasticismo e nella genuinità dei gesti ed espressioni, come ad esempio nella straordinaria scultura dello Strillone, che non può essere sottratta ad un accostamento con le opere di Vincenzo Gemito.

In termini di stile, infatti, le opere di Turin risentono di varie contaminazioni: e se nella maggioranza delle sculture, è evidente l’influenza di Rodin (che Turin ebbe modo di conoscere durante il suo soggiorno in Francia) per il plasticismo vigoroso e genuino, nei bassorilievi non mancano contaminazioni italiane di varia provenienza: pose, stili, modellati traggono ispirazioni che vanno dall’antichità (arte egizia) al Rinascimento (Leonardo, Della Robbia), fino al XX secolo (Art Déco)

La produzione di Turin ammonta a oltre 400 opere e molte di queste si trovano non solo in musei e chiese, ma anche in diversi spazi pubblici del territorio paranaense.
Tra le opere di Turin che invece hanno oltrepassato i confini del Brasile, è da menzionare la scultura “Frade legendo”, donata nel 2013 a Papa Bergoglio in occasione della sua visita nel paese carioca.
Nello stesso spazio del Memoriale i visitatori possono vedere anche le riproduzioni delle facciate della Casa Paranista e dell’Atelir di João Turin.
Infine, il Memoriale Paranista João Turin non è solo la sede di un museo permanente ma anche di un Liceo delle arti (che fungerà da laboratorio creativo), un teatro, un negozio e…”chicca” finale: un laboratorio di scultura e fonderia! Grazie, infatti, alla preziosa donazione della famiglia Lago, una nuova fonderia elettrica è andata a sostituire la vecchia, ormai desueta, e sarà messa a disposizione per tutti i giovani artisti che spesso non hanno possibilità di strumenti per la fusione e l’assemblaggio delle loro opere. Difficoltà che lo stesso João Turin incontrò spesso da giovane, per cui questa iniziativa viene a coronare il suo sogno, cioè di stimolare e diffondere la cultura artistica nelle future generazioni, nonché – come sostiene Samuel Lago – di contribuire “anche al turismo e allo sviluppo sostenibile della città”.

E’ vero, è un po’ lontano e il biglietto aereo non proprio economico… Però, se vi capita di “fare un salto” in Brasile, non perdete l’occasione di visitare questo importantissimo centro che contiene davvero il nucleo primario della storia e, soprattutto, l’anima di questo paese.
Le visite sono gratuite e possono essere programmate tramite il sito
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Complimenti per l’articolo.
Excelente reportagem! Mostra a dimensão do legado de João Turin. Parabéns!
Grazie Rodrigo, sono contenta che le sia piaciuto l’articolo. Non conoscevo prima questo artista e sono rimasta molto colpita e affascinata dalle sue opere. Deve essere stato una grande persona, oltre che uno straordinario scultore. Saluti
Que alegria ver o memorial desse artista brasileiro tão relevante em destaque num portal estrangeiro! A todos, fica o convite para conhecer a bela obra de João Turin e a visita ao Memorial Paranista, na bela capital paranaense, no Brasil. Abraços
Matéria excelente!
Viva João Turin e o Paranismo.
Grazie Samuel, la sua famiglia è stata geniale ed ha avuto un importantissimo ruolo nella diffusione della meravigliosa arte di Turin. Un caro saluto
Bellissimo articolo! Quando sarà possibile visitare Curitiba mi farà piacere conoscere questo nuovo spazio!
Excellent article on this important italian-brazilian sculpturer that with all the hardships of working in that country in the begining of the last Century, led an amazing and productive life.
Thank you! Yes, Turin’s life was amazing as well as his works are.